Sono “flash” indelebili

Vi sono reminiscenze della vita che rimangono impresse nella mente.

 

Sono “flash” indelebili. Ricordo, degli anni ‘30, momenti felici d’infanzia. Crescevamo lontano da ogni pericolo o distrazione, avevamo un solo papà e una sola mamma. Non esisteva la televisione. Il telefono (a muro) era un aggeggio riservato ai professionisti. Le famiglie normali, anche agiate, lo ritenevano un istrumento inutile. I saluti e gli auguri viaggiavano per Posta, o Cartolina che illustrava la città o il luogo visitato. Telefonini, smartphone, tablet, telecamere portatili, computer, visori tridimensionali, ecc riguardavano la fantascienza. Noi crescevamo ubbidienti e con giuste punizioni corporali come, in natura, cresceva ogni cucciolo. Non esisteva l’inseminazione artificiale! Solamente il “toro del castello”, senza incorrere in sicura scomunica, era autorizzato a “coprire” ogni giumenta del contado.

Oggi i bambini crescono “liberi”. Possono avere uno o più papà, due o quattro nonni, fratelli e fratellastri o, non per loro scelta, solo due padri o solo due madri. L’educazione di una volta è stata assorbita da mille giochini elettronici, da contatti tramite internet o smartphone. È una libertà subdola e pericolosa, facilitata dalla perdita di autorità della famiglia e della scuola, presìdi fondamentali della nostra “antica” infanzia.

Tra i “flash” della mia fanciullezza ricordo il gracchiare della vecchia radio Marelli il 10 giugno del 1940. L’urlo da Piazza Venezia di un popolo in delirio, l’improvviso silenzio e la voce imperiosa, unica, inconfondibile di Lui, il Duce: “… abbiamo consegnato la dichiarazione di guerra agli ambasciatori di Francia e Inghilterra…” Mamma, che aveva perso il primo fidanzato nella “15/18” esclamò “mio dio … proprio con in cruki (tedeschi) doveva mettersi.

Tralasciando il periodo della guerra ricordo un “flash” accadutomi in Africa. Mentre parlavo con un operatore turistico del luogo (nell’Africa Settentrionale la lingua italiana era parlata correntemente) si fermò un abitante del posto che, dopo alcuni secondi, rivolgendosi a me disse: “Sei italiano?” Un po’ sorpreso acconsentii, e lui proseguì: (quando c’era Lui … sì che eravate un popolo! Oggi democrazia… cristiana!) E se ne andò ridendo.

L’amarezza di quelle parole mi è rimasta intatta, specialmente oggi che le motovedette da noi regalate ai libici, sparano ad altezza d’uomo contro i nostri pescherecci! Il Mare Nostrum latino è diventato il “Mare Monstrum” che inghiotte migliaia di derelitti. Scappano da predoni pagati dalle nostre multinazionali. E i Paesi dell’Europa Unita, anche quei due che hanno vinto l’ultima Guerra Mondiale, si stropicciano le mani … anche chi ha pagato la forzata Unità dell’Italia per paura di perdere il controllo dello stretto di Suez, aperto subito dopo l’Unità nel 1886. Un tentativo iniziato dagli antichi Egizi, fallito nei secoli successivi, attuato su progetto originale di un ingegnere italiano!

Antonio Baudino