Incendi nel Sannio

Incendi nel Sannio, Potere al Popolo contro la gestione di Provincia e Regione
Di redazione NTR24-16 Set, 2020

“Il Sannio è sotto l’attacco del fuoco da diversi giorni. Monte Cigno, Monte Cila, Monterbano, Fontanavecchia, Taburno e non solo montagne ma anche Stir, discariche contrade cittadine come a Solopaca e Benevento e svincoli come contrada Marecagna e la rotonda dei Pentri. Non si fa in tempo a spegnerne uno, che già se ne ha notizia di altri. Non si riesce a fare la conta e nessun giornale sta dando il giusto rilievo alla situazione cercando di spiegare ai cittadini quello che sta succedendo e le possibili cause.

I cittadini – scrive Potere al Popolo – sono terrorizzati, molti di noi vivono in prossimità dei monti e viviamo da vicino il pericolo delle fiamme, del fumo che respiriamo e la distruzione che vediamo sotto ai nostri occhi, alberi e carcasse di animali bruciati, scoiattoli che fuggono dai boschi completamente anneriti cercando riparo nei paesi, pietre che rischiano di rotolare sulle nostre teste.

Sono terrorizzati i cittadini che vivono nei centri urbani più degradati, per via dell’inquinamento dei rifiuti e delle plastiche bruciate, sono terrorizzati quelli che in Valle Telesina vivono lontano dagli incendi sentono costantemente il rombo dei Canadair che vanno a rifornirsi al Lago di Telese o presso gli altri bacini di rifornimento. È un Sannio sotto attacco!

Ci chiediamo cosa sia stato fatto in Provincia e Regione per la prevenzione del rischio incendi e dei disastri ambientali e perché si continui a ragionare solo in termini di emergenza e non di prevenzione. Perché non affidare i boschi ad Enti specializzati nella tutela dell’ambiente, predisporre telecamere di controllo, assumere personale che funzioni da “vedetta del territorio”?

Tutti questi incendi – prosegue la nota – stanno desertificando le aree boschive e intossicando l’aria e la terra e non vorremmo che si stia spianando la strada ad altri mega-progetti industriali come quello eolico.

Perché invece di creare posti di lavoro nella prevenzione, si preferisce pagare l’affitto dei Canadair a industrie private, petrolio per il rifornimento, e tutte le opere di rimboschimento che saranno necessarie?

La Provincia ci ha ricordato a mezzo stampa, l’importanza della diga di Campolattaro come bacino di approvvigionamento idrico per lo spegnimento, e ha colto l’occasione per informarci che saranno completate opere di adduzione che ora sono sul tavolo della Regione Campania.

Vedremo di quali opere si tratta, intanto non un cenno all’importanza del Lago di Telese come bacino idrico contro gli incendi, che in questi giorni ha registrato un abbassamento di circa 50 cm per il continuo prelievo. Le uniche parole che Di Maria ha speso per il Lago di Telese all’inizio della campagna elettorale hanno riguardato la risistemazione della staccionata che sarebbe invece lavoro di ordinaria manutenzione e non di riqualificazione dell’importante area lacustre.

Per rigenerare le acque del Lago di Telese e contrastarne la stagnazione – continua – non servono grandi opere ma basterebbe una piccola deviazione della sorgente Fossa di Pagnano di 7 litri al secondo, che attualmente si disperde nel Calore, e la riattivazione del collettore lago-fiume Calore completamente otturato.

Riteniamo dunque che la nostra Regione e la nostra Provincia non abbiano sufficientemente a cuore i beni ambientali, boschi, sorgenti, specchi di acqua e oasi naturali: ci sembra invece che le opere di salvaguardia del territorio vengano prese in considerazione solo quando si presenta la possibilità di investire consistenti somme di denaro pubblico per appaltare servizi e strutture pubbliche a gruppi imprenditoriali privati.

Potere al Popolo – conclude la nota – denuncia questo modello di gestione del territorio come profondamente sbagliato, non ottimale per rispondere alle vere esigenze della collettività.

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