Quando l’ansia si presenta, ascolto il mio corpo

Quando l’ansia si presenta, ascolto il mio corpo e libero le mie emozioni
Michele Massimo Casula  8 febbraio 2018

Il corpo danza , la mente è sempre in movimento.

Sono le emozioni che spesso devono seguire il ritmo, anche se vorrebbero stare in pace, si ritrovano a subire il ritmo caotico della vita. Ho scoperto il significato di movimento solo quando la vita mi ha costretto a stare fermo.

Come spesso capita si insegue un sogno e soprattutto, se spinti dalla passione, si pensa di essere immortali e che il tempo non abbia fine ansia

ansiaSolo quando perdi qualcosa ti accorgi del valore di quello che non hai più.

Non tutti riescono ad arrivare alla meta. Ci si prefiggono degli obiettivi, a volte a lunga scadenza, ed è così che si creano le aspettative. Che ansia! Senti di meritare, ma le occasioni tardano ad arrivare.

Credo sia umano definire normale ciò che ci viene spontaneo. Si reputa lecito e naturale voler soddisfare le proprie bramosie.

Da bambini ci si chiede cosa si vuole diventare da adulti, e in molti si desidera diventare come il papà e la mamma.

Altri invece sentono dentro il fuoco della passione per qualcosa che non riescono a comprendere, ma che sentono appagante solo quando lo riconoscono.

Così è accaduto a me quando ho scoperto che il movimento del mio corpo in sintonia con la musica che sentivo aveva un nome, danza.

Ero piccolo e già sapevo cosa avrei voluto fare da grande. I miei parlavano di medicina e legge, io sognavo luci e paiettes. Nulla mi ha fermato e anzi più cercavano di farlo e più cresceva in me la voglia di riuscire nei miei propositi.

Diventò una sfida per dimostrare al mondo che avevo ragione.

Cresceva l’impazienza di arrivare come spesso accade a chi desidera una rivincita. Ma dell’impazienza parlerò la prossima volta. Decisi di partire e rendermi indipendente in un’età in cui oggi i giovani sono reputati adolescenti bisognosi di cura materna.

La responsabilità mi ha fatto crescere da subito e a ogni caduta non trovavo la mamma a sollevarmi da terra.

Pensavo di meritarmi un posto in quel mondo dorato dello spettacolo, come molti cercano in altri settori. Come per chi sente di essere un bravo medico o un avvocato e crede sia giusto inseguire un sogno. Poi la realtà nel tempo ti fa conoscere i compromessi e capisci che i limiti non sono più quelli mentali, ma quelli che gli altri ti creano quando il posto che ti spetta è dedicato ai parenti.
ansiaNon mi sono mai arreso. Ho vinto la sfida.

Ho conosciuto l’ansia sana prima di salire su un palco quando stavo studiando. Diversa dall’ansia nociva invece di quando quello stesso salire sul palco era diventato un lavoro. Quanti dubbi e quante incertezze, tutto sembrava impossibile, ogni giorno era un’altalena.

A volte diventava angosciante credere in quello che amavo, ma niente e nessuno ha limitato il mio credo.

Oggi quando l’ansia si presenta, rido perché riconosco in lei quella parte di me che vuole fermarmi. Allora la frego, mi fermo prima io. Ascolto il mio corpo e libero le mie emozioni.

Rimetto in movimento il mio corpo solo quando trovo il giusto ritmo e onestamente non sempre è quello della coreografia di gruppo, chiamato società.
Consiglio

Vivere sempre con passione ogni cosa che si fa. Riconoscere ogni situazione come un’occasione, per far crescere una parte di noi. Non andiamo contro agli eventi e non aspettiamoci nulla, solo così possiamo farci sorprendere. La vita ha un tempo e non è detto che in questa vita si riesca a realizzare i propri sogni. Quello che è certo è che tutti noi possiamo scegliere quale ballo interpretare. Se siamo Rock è inutile mettersi giacca e cravatta per convenienza, tanto prima o poi il nodo ci andrà stretto, e sarà così che nutriremo la nostra ansia.