San Tommaso Patrono di Priverno

Da: Fossanova Slow Travel

Il Calendario Liturgico ricorda oggi, 28 gennaio, San Tommaso d’Aquino, l’Angelico Dottore, filosofo e teologo del XIII secolo. Ma, per i privernati, la “festa” di San Tommaso ricorre il 7 marzo, giorno in cui, nel 1274, morì nell’abbazia di Fossanova. San Tommaso è, infatti, il Patrono di Priverno e la sua testa è custodita in una teca, conservata nella cappella a Lui dedicata nella concattedrale di Santa Maria, mentre a Fossanova, una grande stele – in prossimità dell’ex Infermeria – ricorda la visita di papa Paolo VI, nel 1974, in occasione del settimo centenario della morte dell’Aquinate. Attorno a questa dicotomia del 28 gennaio e del 7 marzo, da una trentina d’anni ruota, a Priverno, un simpatico aneddoto.
Era il 27 gennaio dei primi anni Ottanta. Nella sala dei professori dell’allora Liceo scientifico privernate, a San Lorenzo, si svolge un, mano a mano, sempre più concitato colloquio tra l’insegnante di religione, un sacerdote, ed un simpatico bidello (allora si chiamavano così) tuttofare. Sacerdote: “Domani è S. Tommaso d’Aquino, il nostro grande patrono”. Bidello: “Professò, te stai a sbaglià. San Tomasso è il 7 marzo!”. Sacerdote: “E no, la vera festa di S. Tommaso è domani”. Bidello (sempre più preoccupato che un professore e, addirittura, un prete, confondesse il giorno di una festa così importante e, parlando sottovoce, per non far capire l’errore del prete ai presenti): “Professò, no. Non è così. San Tomasso è il 7 marzo, se fa puro la fiera”. Sacerdote (spazientito): “Stai zitto, ignorante. Tu conosci solo San Tommaso delle mosciarelle (castagne ammorbidite e mangiate crude)”. Una voce, rimasta anonima, arriva da un angolo della stanza: “Aviva San Tomasso!”. Risata generale.

Mario Giorgi

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