LAMENTAZIONI NATALIZIE

LAMENTAZIONI NATALIZIE:
“Onorevole” Mattarella! Lei è uno dei pochissimi Presidenti che, dopo la caduta di un’indegna monarchia unitaria, fu scelto alla guida del Paese. In questi giorni la sua dirittura morale, la sua sensibilità, la sua “pietas” hanno avuto il sopravvento sulla memoria storica “reale”, causa delle vicissitudini italiane. Tre giorni or sono apprendemmo la generosa sua decisione di concedere il rimpatrio ai resti mortali di alcuni Savoia. Tale scelta ha colto di sorpresa buona parte degli Italiani, quelli che subirono quell’infausto regime, principale e indotto. Nella morte siamo tutti eguali, nella vita e nella memoria nò! Il Mondo, l’Europa, e l’Italia in particolare, stanno attraversando momenti difficili e, come al solito, a causa dell’indifferenza dei potenti chi ne soffre è sempre il popolo, i cittadini. Tra pochi giorni è Natale. È il momento in cui i sentimenti di odio, rancore e vendetta dovrebbero essere messi da parte. Gli italiani sono già preoccupati per il futuro, per il lavoro, per i loro figli, per l’inconcludenza, l’impreparazione, l’improvvisazione, l’inaffidabilità, la paradossale parcellizzazione dei partiti, l’assurda legge elettorale che unisce in coalizioni litigiose formazioni tanto diverse… che preludono lunghi periodi d’ingovernabilità in un Paese finanziariamente disastrato. A tutto ciò il Santo Natale ci regala le salme di personaggi che, in questo momento, non dovevano ritornare a ricordarci il buio tremendo di tempi passati, e aggiungere agli animi altro sconforto! Sono tre giorni che i media televisivi, privati e di regime, e per ragioni di cassetta, hanno organizzato un’indecorosa, indiretta, gratuita pubblicità verso coloro che furono causa prima dei tragici fatti storici che colpirono il Popolo italiano. A milioni d’Italiani, che hanno subito in silenzio le angherie causate da alcuni di questi “signori”, è negato il microfono. Ed ecco che dalle menti obnubilate da un immeritato blasone, dal represso desiderio di un’irrarungibile gloria, affiora il loro nobile rancore, e negano le indiscusse responsabilità di alcuni… che meritavano di essere processati a Norimberga! Rammento il messaggio inviato da Sua Maestà il re Imperatore VittorioEmanuele III a Hitler in occasione del terzo anniversario dela firma del Patto d’Acciaio con la Germania: “… nel tezo anniversario della conclusione del Patto d’Acciaio che ha stretto i nostri due Popoli in una indissolubile alleanza, desidero farVi pervenire, F?hrer, le mie vive felicitazioni insieme con i miei voti più fervidi per il compimento vittorioso della nostra lotta comune…” Eravamo nel maggio 1942, avevo undici anni, le leggi razziali del 1938 avevano fatto sparire alcuni miei amichetti, la guerra “lampo” preconizzata dal Duce non finiva mai, e iniziavano gli anni più tristi! Era mia intenzione d’iniziare questa riflessione diversamente, per rinfrescae la mente “storica” dei diretti interessati alle “nobili” salme. Lo farò in seguito poiché alle brutte notizie non c’è limite! L’ultimo regalo di Natale emerge ora dalla proposta di poliici estremisti, “destrorsi”, vincitori delle elezioni austriache. Ricordo nel 1945, da ragazzo, le prime ferie della mia vita in una tendopoli a Pieve Tesino, dopo anni di bombardamenti “alleati”, e rasrellamenti degli ex amici del re. Uno splendido ricordo, tranne l’arrivo in Trentino quando alcuni giovinastri altoatesini, gridando: “..balilla, balilla, fascisti…” ci presero a sassate. Ora quella “razza ariana”, di veri fascisti, pretende che l’Italia permetta, a chi in qelle zone “parla tedesco”, di ottenere il passaporto austriaco (mi raccomando Signor Presidente, non li ascolti. Se dovesse cedere alla loro richiesta abolisca immediatamente gli enormi privilegi di “Regione a Statuto Speciale”, ottenuti grazie al loro compatriota Alcide De Gasperi, (nostro capo del Governo dal 1946 al 1953) Nell’ultima Guerra Mondiale De Gasperi, cittadino austriaco, si batté contro l’inclusione del Trentino-Alto Adige all’Italia, mentre l’Eroe trentino Cesare Battisti, suddito austriaco eletto nel Reichsrat (Parlamento di Vienna) si batteva per l’italianità della zona. Nella Grande Guerra Cesare Battisti si arruolò volontario negli Alpini, e combattè contro l’Austria. Nel 1916 fu catturato con Fabio Filzi (altro Eroe irredentista) sulle “mie” montagne, l’Altipiano di Asiago. Incatenato e trasportato sopra un carro al castello del Buon Consiglio, a Trento, fu giudicato e impiccato. Non negò mai la sua italianità e la sua volontà di ridare all’Italia i territori che le competevano. “… secondo alcune versioni dell’epoca, quando il boia avvolse la corda al collo di Battisti, il cappio si spezzò, e l’esecuzione della condanna venne ripetuta. Secondo altri non fu un caso che il cappio si spezzasse, ma era già stato deciso allo scopo di farlo soffrire di più. Secondo la versione più accreditata dalla storiografia, Battisti morì gridando: «Viva Trento italiana! Viva l’Italia…” Il caso volle che, di quell’impiccagione ereditassi alcune foto d’epoca.: Nel 1915 mio nonno, arruolato a trentasette anni nel III Alpini, scompariva in Slovenia durante un assurdo attacco alla baionetta contro le mitragliatrici austriache. Aveva trentasette anni… e a casa lo aspettavano moglie e cinque figli. Il più vecchio, mio padre, aveva quattordici anni… e la mia nascita dipese proprio dalle sorti di quella guerra! Nei confronti di TV7 o di canale 5 Lei, Signor Presidente, sicuramente non può intervenitre… se le è possibile faccia presente alla televisione di stato di raccontare la Verità, solo la Verità e nient’altro che la Verità: su casa Savoia, sul Capo Supremo delle Forze Armate Vittorio Emanuele III re d’Italia e d’Albania e Imperatore d’Etiopia che, durante la Grande Guerra, non capendo nulla di tattica militare, affidò nelle mani d’improvvisati e incompetenti generali, veri macellai e assassini, il proprio esercito, sul Fascismo, su Mussolini…e sulle centinaia di migliaia di giovani, e meno giovani, che quelle “bestie” che ci governarono inviarono a morire nell’ultima Guerra Mondiale 1940/45 ne potremo riparlare…

Antonio Baudino

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