In arrivo la quattordicesima mensilità

Pensioni, arriva l’assegno extra: le cifre fascia per fascia
7 Giugno 2021
In arrivo la quattordicesima mensilità: cosa succede ai pensionati. Gli importi fascia per fascia
Federico Garau

Entro la fine del mese di luglio sarà liquidata, per coloro che ne hanno diritto, la quattordicesima, ossia la mensilità extra erogata generalmente come premio feriale. Per coloro che la riceveranno, dunque, si tratterà di una busta paga decisamente più consistente dato che, oltre al regolare stipendio, conterrà anche tale mensilità aggiuntiva pensata proprio per supportare i lavoratori nel periodo feriale.

Di solito la quattordicesima mensilità viene erogata dal datore di lavoro insieme allo stipendio di luglio, anche se possono esserci delle minime differenze a seconda delle regole tracciate nel contratto di riferimento. Dato che si tratta di un beneficio introdotto per agevolare le ferie dei dipendenti, in genere il pagamento avviene a cavallo tra gli inizi di giugno e la fine di luglio, proprio a seconda di quanto viene stabilito nel contratto collettivo nazionale di lavoro applicato.

L’importo viene determinato sulla base dei mesi di lavoro prestati durante l’anno precedente, pertanto la quattordicesima sarà completa solo nel caso in cui il dipendente abbia lavorato per 12 mesi, altrimenti sarà relativa ai soli mesi lavorati: per calcolare il totale basta moltiplicare il lordo mensile per il numero dei mesi effettivamente lavorati e poi dividere il tutto per 12.
Pensionati

Ancora più rigide le regole per i pensionati: il beneficio viene infatti corrisposto a chi ha raggiunto almeno 64 anni ed ha un reddito complessivo fino a un massimo di 1,5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti fino al 2016 e fino a 2 volte il trattamento minimo annuo del Fondo lavoratori dipendenti dal 2017.

In questo caso l’assegno in questione viene corrisposto con la mensilità di luglio o a dicembre nel caso in cui il requisito anagrafico dei 64 anni venga raggiunto dal 1° agosto in poi.

Per quanto riguarda gli importi, questi vengono valutati in base ai contributi effettivamente versati. I pensionati con redditi uguali o inferiori ad 1,5 volte l’assegno minimo percepiranno 437 euro nel caso abbiano versato fino a 15 anni di contributi. Per i lavoratori autonomi il parametro è fissato a 18 anni. La cifra raggiunge i 546 euro per chi ha versato più di 15 anni e fino a 25 anni (diventano 28 anni per gli autonomi). Infine, si passa a 655 euro per coloro che hanno ha un’anzianità contributiva superiore ai 25 o ai 28 anni.

Per coloro che hanno redditi superiori a 1,5 volte la minima e inferiori a 2 volte, l’assegno risulterà di 336 euro (15 o 18 anni di contributi). Si passa quindi a 420 euro (tra 15 e 25 anni o 18 e 28 anni di contributi) e a 504 euro oltre i 25 anni/28 anni.