BUON NATALE

BOTTICELLI

L’Origine del Natale

Storia del Natale nei secoli

 

Il Natale è la principale festa dell’anno, data simbolica della nascita di Gesù Cristo. Il periodo natalizio parte dalla vigilia, il 24 dicembre, fino all’Epifania, il 6 gennaio. Questa festa deriva da una mescolanza e sovrapposizione di feste, confluite poi in una sola di matrice cristiana.

Originariamente, i Celti festeggiavano il solstizio d’inverno – erroneamente, perché questo avviene il 21 e non il 25 dicembre. I Romani invece festeggiavano i Saturnali, in onore del dio Saturno, il dio dell’agricoltura. Venivano scambiati doni per augurare un periodo di pace e di prosperità. Successivamente, l’imperatore Aureliano sostituì i Saturnali con la festa del Sole, ovvero veniva festeggiato il giorno più breve dell’anno, il solstizio d’inverno. Nel nord Europa si celebrava invece la festa del raccolto.

Dunque, il 25 dicembre non è la data reale della nascita di Gesù e non ci sono tracce di questa nei Vangeli. Diverse erano state prese in considerazione. La Chiesa Orientale festeggiava la nascita di Cristo il 6 gennaio perché coincideva con l’originaria festa di Dioniso. Solo nel IV secolo d.C., quando il cristianesimo divenne religione ufficiale dell’Impero Romano, Papa Giulio I decise di far confluire le feste di origine popolare con la cristianità: nasce così il Natale come lo conosciamo. Molte delle tradizioni, come lo scambio dei doni, l’albero e il presepe, non sono di origine cristiana, ma pagana e solo in seguito hanno assunto questo carattere religioso, unendosi con altre feste di matrice cristiana come l’Epifania, che nasce originariamente come commemorazione del battesimo di Gesù. Il significato religioso attuale è però diverso: poiché rappresenta la fine del periodo natalizio e simboleggia l’avvento dei Re Magi che portano doni a Gesù Cristo.

La festa commemora la nascita di Gesù, ma inaugura anche un periodo di cambiamento e di rinnovamento, caratteristiche che si adattano perfettamente alla religione cristiana. Nell’antichità, la festa inaugurava la fine dell’anno e l’avvento di un nuovo periodo, in cui ci sarebbe stata serenità e prosperità. Nel mondo cristiano non è il passaggio dall’anno vecchio al nuovo, ma la nascita di Cristo stesso che porta e inaugura un nuovo tempo, un periodo di pace.

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POESIE PER IL NATALE

  1. Buon Natale di Alda Merini

A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi è solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
in compagnia.
Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.

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  1. Natale di Salvatore Quasimodo

Natale. Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?

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  1. Nella notte di Natale di Umberto Saba

Io scrivo nella mia dolce stanzetta,
d’una candela al tenue chiarore,
ed una forza indomita d’amore
muove la stanca mano che si affretta.
Come debole e dolce il suon dell’ore!
Forse il bene invocato oggi m’aspetta.
Una serenità quasi perfetta
calma i battiti ardenti del mio cuore.
Notte fredda e stellata di Natale,
sai tu dirmi la fonte onde zampilla
Improvvisa la mia speranza buona?
È forse il sogno di Gesù che brilla
nell’anima dolente ed immortale
del giovane che ama, che perdona?