Araneis: tra musica e tradizione

Araneis: tra musica e tradizione

Gruppo di musica etnico-popolare che abbraccia la cultura tradizionale in una veste di “good vibes”, da un’idea di Franco Parente.

Intervista al Dott. Franco Parente

-Dottore come il suo genio ha consolidato l’idea di creare un gruppo che raccontasse in musica la tradizione popolare? Da dove nasce?

-F: La mia idea è stata il frutto di mesi e mesi di progettazione.

Vien fuori dal desiderio di dare nuova vita a canzoni forse datate e poco note soprattutto alla nuova generazione, affinché la cultura popolare sia e rimanga oggetto attivo di coloro che se ne discostano, pensando che ormai sia cosa obsoleta e lontana dai giorni nostri.

-Da dove giunge il nome? A cosa fa riferimento?

-F: Il nome “Araneis”, trae le sue origini dal greco e dal latino e sta ad indicare la “ragnatela”; ciò non è dato al caso, bensì è proprio nel nome che si celano lo spirito e le motivazioni del nostro gruppo.

Esso si rifà al fenomeno del tarantismo, non solo come fatto musicale, ma soprattutto come fatto culturale. Anche il logo stesso ne descrive appieno il suo profondo ed intenzionale significato.

Come una ragnatela infatti, il nostro obiettivo principe, è quello di catturare l’attenzione di quanti ci ascoltano e di tutti coloro che, nel corso delle nostre esibizioni, ci onoreranno della loro presenza.

-Cosa omaggia lei e il suo gruppo? Qual è il fulcro?

-F: Come in ogni canto o racconto che si rispetti c’è una “donna amata”, un nucleo intorno al quale tutto ruota, nel nostro caso; il SUD.

Il tanto amato ma così tanto flagellato Sud. Araneis è un grido di vittoria, di gratitudine, di meritocrazia, perché tutti noi, al sud siamo debitori.

Araneis, pertanto, omaggia il meridione, rifacendosi a Briganti e Janare, ma anche a musica equestre e alle vicende dell’Italia post-unitaria, di cui il Sud ed in particolare, le due sorelle distrutte, Pontelandolfo e Casalduni, ne furono le protagoniste.

-Cosa ci dice invece in merito ai suoi bracci, ai componenti del suo gruppo?

-F: Beh, che dire, senza di loro tutto ciò non sarebbe mai potuto germogliare. Ognuno di loro contribuisce ed ha contribuito alla

realizzazione di un sogno, che con un po’ di presunzione, definirei mio; ma che, ribadisco, senza il loro assenso, il loro appoggio, il loro supporto non avrebbe avuto motivo di esistere. Ognuno di loro è, dunque, imprescindibile.

-Cosa si augura e cosa augura ad Araneis?

-F: Ci auguro di continuare animati dal nostro ardore, a portare la musica etnico-popolare, utopicamente, dappertutto e di preservare dentro di noi, la brama di crescere, artisticamente e musicalmente, affinché il nostro bagaglio straripi di esperienze.

PER ASPERA SIC ITUR AD ASTRA!

A cura di Mariapia Borrelli