MEMORIA,CULTURA E IDENTITA’:PROLUSIONE

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MEMORIA,CULTURA E IDENTITA’:PROLUSIONE

Riprendiamo una rubrica avviata 4 anni orsono di questi tempi su questo sito e interrotta per esigenze tecniche.

Riprendiamo integralmente il messaggio prolusivo del tempo.

Il perché di questo spazio in un portale già ben disegnato e delineato è presto detto: la necessità di condensare, amalgamare e armonizzare fatti, argomenti, personaggi e storie che ci appartengono; per poter diramare, divulgare, sensibilizzare e omologare il senso e la ricerca della nostra vera identità  di popolo.

Già!La nostra gente sembra sempre più distratta e preoccupata; annoiata e apatica; indifferente e impertubabile; delusa e involontaria; disillusa e insoddisfatta; indignata e scoraggiata; diffidente e talvolta melensa.Le aggettivazioni non sono un esercizio nè recitano una liturgia, ma vogliono segnare i confini di un disimpegno intellettuale che si registra diffusamente nella nostra piccola, ma adorata comunità. E ancora…

Sempre più imbrigliata in un pericoloso labirinto psicologico. Sempre più avvinta dal vorticoso filo dell’omologazione culturale del villaggio globale. Sempre più delegante, pervasa di cinismo e individualismo.

E’tempo di reagire a questa dilagante pigrizia intellettuale. E’ tempo di scosse e di riscosse. E’ ora di svegliarci italici più che italiani, vivere la nostra italicità più che italianità.

Il torpore dell’anima fa covare il fuoco sotto le ceneri. L’indignazione sta diventando rabbia, ma prima di far discendere qualsiasi fondamento di questi risentimenti dagli altri; prima di morire di inerzia e apatia,dobbiamo provare ad esaminare le nostre coscienze, per chiederci cosa fare, prima di quanto fatto e magari ritrovare dentro di noi,una forma di speranza per il futuro di tutti.

La riscossa può venire dalla nostra consapevolezza di popolo, dalla riscoperta della nostra vera identità, dal rinnovamento dello spirito, dalla formazione culturale delle nostre generazioni future. Il territorio sociale ha bisogno delle radici della nostra cultura per recuperare il senso dell’appartenenza, anche con dabbenaggine se necessario.

In questo mondo sempre più “glocalizzato”, abbiamo bisogno di sperimentare il rapporto che si instaura tra la dimensione globale e quella locale degli eventi che determina la differenza di popolo. Una giusta interpretazione che non va ristretta agli spazi geografici, ai confini fisici e politici, ma garantire quella presenza valoriale e culturale che trascende la dimensione nazionale.

Siamo convinti che saranno gli ingenui che salveranno il mondo!

A simbolo di questa rubrica abbiamo scelto Giano, l’antico dio degli inizi, sia materiali che immateriali.

E il nostro vuole essere un nuovo inizio, anche se il percorso si baserà su cose dette e ridette, vissute e rivissute.

Al di là del fatto che Ianus sia una delle divinità più importanti della religione italica e che affonda le radici agli albori della nostra storia,ci appartiene di diritto: è il dio bifronte,quello dai due volti, l’uno che guarda al passato e l’altro al futuro. La didascalia latina utilizzata racchiude il nostro motto:”Una memoria per il futuro”.

Ma Ianus, era anche il preposto alle porte, ai passaggi, ai ponti, colui che custodiva e vegliava sulle entrate e le uscite.

E la cultura, il nostro modo di pensare, di comportarci diventa la porta non tanto, segreta, da attraversare per andare incontro al futuro.

A questo aggiungiamo che Ianuario, l’attuale nostro Gennaio,a lui dedicato, era il primo mese dell’inverno, diventato poi anche il primo mese dell’anno, non poteva che far “iniziare” in questo mese una rubrica sì concepita.

La ricerca della propria identità non vuole essere elemento di campanilismo o di chiusura, anzi lo è di accettazione, di consapevolezza e di accoglienza. Sapere di essere per poter fare, non di certo per chiudersi in se stessi.

In fondo la MEMORIA è un viaggio nel passato, pescando nell’archivio dei ricordi, delle emozioni, dei sentimenti, non per abbandonarsi alle nostalgie, ma per recuperare il patrimonio valoriale accumulando il bagaglio necessario a vivere il presente e quindi fare CULTURA. Il dono della riscoperta, del risveglio, l’incarnazione e l’interpretazione che diventa consapevolezza dell’IDENTITA’necessaria a guardare il futuro con ottimismo.

Per queste ragioni la rubrica si concede al contributo di idee, di pensieri, di parole, di approfondimenti, di curiosità, di fatti e di personaggi identitari; a chiunque senta il desiderio di partecipare e appartenere.

L’itinerario vuole essere un telaio ascendente: dove i fili dei pontelandolfesi possano intrecciarsi, riannodarsi al tessuto di sanniti, meridionali, italiani ed infine, europei.

A chi ci seguirà, buona lettura;a chi contribuirà buon lavoro. A tutti i pontelandolfesi nel mondo, buona vita e un anno fantastico.

NICOLA DE MICHELE

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