In risposta al comunicato stampa della E.ON

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In risposta al comunicato stampa della E.ON del 30/11/2017,
trasmetto il comunicato Stampa allegato
Grazie dell’attenzione.
Giuseppe Fappiano Presidente del Fronte Sannita per la Difesa della Montagna  telefono 3888937544

 

 

Comunicato Stampa del 23 dicembre 2017

Non risponde al vero ciò che la E.ON ha affermato nel suo comunicato stampa del 30/11/2017.
Non risponde al vero che hanno tutte le carte a posto, che hanno tutte le autorizzazioni e che i lavori sono partiti in ottemperanza al decreto autorizzativo.
Non risponde a verità poiché l’Autorizzazione Unica n. 999 del 31/10/2014 (validità un anno dalla sua emanazione poiché trattasi di opere di pubblica utilità indifferibili e urgenti) risulta scaduta giù già da due anni alla data di inizio lavori del 20/11/2017.
Non dicono il vero quando affermano che hanno tutte le carte in regola poiché al stessa A.U. è carente della Valutazione di Incidenza, obbligatoria per impianti eolici in aree SIC (Siti di Interesse Comunitario ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE) e su pascoli e boschi permanenti. Loro affermano e continuano ad invocare la Valutazione di Incidenza fatta sulle opere connesse, che inoltre risulta non strutturata ed elaborata come previsto dalla relativa normativa vigente in materia. Ad essa si aggiungono relazioni naturalistiche prodotte dalla E. ON. che banalizzano la biodiversità dell’area dell’impianto (che invece risulta di elevato ed indubbio valore conservazionistico) col ri sultato di ottenere dalla Regione Campania prescrizioni assolutamente non rapportate e non indirizzate alla rigorosa tutela come invece previsto dalla vigente normativa.

Non dicono il vero in quanto le terre gravate dagli usi civici non sono mai state svincolate ne è mai stato fatto il cambio di destinazione d’uso poiché lo svincolo ed il relativo cambio di destinazione d’uso è competenza della Giunta Regionale o di Consiglio Regionale e non, come invece è avvenuto, con una semplice nota del 13/12/2013 della dirigente dell’Unità Operativa Dirigenziale 7.
Infatti la stessa Autorizzazione Unica n. 999/2014 è carente del fondamento stesso dell’autorizzazione poiché il Dip. 52/DG06/UOD 07 “Foreste” prescrive: ”Che sia regolamentato il PAF e che l’intervento indicato nella Deliberazione di Consiglio Comunale del Comune di Morcone n. 17/2014 sia realizzato in maniera eco-compatibile sotto tutti gli aspetti e produca il minore impatto sulle esigenze di tutela dell’ambiente e di conservazione della forma originaria del territorio presidiate dal vincolo di uso civico e sia eseguito nel rispetto della normativa vigente, fatto salvo l’art. 41 del R.D. n. 332/1928”
Detto Piano di Assestamento Forestale non è stato mai modificato.
Non dicono il vero poiché non è stato depositato all’ Autorità di Bacino Fiumi Liri e Garigliano “lo studio di compatibilità idrogeologica delle singole opere, anche temporanee (fasi di cantiere) ricadenti nelle predette aree Apa, A3 e A2”
Ma ci sono altri aspetti che non con concordano.
La Soprintendenza per i Beni Archeologici di SA-AV-BN e CE prescrive:” preliminarmente all’esecuzione delle opere, secondo tempi e modalità da concordare preventivamente con la Soprintendenza per i Beni Archeologici di SALERNO AVELLINO BENEVENTO e CASERTA dovranno essere eseguiti saggi archeologici preventivi: nelle aree dei piloni Indicati in progetto con i numeri 1, 2, 3, 5, 6, 10, 11, 12 e in quelle del piloni compresi tra Il n. 16 e il n. 21 e tra Il n. 25 e il n. 43; nell’area destinata alla Stazione elettrica di Pontelandolfo; nell’area destinata alla Stazione elettrica di Benevento. Gli interventi di scavo e di movimento terra dovranno avvenire sotto il controllo archeologico, secondo tempi e modalità da concordare preventivamente con Soprintendenza Per i Beni Archeologici di SA- AV – BN e CE”
Premesso che non abbiamo mai visto alcun archeologo della Soprintendenza presente sulle aree di scavo, nel progetto approvato dalla Regione Campania non sono presenti gli aerogeneratori con l’identificazione dei n° 2-22-23-24-25 e 43.
Quindi la prescrizione della Soprintendenza a quale impianto eolico di quale società ed in quale comune fa riferimento?
E’ certo, invece, che hanno avviato e concluso lavori in “edilizia libera” senza aver chiesto il preventivo permesso alla Soprintendenza ai Beni Archeologici e, a seguito di ciò, la stessa Soprintendenza ha imposto al comune di Morcone il blocco dei lavori. Imposizione a cui il comune di Morcone non ha ritenuto dare seguito lasciando che le trivellazioni fossero completate.
Queste rappresentano solo una piccolissima parte delle “anomalie” presenti in questo pogetto di devastazione ambientale e culturale!
Per tutte le altre affermazioni gratuite della E.ON stendiamo un velo pietoso.

Per ogni ora che trascorre e per ogni ora di lavoro delle ruspe e delle trivelle intere porzioni di natura e di biodiversità evolutesi in centinaia di milioni di anni vengono distrutte a causa dell’ingordigia delle multinazionali e di “utili idioti di paese” che ne hanno determinato la irreversibile scomparsa.

Certo è che per loro quei terreni del Matese Sud-Orientale è costituiscono una miniera d’oro mentre per l’ambiente, le attività agricole, la biodiversità, gli ecosistemi, gli habitat tutelati e per i beni ambientali e paesaggistici è un vero e proprio biocidio!
Fronte Sannita per la Difesa della Montagna
Giuseppe Fappiano