Ddl concorrenza, ok della Camera col “freno tirato”

Ddl concorrenza, ok della Camera col “freno tirato”: testo di nuovo in Senato

I voti a favore sono stati 218, i voti contrari 124 e le astensioni 36. Nel campo d’azione del provvedimento finiscono anche selfie sponsorizzati e pubblicità  – 29 giugno 2017 

Arriva con il freno tirato, e senza il voto di fiducia, il via libera della Camera al ddl concorrenza. I voti a favore sono stati 218, i voti contrari 124 e le astensioni 36 (compresi i deputati di Mdp). Ora il testo dovrà di nuovo passare in Senato in quarta lettura, a due anni e due mesi dall’approdo in Parlamento. Il ritorno a Palazzo Madama per l’ok definitivo è dovuto a cinque modifiche al testo introdotte a Montecitorio.

Anche i selfie sponsorizzati e la pubblicità camuffata in Rete finiscono nel campo d’azione del ddl: un ordine del giorno impegna infatti il governo a intervenire a livello legislativo “affinché l’attività dei web influencer sia regolata”.

La questione Rc auto – Il provvedimento rischia però di penalizzare gli automobilisti virtuosi sul fronte dell’Rc auto. A lanciare l’allarme è l’ordine degli attuari, secondo il quale le norme contenute nel testo, compresi gli emendamenti più recenti, non faranno scendere le tariffe: anzi, avvertono, “le nuove norme rischiano di gravare sugli automobilisti virtuosi o residenti in zone a basso rischio”.

Il relatore: “Malumori, ma il percorso non sarà interrotto” – Il passaggio in Senato non sarà probabilmente indolore né rapidissimo a detta del relatore in commissione Industria Luigi Marino (Ap), che comunque esclude il “ping pong” con l’altro ramo del Parlamento: “Ci sono malumori all’interno della maggioranza, in particolare su due delle novità introdotte alla Camera, quelle su Rc Auto ed energia, che anche secondo me rappresentano un passo indietro. Ma ormai il provvedimento ha imboccato il vialone del traguardo Milano-Sanremo e non credo possa essere più fermata la volata finale”.

Saranno necessarie comunque almeno tre settimane prima dell’esame in Senato. “La prossima settimana il testo dovrebbe arrivare da noi e verrà incardinato – ha spiegato il relatore – la successiva ci sarà l’esame in commissione Industria e quella dopo dovrebbe esserci l’approdo in Aula”. Quanto al gruppo Articolo 1-Mdp che si è astenuto a Montecitorio, dovrà decidere come comportarsi a Palazzo Madama, dove l’astensione vale come voto contrario.

Le cinque modifiche – L’esame potrà riguardare solo le parti ritoccate alla Camera. Le prime quattro modifiche introdotte in commissione con emendamenti Pd o bipartisan, riguardano energia, assicurazioni, telemarketing e odontoiatri. L’ultima arrivata in Aula è invece a firma M5s e riguarda le bonifiche di aree contaminate di distributori di benzina in dismissione.

Per quanto riguarda l’energia viene eliminato il meccanismo delle aste per gli utenti elettrici che non scelgono il loro fornitore alla scadenza del regime di maggior tutela fissata il 1° luglio 2019, riportando la norma a quella uscita in prima lettura dalla Camera che affida all’Autorità la disciplina delle “misure volte a garantire la fornitura del servizio universale”.

In tema di assicurazioni si reintroduce il meccanismo del tacito rinnovo delle polizze in scadenza. L’Ania ha tenuto a puntualizzare che questo non riguarderà l’Rc auto, ma i rami danni diversi dall’auto: polizze non obbligatorie, come quelle sulla casa e sulla salute. Sconti per chi installa la scatola nera e per i “virtuosi” che non causano incidenti da 4 anni e vivono nelle province a più alto tasso di sinistri stradali. Entro un anno dall’entrata in vigore della norma, il governo è delegato ad adottare un decreto sull’obbligo di installazione della scatola nera. Per il risarcimento danni non patrimoniali da sinistri stradali si userà la tabella unica del Tribunale di Milano.

Marcia indietro poi sulla norma sul telemarketing inserita in Senato, che imponeva paletti alle chiamate degli operatori dei call center. Approvata anche una disposizione sulle società odontoiatriche nelle cui strutture, dotate di un direttore sanitario iscritto all’albo, potranno effettuare prestazioni solo soggetti in possesso dei titoli abilitanti.

Via libera infine alla proposta M5S dove si precisa che in caso di dismissione degli impianti di distribuzione dei carburanti se dovesse essere accertata la contaminazione del sito si procede alla bonifica “in ogni caso”.

Nessuna modifica a società ingegneri e avvocati – Le prime restano fuori dal controllo dell’Ordine, le seconde continuano a dover avere fra i soci, per almeno due terzi del capitale sociale, avvocati iscritti all’albo.

Notaio necessario anche per S.r.l. semplificate – Per costituire S.r.l. semplificate servirà l’intervento del notaio. Non è passata la possibilità di farlo solo mediante scrittura privata.

Farmacie, tetto 20% a società capitali – Le società di capitale potranno controllare le farmacie, ma dovranno rispettare un tetto del 20% su base regionale. I farmaci di Fascia C continuano a essere venduti solo in farmacia.

Booking, ok alla norma pro albergatori – La norma ‘Booking’ vieta il “parity rate”. Questo significa che gli albergatori potranno praticare prezzi e condizioni migliori rispetto a quelli offerti da intermediari terzi, anche online.

Scomparse le norme anti-scorrerie e salva-Flixbus – Grande assente, più volte annunciata e poi scomparsa, è la norma anti-scorrerie volta alla tutela delle quotate italiane. “E’ pronta, deve trovare il veicolo giusto”, aveva garantito a maggio il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, ma ancora non se hanno notizie. Anche della cosiddetta norma “Salva-Flixbus” (contro lo stop alla società tedesca di trasporti su autobus low cost), che doveva passare prima per il ddl concorrenza e poi per la manovrina, non c’è più traccia.

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