Sul significato di “NAUFRAGO”

Oggi mi sono soffermato sul significato di “NAUFRAGO” ed ho sbirciato su enciclopedie e Vocabolari:

Enciclopedia Treccani – NAUFRAGO: Chi ha fatto naufragio.
Vocabolario Garzanti – NAUFRAGO: chi ha fatto naufragio.
Dizionario d’Italiano Hoepli – Naufrago: Chi ha fatto naufragio.
dizionario.repubblica.it – NAUFRAGO: chi ha fatto naufragio.
Non esiste il termine: Chi è stato fatto naufragare.

Il rifugiato politico ha diritto d’accoglienza sancito da trattati che si susseguono dagli anni 50.
Per qualificare un rifugiato politico non si fa riferimento alla sua provenienza: terra ferma o mare.
I naufraghi che provengono dal Continente Africano sono raccolti (meglio pescati) da navi d’ogni tipo e bandiera brulicanti nel nostro Mare Monstrum. Sono persone di cui Non si conosce, e non si è in grado di accertare provenienza e nazionalità, se fuggono da guerre, carestie o cacciati da multinazionali. Non fanno riferimento a Vocabolari o Enciclopedie, e cioé chi fa naufragio per cause assolutamente impreviste. Questi sono Esseri Umani brutalmente catturati e schiavizzati da alcune mafie libiche, foraggiate anche dal nostro Paese (moderne motovedette) tra l’indifferenza di un’Europa Matrigna, mai nata (o malnata) che, con estrema indifferenza colpevole e disumana, da Continente sbracato, presuntuoso e incapace li abbandona nelle mani di pochi delinquenti libici. Questi, dopo averli violentati e depredati, li spingono come animali in barconi fatiscenti o gommoni precari e inadatti, con o senza motore e poco carburante, e li trasportano al largo per FARLI NAUFRAGARE (uomini, donne e BAMBINI) Il NAUFRAGIO è un fatto eccezionale, imprevedibile. Questo è omicidio organizzato, come le stragi nelle camere a gas naziste! E l’Europa e il Mondo stanno a guardare!

Due parole sul processo Salvini. Sembra una farsa per nascondere le colpe enormi di questa Europa disunita, e l’imbecillità e l’ignoranza di parecchi politici. Malta, vista l’elusione del “vero problema” (una volta sbarcati i Paesi fratelli europei rifiutano puntualmente di accoglierne una quota) ha dichiarato il suo veto a partecipare a questo massacro organizzato, e ha chiuso il suo porto rifiutando gli emendamenti alle Convenzioni Solas e Sar, in base ai quali “gli Stati parte devono coordinarsi e cooperare per far sì che i comandanti delle navi siano sollevati dagli obblighi di assistenza delle persone tratte in salvo, con una minima ulteriore deviazione rispetto alla rotta prevista.” Ciò che stupisce è il comportamento della capitana di quella nave che, puntigliosamente, pur in grado di navigare e a conoscenza del divieto del Ministro, è rimasta volontariamente alla fonda al largo del porto italiano. Diciannove giorni di sofferenze per i suoi “ospiti”, mettendo a repentaglio la salute di quei disgraziati! Diciannove giorni ferma in mare aperto. In diciannove giorni di navigazione poteva raggiungere qualunque porto del Mediterraneo… (ed oltre) e poi fare causa all’Italia. Non doveva lasciar marcire sul ponte, coperti alla meglio e col mal di mare, centinaia di derelitti. Chi ha esperienza di mare lo sa. Una crudeltà inutile a tutto scapito di quei disgraziati. La precarietà di un’Europa disunita, forte e talvolta sprezzante con i suoi membri più deboli, si riflette nella poca credibilità in campo internazionale. Se continua così, ai primi due Paesi che oramai non nascondono il loro disprezzo verso i Paesi europei, a Egitto e Turchia (ci mancava solo Santa Sofia) se ne aggiungeranno presto altri. E le stelle (cinque più “stalle”) stanno a guardare…

Antonio Baudino

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