“Io, il fango, le macerie e lo sport” di Mario Collarile

COPERTINA LIBRO MARIO COLLARILE

Venerdì 4 marzo – Ore 17.30 – Le Edizioni Realtà Sannita presentano il libro “Io, il fango, le macerie e lo sport” di Mario Collarile

Mario Collarile, una delle più note personalità del mondo culturale sannita ma anche avvocato e uomo di sport, ha dato alle stampe il suo nuovo libro “Io, il fango, le macerie e lo sport” (Edizioni Realtà Sannita).
Il volume – 296 pagine suddivise in 27 capitoli con introduzione di mons. Pompilio Cristino e prefazione di Elio Galasso – è un racconto di fatti ed avvenimenti beneventani, che vanno dall’ultima guerra fino alla terribile alluvione del 2015 e sono narrati con l’immancabile ironia e sagacia dell’avvocato-scrittore.
La presentazione ufficiale al pubblico e alla stampa si terrà venerdì 4 marzo, ore 17.30, presso l’Auditorium Santa Maria di Costantinopoli.
Introdotti dai saluti di mons. Pompilio Cristino, vicario generale della Diocesi di Benevento e di Giovanni Fuccio, editore di Realtà Sannita, interverranno con l’autore: lo storico Elio Galasso e l’attore Tonino Intorcia, che non mancherà di stupire l’uditorio con qualche sorpresa insieme allo stesso Collarile il quale, come è noto, non è tipo da rendere noiosa nemmeno la presentazione di un libro.

 

 

 

 


Capitolo 0 – L’album dei ricordi

Mi sono distratto un momento e … sono passati 70 anni, anzi 72!!! Settantadue anni sono tantissimi, ma solo un attimo per chi non dimentica.
Avevo 6 anni, era il 1943 e quell’anno e quelli immediatamente successivi non me li scorderò più per lo meno fino a quando gli anni a venire non mi doneranno un dolce ottundimento, cioè fino a quando non raggiungerò un finale stato di beato rimbambimento.
Prima che sia troppo tardi ho iniziato a tirar fuori dagli abissi della mia memoria l’album dei ricordi prima che le foto d’epoca, ormai ingiallite, svanissero del tutto. Ho, così, cominciato a scavare nella memoria ritrovando tanti flash, tante fotografie, che la polvere del tempo sembrava a volte rendere inaccessibili.
Col passare degli anni, invece, sembrano più facilmente rintracciabili le foto più antiche, forse perché meglio incise nella memoria dalle emozioni o dal meravigliato della scoperta della vita e di se stessi.
Rivivere, nitidi, episodi tanto lontani è stato, quindi, per me una piacevole scoperta ed una meravigliosa avventura, che mi ha fatto rinverdire momenti in modo così chiaro, come se proiettassi vecchie diapositive.
Immerso nel buio del tempo, divenuto sala di proiezione, nel rivedere quelle immagini ho avuto la sensazione di risentire anche vecchie voci, forse echi di racconti successivi, forse racconti di altri, forse rigurgiti di antichi incubi o lontane emozioni risucchiate nella palude del dimenticatoio.
E’ stata una meravigliosa e magica sensazione riuscire e ricordare, così nitidamente e con tanta dovizia di particolari, immagini di oltre 70 anni fa, quando poi non riesco a ricordarmi, a volte, cosa ho fatto il giorno prima; e, man mano che sfogliavo l’album dei miei ricordi, è stato ancora più entusiasmante scoprire nuove foto del passato, che non erano più riaffiorate alla luce da decenni, ma erano là in attesa di essere riscoperte.
Ho così rivissuto il terrore dei bombardamenti e dell’alluvione, ma anche la scoperta dei tanti sport che ho praticato con lo spirito di avventura, che mi ha fatto scoprire tanti mondi, perché ogni sport è un mondo a sé stante; e ad ogni nuovo sport ho riavvolto il filmato della vita e ogni volta sono tornato indietro nel tempo all’inizio di ogni singola avventura.
Ho continuato a raccogliere ricordi riempiendo un faldone, che nel corso degli anni è diventato sempre più corposo trasformandosi a poco a poco in un libro, nel quale vecchie fotografie sbiadite sono diventate racconti di un’epoca ormai lontana e sfumata dalle nebbie del tempo; e forse questi racconti dureranno più dei ricordi di un tempo nel quale non si aveva niente ma, spinti dalla curiosità e dalla voglia di costruirci il nostro mondo, si viveva ricchi di fantasia.
Ho capito anche prima il gioco e poi lo sport sono stati parte importante della mia formazione e perché il nesso di comico e tragico ha sempre caratterizzato la mia vita.


Mario CollarileMario Collarile è nato a Benevento il 23 ottobre 1937, è coniugato con la professoressa Bettina Ascone, ha tre figli tutti avvocati: Vincenzo, Marina e Stefano.

– Avvocato cassazionista

– Docente presso l’Università “Giustino Fortunato” di Benevento

Cariche sportive:
– Presidente del CONI di Benevento
– Vice-Presidente del CONI Regionale Campania
– Componente Nazionale della Federazione Italiana Tennis
– Stella d’oro al Merito Sportivo

Ha pubblicato:
– “Lo stemma del Rugby Benevento” – 1992
– “GLADIATORI” – Edizione Sannio Quotidiano – 2004
– “I Valori dello Sport” – 2006
– “Diario di un povero tUmorato di Dio” – 2007
– “Diario di un povero tUmorato di Dio 2” – 2008
– “Il sogno Caudino” – In collaborazione con Luigi Izzo – 2009
– “Diario di un povero tUmorato di Dio 3” – 2009
– “I Valori dello Sport” – V Edizione Vereja – 2010
– “150 anni di magia” – Edizioni Vereja – 2010
– “Un Aviatore di Fanteria” – Edizioni Vereja – 2012
– “I Valori dello Sport” – VI Edizione Vereja – 2012

È presente in varie pubblicazioni e antologie:
– “Mosaico Beneventano” – Edizioni Torre della Biffa – 1993
– “L’ultimo campanello” – 2002
– “Benevento tra immagini e storia” – Edizioni Sellino – 2007

Ha scritto per riviste sportive:
– “Tennis” e “Tennis Sud”

Per quotidiani e periodici:
– “Il Mattino”
– “Il Sannio Quotidiano”
– “Sanniosport”

Si autodefinisce:
“Un esperto in niente”