Botta sul reddito di cittadinanza

Botta sul reddito di cittadinanza: cosa cambia
7 Maggio 2021
Il maxi-emendamento del governo ha cancellato l’emendamento sulla impignorabilità del Reddito. Monta malumore M5
Matteo Mura

Il reddito di cittadinanza fa tremare la maggioranza di governo. Il governo guidato da Mario Draghi ha scelto il Senato per portare a termine un agguato nei confronti del Movimento 5 stelle: ideatore della misura per sostenere le fasce più deboli della popolazione. Il maxi-emendamento per la conversione del decreto Sostegni – votata dal Senato con 207 favorevoli e 28 contrari – non contiene infatti nessun riferimento alla modifica sulla impignorabilità del reddito di cittadinanza. La novità era contenuta in un emendamento presentato dai pentastellati e già approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze di Palazzo Madama. Uno sgarbo di Palazzo Chigi in netto contrasto con le consuetudini parlamentari. I maxi-emendamenti presentati dagli esecutivi – atti spesso necessari per accelerare l’iter di conversione di un decreto-legge – fanno sempre salve le decisioni assunte nelle Commissioni o negli eventuali lavori d’Aula. Fatto che non è avvenuto in questa occasione. Evidenza in grado di segnare una netta cesura tra Palazzo Chigi e il Movimento 5 stelle. A dare una mano all’esecutivo ci ha pensato Elisabetta Casellati, presidente del Senato. I suoi uffici hanno infatti bollato come inammissibili le ulteriori proposte emendative legate al tema del Rdc che puntavano a una modifica dell’emendamento del governo.

La creatura politica di Beppe Grillo ha dovuto incassare un’altra batosta. È stato ritenuto inammissibile anche un emendamento che puntava a introdurre nuove misure di sostegno per alcune imprese sul modello dei bonus edili a favore dei privati. Ettore Licheri, capogruppo M5S al Senato, ha messo in dubbio il sostegno al momento del voto: “Il MoVimento 5 Stelle al Senato valuta come procedere sulla fiducia al decreto Sostegni perché la Ragioneria dello Stato, all’ultimo momento, ha chiesto di stralciare dal maxiemendamento la misura, già votata nelle Commissioni Bilancio e Finanze, che prevede la cedibilità dei crediti d’imposta per gli investimenti delle imprese rientranti nel piano Transizione 4.0. È il cosiddetto Superbonus imprese in tutto e per tutto simile al Superbonus 110% per l’edilizia. Si tratta di una misura fondamentale per garantire liquidità immediata alle aziende che decidono di svilupparsi e innovare”.

I pentastellati hanno già annunciato che presenteranno le stesse proposte al momento della conversione del decreto Sostegni-bis: atto allo studio di Palazzo Chigi e del ministero dell’Economia. Resta difficile che la maggioranza e il governo possano modificare la propria opinione sul tema della non pignorabilità dell’assegno erogato dall’INPS. La misura può infatti superare agilmente i 1.000 euro mensili in diversi casi. Renderla non attaccabile dai creditori creerebbe una situazione di disparità rispetto ai lavoratori che incassano spettanze molto basse. Il quinto degli stipendi e delle pensioni è infatti sempre aggredibile da chi vanta un credito. Condizione da assegnare anche al reddito di cittadinanza. Così come riconosciuto da una recentissima ordinanza del tribunale di Trani.