Liceo “Luigi Einaudi” di Cervinara

14 agosto 1861, l’eccidio di Pontelandolfo, emozione e sgomento per gli alunni del Liceo

“Luigi Einaudi”di Cervinara.

Guanti cappelli e sciarpe per difendersi dal freddo di una giornata sferzata dal vento del Nord, le lacrime del dolore e della rabbia per spegnere le lingue di fuocodel Nord che ancora bruciano nel cuore dei pontelandolfesi da quella fatidica notte rovente del 14 agosto 1861. Tutti, alunni, l’eclettica dirigente Serafina Ippolito, le docenti Michelina Cimmino, Felicia Maria Pia Valente, Luigia Mainolfi, Maria Rosa Pisaniello del Liceo Classico “Luigi Einaudi” di Cervinara, hanno sbarrato gli occhi dell’orrore di fronte alla raccapricciante mattanza savoiarda che mai avevano letto sui libri di scuola. Eppure il 14 agosto 1861 a Pontelandolfo si consumò quella che poi è stata la prima strage impunita dell’Italia Unita, un massacro occultato, sepolto per oltre un secolo e mezzo, fino alle scuse dello Stato Italiano, sotto le macerie di un paese eccidiato, inesorabilmente colpito a morte nel cuore e nel più profondo dell’animo. Renato Rinaldi, esperto di storia risorgimentale, ha tenuto tutti con il fiato sospeso nel racconto di quei fatti drammatici, certificati dadocumenti e testimonianze inediti, frutto di appassionate e lunghe ricerche. E’ stato un incontro con la storia inaspettato, di forte impatto emotivo per la scolaresca cervinarese, che dopo una intensa mattinata, ha lasciato il paese fortemente arricchito nell’animo, nella consapevolezza di aver reso dovuto omaggio a quelle migliaia di vittime civili innocenti di Pontelandolfo che pagarono con il sangue e la morte l’agognata Unità d’Italia. Dopo aver soddisfatto i morsi della fame e consumato una ristoratrice bevanda calda, i ragazzi del Liceo hanno proseguito il viaggio tra le macerie della storia scritta con la mano assassina del vincitore sabaudo recandosi nella vicina Casalduni, a due passi da Pontelandolfo, la piccola comunità sannita anch’essa coinvolta nell’inferno del 1861.E’ stata una esperienza forte, di intensa emozione che ha rotto gli argini dello sgomento di tutti i partecipanti nel vedere le immagini di quei drammatici accadimenti all’indomani dell’Unità d’Italia, l’inizio della fine, l’iniziodella Questione Meridionale, la fine per le popolazioni del Sud che in massa abbandonarono la madre terradiretti verso terrelontane in cerca della speranza.

Gabriele Palladino