Il “Laudato Sì” a Morcone!

Il “Laudato Sì” a Morcone!
Dal resoconto del convegno si evince la grande contraddizione là dove i territori sono attaccati da una mera speculazioen economica avallata anche dal silenzio della chiesa che sta facendo incontri sul “Laudato Sì” di Papa Francesco ma che nel concreto non sta facendo assolutamente nulla in termini di difesa di quella natruralità che loro dicono creata da Dio e che deve essere difesa. Evidentemente anche la chiesa ha i suoi interessi (lo abbiamo potuto accertare a Circello dove la Curia di Benevento è interessata, accordandosi già a priori circa due anni fa,con la società eolica che sta costruendo l’impianto eolico (vero Simona Di Maria ?). Io ho partecipato ad un incontro sul “Laudato Sì” a Cerreto Sannita organizzato da Giovanni Pio Marenna per la diocesi di Cerreto Sannita e lì, chi si oppone alle devastazioni ambientali come il Fronte Sannita pert la Difesa della Montagna, non è stato a leggere un comunicato ma è stato il protagonista principale proprio perchè a Cerreto Sannita si è voluto approfondire il problema ed entrare nel merito delle questioni della difesa del territorio. Comtemporaneamente ho anche letto la mia lettera al Papa sul “Laudato Sì” a cui il Papa non ha mai risposto ma immagino che non gli sia mai stata sottoposta (che allego successivamente).
Se viviamo questa situazione è proprio per l’indifferenza,. non so quanto strumentale, proprio di chi dice di voler tutelare il, territorio ed invece nella realtà ne permette lo scempio.


Laudato Sì
Pubblicato il 12 novembre 2016
di pinuccio fappiano

Sua Santità Francesco
Casa Santa Marta
00120 Città del Vaticano
Caro Francesco,
voglio iniziare questa lettera con le parole di Francesco d’Assisi e che tu riporti nella tua enciclica: «Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba»
E voglio riportare anche il tuo “appello” poiché è l’essenza stessa della vita e per la continuazione della vita su questa bellissima e maledetta Terra:”La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci creato. L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune. Desidero esprimere riconoscenza, incoraggiare e ringraziare tutti coloro che, nei più svariati settori dell’attività umana, stanno lavorando per garantire la protezione della casa che condividiamo. Meritano una gratitudine speciale quanti lottano con vigore per risolvere le drammatiche conseguenze del degrado ambientale nella vita dei più poveri del mondo. I giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi.”
Io sono un montanaro. Un uomo che ha vissuto e vive in un piccolo paesino sperduto del profondo sud. Vissuto con gli insegnamenti del padre che gli ha sempre indicato che la natura è vita e che per questo bisogna rispettarla, custodirla e difenderla. Madre di energie buone che permettono la vita degli animali, delle piante e degli uomini. Ed è questo che mi ha sempre spinto a difendere la natura e quella montagna, senza la quale non ci sarebbe vita, dove scelse di vivere il popolo di cui faccio parte.
Io sono un Sannita, abito le terre del Matese che furono dei Sanniti Pentri. Popolo orgoglioso e mite, ma mai sottomesso, dedito all’agricoltura ed alla transumanza. Curava e cura la terra e la rispettando non pretendendo di più d quello che può dare ; l’acqua, i pascoli, i boschi, i raccolti. Sono oramai 14 anni che combatto, insieme ad altri, una lunga guerra contro poteri economici e politici incapaci che hanno come unico scopo immensi guadagni da una parte interesse personale o clientelare dall’altro.
Combattiamo una guerra contro chi questa terra, che è la mia vita stessa, vuole trasformare in fabbrica di energia elettrica con pale eoliche, distese immense di impianti fotovoltaici industriali, trivellazioni petrolifere.
Trasformare “nostra matre Terra” in una immensa centrale di produzione elettrica e di idrocarburi.
Questo vuol dire milioni e milioni di cemento armato infilzato nel terreno ad oltre 30 metri di profondità (tanto sono profonde le fondazioni di una pala eolica) inquinando le falde acquifere inaridendo una “Cattedrale dell’acqua” più importante d’Italia. Questo vuol dire macchine di oltre 200 tonnellate di acciaio alte 150 metri superando di oltre 20 metri la cupola di San Pietro.
Questo vuol dire un consumo di suolo di centinaia di migliaia di ettari di pascoli permanenti, boschi e terre coltivate. Questo vuol dire interferenze elettromagnetiche e a bassa frequenza che gli animali rifuggono poiché fastidiose e dannose alla lor salute. Questo vuol dire migliaia di uccelli e pipistrelli falcidiati dalla pale eoliche.
Ma questo vuol anche dire speculazione. Mera speculazione economica che arricchisce le multinazionali dell’energia e impoverisce in modo irreversibile i territori ed i suoi abitanti.
Non è un caso se uno studio de “Il sole 24 ore” ha individuato nella valle del Fortore in provincia di Benevento, la mia provincia, l’area più povera d’Italia. In Val Fortore dagli anni ’90 in poi, sono state installate più di 500 pale eoliche. Saturato il territorio del Val Fortore, hanno iniziato una nuova colonizzazione della Valle del Tammaro e dei Monti del Matese.
Noi non siamo d’accordo!
Noi vogliamo continuare a vivere su queste terre dove hanno vissuto i nostri antenati.
Vivere qui dediti alle attività secolari che ci hanno permesso di vivere dignitosamente in perfetto equilibrio con al natura con i tempi lenti recuperando la lentezza dei tempi naturali ed umani. Abbiamo sorgenti di acqua cristallina, pascoli immensi popolati da mandrie allo stato brado di mucche, pecore, capre, cavalli. Abbiamo orchidee selvatiche, crochi, il narciso del poeta ed il garofano del poeta. Il timo, l’origano,la santoreggia, la maggiorana ecc…. Abbiamo l’Aquila Reale il lupo, la volpe, il tasso, la lontra. Animali selvatici che spesso incontriamo camminando le nostre montagne. Ed abbiamo tanto amore e rispetto per tutto questo.
Noi non siamo disposti ad accettare la trasformazione delle nostre terre in fabbriche per la produzione di corrente elettrica.
Non lo vogliamo e per questo combattiamo.
Io non sono un credente ma ho sempre seguito gli insegnamenti sia di Francesco d’Assisi che di Gesù che, ritengo, essere l’uomo che più rappresenta la mia idea di “società collettiva e rispetto per le cose della natura”
Ed allora puoi chiedermi perchè mi rivolgo a te, cosa voglio.
Io sono il portavoce del Fronte Sannita per la Difesa della Montagna e rappresento una moltitudine di persone e associazioni che da anni si battono contro l’eolico selvaggio.
Mi rivolgo a te perchè tu hai preso le parole di Francesco d’Assisi, l’essenza del suo pensiero, e lo hai condiviso, arricchito e trasportato nella quotidianità della vita contemporanea.
Pensiero che condivido in pieno però, d’altra parte, vorrei che il tuo “Laudato sì” non rimanga solo un’Enciclica scritta sulla carta ma che diventi “Il Manifesto” di pratica quotidiana per difendere la terra, la Nostra Casa, da qualsiasi violenza e speculazione per mantenere quell’equilibrio ancestrale che ci ha permesso nel rendere nel concreto le tue parole.
Un capo di una Tribù dei Nativi Americani parlando di Madre Terra ebbe a dire:”Non ereditiamo la terra dai nostri avi; la prendiamo a prestito dai nostri figli. Nostro è il dovere di restituirgliela.”
Questo è ciò che io penso ed è ciò per cui il combatto.
So che sie una persona di azioni spesso “rivoluzionarie” e che hai iniziato un percorso di una chiesa nuova trasformandola in una vera casa dei popoli aperto ad ogni popolo.
Ed allora, ti chiedo di stare al fianco del popolo dei Sanniti ed a sostenere e supportare la nostra battaglia che è anche la tua nel rispetto del tuo pensiero ed in quello di Francesco d’Assisi.
Una tua parola, un tuo interessamento ed un tuo impegno concreto al nostro fianco darebbe concretezza al tuo “Laudato Sì”.
Sarebbe per me un piacere immenso se volessi venire a visitare le nostre montagne e godere di una bellezza inimmaginabile, bere da una sorgente d’acqua cristallina, mangiare pane e formaggio offerto dai pastori.
Nell’attesa di un tuo cenno, ti saluto con rispetto e stima.

Cerreto Sannita, 25 ottobre 2016

Pinuccio Fappiano