Carlo Perugini- ” Gino Corradetti”

e’ stato pubblicato dall’editore GEDI il mio saggio storico su Gino Corradeti e sui fatti storici, amministrativi e politici accaduti a Pontelandolfo dal 1942 al 1948.

Il saggio ha il titolo: ” Gino Corradetti:storia di una militanza politica a Pontelandolfo dal 1942 al 1948″

Cattura

Corradetti 1

Quando a Pontelandolfo chiedi a qualche anziano signore cosa è successo nel dopoguerra, può accadere che ti dica: “Ah ! Ai tempi di Corradetti ?”.  Non esiste, a Pontelandolfo, il semplice dopoguerra.  Esistono due periodi storici: Prima di Corradetti e dopo Corradetti.

Per capire esattamente cosa sia accaduto al tempo di Corradetti non basta informarsi,  bisogna  immergersi nella realtà dell’epoca.

Siamo in una Pontelandolfo dove il conflitto sociale tra “quelli del paese” e “quelli della campagna”  e’ storia di ogni giorno.

Gino Corradetti , ex sindacalista e socialista storico era un bravo affabulatore e  trovò terreno fertile per la sua propaganda: i contadini erano quasi tutti mezzadri e lavoravano la terra dei proprietari terrieri che abitavano in paese. Il raccolto che per la terra arida e il clima aspro costava sudore e fatica doveva essere diviso al cinquanta per cento con i ricchi possidenti, spesso nullafacenti, che abitavano i ricchi palazzotti del paese.

I pochi proprietari, tutto sommato, fortunati, della terra che lavoravano, dovevano pagare la “fondiaria” che era una tassa molto pesante per il magro reddito delle terre.  L’esattore della fondiaria era odiato e temuto da tutti. Era tristemente famoso il pane fatto con la farina ricavata dai fagioli o per i più fortunati dal mais mentre il grano serviva a pagare la fondiaria.

I proprietari terrieri, spesso, facevano valere in modo vessatorio i propri diritti. Resta curiosa la regola cosiddetta della “capa”: Quando si misurava il volume del grano da versare al proprietario, questo pretendeva che il grano fosse fatto cadere nel contenitore di misura dall’altezza della testa e questo garantiva un buon tre, quattro percento in più di prodotto per il proprietario visto che i chicchi di grano cadendo da quell’altezza si compattavano meglio nel contenitore occupando un volume minore.

 

I contadini, per lo più analfabeti, avevano bisogno di “quelli del paese” per qualsiasi cosa. C’erano persone, in paese, che vivevano dei doni portati dai contadini che portavano in regalo olio, polli, formaggio e altro, per farsi scrivere una lettera o per sbrigare una pratica, anche molto semplice, in un ufficio pubblico; era la cosiddetta “mappatella” che sarà citata anche negli atti del processo che ci accingiamo a leggere.

Corradetti portò una ventata di novità tra i contadini ma soprattutto gli donò fiducia in se stessi e la speranza di un cambiamento.

Carlo Perugini, dopo una accurata ricerca negli archivi comunali e presso l’ Archivio di Stato di Benevento e l’ Archivio Storico Generale di Roma, ha ricostruito tale periodo storico, con l’ausilio di documenti originali, nel volume:  “Gino Corradetti, una militanza politica a Pontelandolfo di recente pubblicato dall’editore GEDI.

 Il libro è distribuito su Amazon e nelle librerie Feltrinelli.

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