Dissequestro dell’impianto eolico E.ON

Fronte Sannita per la Difesa della Montagna
Libera Associazione Costituita ai sensi del comma1, art. 18 della Costituzione Italiana.
C/o Vico Santa Chiara, 3 – 8232 cerreto Sannita (BN) – mail sannio.antieolico@gmail.com
Comunicato Stampa del 14 settembre 2019

Abbiamo atteso un po’ prima di commentare la decisione del giudice dott.ssa Maria Ilaria Romano di dissequestrare l’impianto eolico della multinazionale tedesca E.ON in località Tre Cantoni e Montagna Fasana di Morcone.
Il sequestro era stato disposto dal procuratore della Repubblica Aldo Policastro dopo i sopralluoghi effettuati dell’ISPRA e dell’ARPA che trovavano conferma sulle denunce del Fronte Sannita per la Difesa della Montagna ed Altrabenevento, corredate da rilievi e relazione naturalistica che comprovavano un abuso edilizio per l’occupazione di aree incidenti in area SIC con Habitat Prioritari di Rete natura 2000.
Dati inconfutabili che non potevano lasciare adito a dubbi su quanto denunciato in quanto le relazioni degli abusi denunciati dalle associazioni erano confermate, appunto, da soggetti terzi ed istituzionali investiti di tale funzione quali ISPRA ed ARPA.
Ricordiamo che questo ultimo capitolo il sequestro si è reso necessario per un abuso edilizio e distruzione di Habitat Prioritari in area SIC per complessivi 35 ettari sui 9 concessi per costruire l’intero impianto.
Da quello che ci è dato sapere è che il giudice, dott.ssa Maria Ilaria Romano, abbia accolto l’istanza di dissequestro dei legali della E.ON i quali basavano la loro richiesta adducendo che:” al danno già procurato non si poteva procurare ulteriore
danno oltre a quello già procurato anche se l’impianto eolico fosse stato messo nuovamente in funzione”.
Da qui il dissequestro!
Mentre il GIP, dopo lunghissimi periodi di indagini, chiede ed ottiene il sequestro, bastano poche ore affinché il Tribunale di Benevento dissequestri.
Dal nostro punto di vista l’impianto eolico della tedesca E.ON, è l’esempio plastico di un’opera tra le più illegali mai costruite poiché ha superando tutti i limiti legali e del diritto.
L’autorizzazione 999/2014 imponeva due importanti prescrizioni pena la decadenza
della stessa:
– L’autorizzazione era vincolata alla modifica del Piano di Assestamento Forestale. Il PAF non è stato mai modificato
– L’autorizzazione imponeva, pena la decadenza, di avviare i lavori entro 12 mesi dalla sua emanazione. L’attivazione dei lavori è avvenuta solo nel 2018, cioè quattro anni dopo
l’autorizzazione,
– Le delibere del comune di Morcone per il cambio di destinazione d’uso erano illegali in quanto non è possibile cambiare la destinazione d’uso dei Pascoli Permanenti ricadenti in aree pSIC – SIC-ZCS e ZPS (Legge 11/1996 e succ.mm.ii. per il mantenimento e/o il miglioramento dello stato di conservazione degli *Habitat (5330, 6210,6210pf, 6220);
– lo svincolo degli Usi Civici doveva essere disposto con Delibera di Giunta o di Consiglio Regionale e non svincolati, come è stato fatto, da una “nota” della dirigente del Servizio Agricoltura Della Valle che fu causa del primo dissequestro dell’Aprile 2017;
– L’impianto non è stato mai sottoposto alla procedura di Valutazione di Incidenza, obbligatorio in caso ci impianto ricadente in area SIC (la E,ON ha sempre presentato la V.I. rilasciata per le opere connesse e non sull’intero impianto. Cosa che evidentemente ha enormi differenze);
– Alle conferenze di Servizio non è stato mai convocato, né è stato mai chiesto l’obbligatorio “sentito” del parco regionale del Matese ente gestore del sito SIC cod. IT 80200009 “Pendici Meridionali del Monte Mutria” di cui dell’art. 5, comma 7 del DPR 357/1997 e dell’art. 1, comma 4 dellaL.R. 16/2014;
– Il piano di taglio, mai autorizzato dalla Comunità Montana Titerno – Alto Tammaro, prevedeva il taglio di 300 piante. Dopo il taglio abusivo si è accertato che le piante abbattute erano molte di più di quelle del piano e che non riportava le piante secolari come faggi, querce e cerri effettivamente abbattute;
– Il piano di taglio è stato un taglio abusivo in quanto non è stato mai autorizzato dalla Comunità Montana del Titerno – Alto Tammaro.
– Che in fase di cantiere la E.ON ha effettuato lavori abusivi, perché mai autorizzati, nel territorio di Cerreto Sannita su Pascoli Permanenti gravati da Usi Civici vandalizzando e delocalizzando un “cippo” di confine del 1700, con pittogramma) che segnava il confine tra due province del Regno delle Due Sicilie e poi tra i due comuni.
Questi solo alcuni aspetti di quanto denunciato alla Procura della Repubblica di Benevento e, nonostante tutto, l’opera è stata realizzata in dispregio di leggi regionali, nazionali e comunitarie.
Ma ci indigna anche l’atteggiamento dell’amministrazione comunale di Morcone del sindaco Luigino Ciarlo, votata anche perché molti componenti si erano sempre opposti all’impianto, nelle mani del quale il giorno 8 agosto 2018(quando i lavori ancora erano in corso e nessuna macchina eolica era stata installata), consegnammo la stessa identica denuncia che poi l’ISPRA e l’ARPA hanno ritenuto valida al punto di determinare il sequestro.
A quella denuncia di abuso edilizio causa della distruzione della montagna perpetrata da parte della E.ON non ricevemmo mai nessun riscontro, nemmeno negativo.
A questo punto non ci resta che aspettare il processo in cui ci costituiremo parte civile!
Cerreto Sannita, 14 agosto 2019
Il Presidente
Giuseppe Fappiano