Covid, il Cdm e il nuovo decreto

Covid, il Cdm approva il nuovo decreto e proroga l’emergenza al 30 aprile | Spostamenti tra Regioni vietati fino al 15 febbraio
Da domenica entreranno in vigore le nuove fasce per le Regioni. Istituita una piattaforma informativa nazionale sui vaccini per agevolare la distribuzione delle dosi

Dentro i laboratori di Reithera: a giugno le prime dosi del vaccino italiano
VACCINO ITAL (2)
VACCINO ITAL (3)

Il traguardo è giugno quando finalmente potranno essere utilizzati, dopo tutte le fasi di sperimentazione e di certificazioni, anche le dosi di Reithera, il vaccino italiano contro il Covid-19. Potrebbe essere la soluzione definitiva al virus perché a differenza degli altri vaccini è monodose e può essere conservato in un normale frigo a 4 gradi. A regime la Reithera dice di essere in grado di produrre 100 milioni di dosi l’anno.

Il Cdm ha approvato il nuovo decreto legge con le misure anti-Covid.

Il provvedimento proroga lo stato d’emergenza fino al 30 aprile, come anticipato dal ministro Speranza in Parlamento. Previsto il divieto di spostamenti tra le Regioni e le province autonome dal 16 gennaio al 15 febbraio, e non quindi fino al 5 marzo come previsto in un primo momento, salvo per motivi di lavoro, necessità o salute. Istituita, inoltre, una piattaforma informativa nazionale per agevolare la distribuzione delle dosi vaccinali.

Da domenica nuove fasce per le Regioni – Entreranno in vigore da domenica 17 gennaio le ordinanze di Speranza che assegneranno le fasce alle varie Regioni, con relative restrizioni. Sabato 16 il nuovo Dpcm manterrà le principali misure dell’attuale provvedimento, prevedendo però criteri che abbasseranno le soglie per l’inserimento delle Regioni in zona arancione o rossa. L’ipotesi prevalente è che per sabato 16 resterà valida l’attuale colorazione suddivisa nelle diverse fasce.

La piattaforma per i vaccini – Nel nuovo Dl approvato dal Consiglio dei ministri si legge che la nuova piattaforma informativa vaccinale iintende favorire la distribuzione anche dei dispositivi e degli altri materiali di supporto alla somministrazione, e il relativo tracciamento. “Su istanza della Regione o Provincia autonoma, la piattaforma esegue, in sussidiarietà, le operazioni di prenotazione delle vaccinazioni, e di certificazione delle stesse, nonché le operazioni di trasmissione dei dati al ministero della Salute”. Intanto l’Aifa avverte: “Attenersi alle indicazioni di somministrazione di due dosi per i vaccini finora approvati”.

Sci, rischio che salti l’intera stagione – “Il rischio che salti l’intera stagione è più che mai reale. purtroppo”. Lo dice Valeria Ghezzi, presidente dell’Anef, Associazione nazionale che riunisce i gestori funiviari. “E questa è una vera tragedia perché per noi c’è anche il dopo. La nostra ripartenza sarà solo il prossimo Natale. Si tratta di una debalce senza precedenti, non solo per noi ma per tutti i lavoratori”.

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Il Tar Lombardia accoglie il ricorso contro l’ordinanza scuole – Il Tar della Lombardia “accoglie la nostra richiesta, respinge l’ordinanza, le scuole possono riaprire”: ad annunciarlo è un portavoce del comitato ‘A scuola!’ annunciando che il tribunale lombardo ha accolto il loro ricorso contro l’ordinanza regionale dell’8 gennaio che aveva disposto la Dad al 100% per tutte le scuole secondarie fino al 25 gennaio. “Le scuole possono riaprire – spiega il portavoce – anche se ovviamente non già domani perché è troppo tardi per organizzarsi”.

Nuovo picco di morti in Gran Bretagna: oltre 1.500 in 24 ore – Contagi stabilizzati, ma nuovo picco giornaliero di morti da Covid nelle ultime 24 ore nel Regno Unito, alle prese con la cosiddetta variante inglese dell’infezione. I nuovi decessi censiti sono stati 1.564, contro i 1.243 di ieri; mentre i casi sono sono stati 47.525.

Oms: “La variante inglese presente in 50 Paesi” – La variante inglese del Covid, segnalata dalle autorità britanniche all’Organizzazione mondiale della sanità il 14 dicembre, è stata rintracciato finora in 50 Paesi. Lo precisa la stessa Oms aggiungendo che la variante sudafricana, segnalata il 18 dicembre, è stata confermata in venti Paesi. L’agenzia Onu ha riferito anche di una nuova variante individuata dalle autorità giapponesi in persone rientrate dal brasile, su cui sono in corso approfondimenti. Le varianti inglese e sudafricana sono risultate più tramissibili ma non più pericolose. Tuttavia, ha sottolineato l’Oms, “più il virus si diffonde, più opportunità ci sono che cambi”, per cui “dovremmo aspettarci che emergano più varianti”.