Mi chiamo Filomena e faccio la libraia a Telese

Mi chiamo Filomena e faccio la libraia a Telese

FILOGRIM
filomena grimaldi

Mi chiamo Filomena e faccio la libraia dal 2002. Ho iniziato negli anni dell’università a Perugia in un’agenzia Einaudi.

Ho imparato senza pc, memorizzando titoli, autori, collane e codici isbn. Mi passavano per le mani tutti i libri, mi prendevo il tempo per studiarli e capire quale fosse la giusta collocazione allo scaffale, cercavo collegamenti con altri libri e man mano, nella mia testa si formavano tante mappe e percorsi di lettura.

Dopo gli anni perugini ho girato tanto, ho lavorato qualche mese qui a Telese, nella storica libreria Theoria, che ora non c’è più. Passando dalla città alla provincia mi è stato subito chiaro che i libri possono essere gli stessi, ma non il modo di lavorare.

La libreria è un liquido che deve prendere la forma del suo contenitore: il luogo in cui si trova. La provincia ha esigenze diverse dalla città, non ci sono biblioteche, mancano le occasioni di lettura e le informazioni girano più lentamente. Ma non mancano i lettori. Anzi. In provincia i lettori hanno più fame di storie e bisogno di bellezza.

La libreria è un liquido che deve prendere la forma del suo contenitore: il luogo in cui si trova. La provincia ha esigenze diverse dalla città, non ci sono biblioteche, mancano le occasioni di lettura e le informazioni girano più lentamente. Ma non mancano i lettori. Anzi. In provincia i lettori hanno più fame di storie e bisogno di bellezza.

Ho iniziato a pensare al catalogo della libreria in modo diverso, mettendo al centro i lettori: quali sono i libri che vogliono, e perchè? Quali sono quelli che posso proporre, quali sono i temi e le attività che davvero possono stimolare e incuriosire?

Ho studiato il territorio, osservandone le dinamiche e i problemi. Ho capito che la

libreria deve avere sempre la porta aperta, anche metaforicamente e farsi contaminare e stimolare da quello che accade fuori, in strada. Solo così può essere accolti.

Dopo la mia provincia, ho deciso di andare a conoscerne un’altra, anche per testarmi con un altro modo di lavorare. Sono arrivata in Toscana a Empoli, dove ho gestito per tre anni una Mondadori Franchising. Sono stati anni intensissimi, di grande collaborazione con la biblioteca Renato Fucini, esperienza nuovissima per me… non ne avevo mai frequentata nessuna, al sud ce ne sono pochissime. Ho collaborato tanto anche con le scuole e sono stata parte di una rete. Mi è sembrato finalmente di veder fiorire tutte le potenzialità espresse dai libri: a scuola, in biblioteca, a casa, in libreria.

A un certo punto però ho capito che dovevo diventare grande. Smettere di girare, fermarmi e dire la mia in questo lavoro. Era arrivato il momento di aprire la mia libreria. E l’unico posto in cui è sensato aprire è casa propria.

Molto del lavoro che faccio qui ora nella mia libreria arriva da quella esperienza.

Dopo Empoli, sono andata a Milano, a lavorare nella storica libreria Utopia. Una libreria importantissima, con un catalogo complesso che all’inizio, ammetto, mi aveva anche spaventato. A Milano ci sono biblioteche, università, lettori fortissimi, ci sono autori, editori, a Milano c’è tutto. E all’Utopia ci sono librai preparatissimi che hanno costruito un catalogo che non ho trovato in altri posti.

A un certo punto però ho capito che dovevo diventare grande. Smettere di girare, fermarmi e dire la mia in questo lavoro. Era arrivato il momento di aprire la mia libreria. E l’unico posto in cui è sensato aprire è casa propria. Così lascio Milano e apro la libreria Controvento il 7 dicembre 2013, 100mq e circa 7000 titoli. Tenendo stretta tutta l’esperienza accumulata negli anni passati, cerco di connettermi subito con il territorio: per costruire il mio catalogo era necessario conoscere profondamente i lettori e i possibili lettori. La prima cosa che vogliono i lettori è scoprire nuovi libri e condividere la scoperta con altri lettori, ecco perchè in quasi quattro anni sono nati sei gruppi di lettura divisi per fascia d’età. Sui gruppi di lettura si innestano tutte le attività della libreria. Nel 2016 la libreria vince il Premio Andersen come miglior libreria per ragazzi d’Italia, il catalogo arriva a 24000 titoli, nasce la sezione biblioteca e la prima formazione per insegnanti sull’educazione alla lettura.

Stiamo progettando degli incontri sulla traduzione e lo studio del latino, richieste e stimoli questi, arrivati dai lettori . Anche i librai hanno bisogno di stimoli.

 

http://www.origamisettimanale.it/2017/07/19/speciali/origami/mi-chiamo-filomena-e-faccio-la-libraia-a-telese-tLERpSsccWJQVL0XXKNmON/pagina.html