Le Riflessioni di Maria Pia

La parabola della scimmietta e del suonatore d’organetto.

La storia ha per protagonista una piccola scimmia selvatica catturata e costretta a lavorare con un suonatore d’organetto. L’animale è abituato alla vita selvaggia e fatica a capire il contesto della città, interpretando scorrettamente la situazione in cui vive. Ogni mattina una donna anziana veste riccamente la scimmietta con sete, scarpette a punta e un cappello con nappa, le pone al collo un carillon e la consegna al suonatore d’organetto, che la porta in città.

La scimmia è trattenuta solo una sottile catena d’oro al collo, non è legata in altro modo, potrebbe fuggire quando vuole, guadagnandosi di nuovo la libertà perduta. Però non lo fa, anzi: non è consapevole di essere prigioniera. Di fronte alla folla che ogni giorno la guarda ballare e la aspetta paziente, pensa: Devo proprio essere qualcuno di molto potente. Con quanta pazienza tutti aspettano soltanto di vedermi danzare. La scimmia non comprende di essere la serva del suonatore d’organetto, assoggettata al suo controllo. Anzi, è convinta che la scelta di ballare sia solo sua e pensa di essere la salvatrice del pover’uomo, “costretto” a suonare ogni volta che balla: “E se io decidessi di non ballare, questo povero ambulante morirebbe di fame.” Troppe volte si ci illude di essere protagonisti della vita degli altri, o di essere indispensabili agli altri; troppe volte si ci “dona”, anche ricevendo poco in cambio, pensando di essere insostituibili. In realtà, non si è che “scimmiette”.

Liberatevi da chi vi usa e da chi si approfitta di voi. Meditate! Donne o uomini

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M.P.