Quel mito delle “scie chimiche”

Quel mito delle “scie chimiche”: smontato un (falso) complotto

Le “nuvole bianche” dietro un aereo in quota sono diventate il soggetto di miti e cospirazioni straordinarie. Queste scie, soprannominate incorrettamente “chimiche”, sono però solo acqua congelata causate dall’alta umidità e bassa temperatura dell’atmosfera

Tiziano Bernard 

Non c’è persona oggigiorno che non abbia sentito parlare delle famigerate scie chimiche. Un mito che ha portato ad innumerevoli cospirazioni mondiali. Dopotutto, delle grandi scie nei nostri cieli create dagli aerei non possono non suscitare l’immaginazione di alcuni.

Si racconta che siano composte da agenti biologici per una guerra segreta. Oppure che siano una sostanza biochimica capace di mutare il comportamento della popolazione. Insomma, delle armi pericolosissime rilasciate da un governo fantasma per scopi sinistri.

Ma la verità è molto più semplice e meno drammatica. Le scie chimiche sono scie di condensa: scie di “acqua”.

Il prodotto della combustione di un motore d’aereo è infatti principalmente diossido di carbonio (CO2) e vapore d’acqua (H20). Ci sono presenti anche altre sostanze, come ossidi di azoto (NOx) e particelle di metallo. Il vapore d’acqua caldo ed umido che esce dai motori viene emesso ad alta quota dove la pressione atmosferica e la temperatura sono molto inferiori rispetto alla superficie. La bassa temperatura raffredda il vapore al di sotto del punto di rugiada causando la condensazione: la trasformazione del vapore in liquido. Vapore che successivamente diventa ghiaccio a causa di temperature sotto lo zero. Questo “ghiaccio” viene formato dietro ai motori, formando le famose “scie” come illustrato nella prima vignetta.

Il punto di rugiada è la temperatura sotto la quale il vapore d’acqua presente nell’aria (umidità) condensa diventando liquido. A questa temperatura l’aria raggiunge il livello di piena saturazione: la quantità di vapore d’acqua nell’aria arriva alla sua massima capienza (cioè l’aria non riesce a contenere più acqua). È una caratteristica atmosferica importante perché un punto di rugiada alto richiederà temperature più alte per far evaporare la condensa. Per esempio, se il punto di rugiada è di 10 gradi centigradi, la temperature nell’ambiente è di 11 gradi e l’umidità è alta (cioè c’è molto vapore nell’aria) serve solo l’abbassamento di un grado per saturare l’aria e causare la condensazione.

Le scie chimiche quindi non sono altro che scie di acqua in forma di molecole congelate. Però il vapore d’acqua, per condensare, deve avere una superficie, un “sito”, su cui trasformarsi in liquido. Nel caso delle scie di condensa, il sito è il diossido di carbonio e gli altri prodotti della combustione

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Le cospirazioni sono state alimentate anche da altri fattori, come la presenza intermittente e la stessa ripetitiva posizione. Entrambi fattori sono facilmente spiegabili.

Le scie si vedono in base alle condizioni atmosferiche in quota. La generazione dipende dalla presenza di umidità nell’aria. Se l’umidità è alta e la temperatura è bassa, le scie si formano con facilità. Se invece l’umidità è bassa, il vapore evapora velocemente e la condensazione praticamente non avviene (o avviene troppo brevemente per essere vista). Ma la presenza di umidità nell’atmosfera è un sintomo di brutto tempo dal momento che proprio l’umidità è un ingrediente necessario per la nascita di un temporale. Ecco spiegata anche la teoria secondo la quale le scie causano cambiamenti meteorologici. Esse appaiono spesso prima di un temporale proprio perché c’è molto vapore d’acqua nell’atmosfera. Inoltre, più l’umidità è alta, più le nuove particelle di ghiaccio raccoglieranno il vapore circostante aumentando le dimensioni delle scie. Se le scie non si vedono vuol dire che l’atmosfera (a quella quota) è relativamente asciutta (e quindi tendenzialmente ci sarà bel tempo).

Per quanto riguarda le posizioni delle scie, gli aerei spesso volano in “aerovie” , cioè dei corridoi di spazio aereo predisposti per il transito di velivoli. Servono a facilitare il traffico aereo proprio come fossero delle autostrade e a garantire una sicura separazione (laterale e verticale) tra gli stessi mezzi. È quindi normale vedere degli aeroplani viaggiare su rotte predefinite sopra di noi come illustrato nella seconda vignetta. Ecco perchè a volte vediamo le scie tracciare delle rotte simili.

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Le scie si formano ad alta quota, dove viaggiano gli aerei di linea. Mentre queste particelle ghiacciate cadono verso il suolo, la temperatura si alza ed il ghiaccio finisce per evaporare. Quindi non soltanto non pongono un pericolo alla salute, ma non possono neanche essere considerate “un’ipotetica arma” poiché i venti potrebbero portare “l’ipotetico agente velenoso” in qualsiasi direzione e per lunghe distanze. Calcolare una traiettoria per “bombardare” un’ipotetica posizione sarebbe alquanto difficile. Naturalmente, come le nuvole stesse, le scie causano un’oscurazione del suolo ed i prodotti della combustione sono in parte nocivi all’ambiente. Ma questi sono problemi dovuti al processo stesso di combustione e non alle scie di condensa.

Pochi sanno che gli aerei possono addirittura produrre l’effetto contrario delle scie di condensa: delle scie di dissipazione nelle nuvole. Il calore rilasciato dai motori può causare l’evaporazione della condensa eliminando parte delle nuvole in cielo. Inoltre, l’effetto può esistere anche se la nuvola è composta di gocce d’acqua super-raffreddate (“sopraffuse”). Questa è condensa a temperature inferiori di congelamento (sotto zero) ma senza sufficienti “siti” su cui formarsi il ghiaccio. La combustione di un motore fornisce i siti e causa la formazione di ghiaccio che velocemente aumenta di volume (accumulando le gocce circostanti) finendo per cadere velocemente lasciando spazio vuoto nella nuvola.

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Non c’è nessun complotto mondiale. Non esiste un’organizzazione di piloti che rilascia le scie chimiche in predeterminate posizioni e non esiste un sistema ingegneristico dentro i motori turbojet per rilasciare agenti biochimici. Il fenomeno è spiegato alquanto facilmente con una conoscenza base di chimica e meteorologia. Forse un po’ deludente, però allo stesso tempo un fenomeno metereologico affascinante che suscita l’immaginazione di molti.