Diario di bordo: España 2019

Diario di bordo: España 2019, XXIX Festival Internacional de Folclore de Narón, Galizia.

Martedì 16 luglio ore 8.30 ci ritroviamo tutti in piazza, ualani e non, partenza per Roma. Gioia, sorrisi, mille battute hanno accompagnato il nostro viaggetto. Saliti in aereo le emozioni erano miste, tra la paura del primo volo e l’adrenalina di farlo, il primo volo, ma sono bastati pochi minuti per rilassarci e far diventare l’aereo il nostro pullman personale.
Tutto è andato benissimo, arrivati a Santiago De Compostela c’erano le nostre guide ad aspettarci, saluti, baci, abbracci, presentazioni e via a Narón dove abbiamo alloggiato.
Scuola perfetta, tutto organizzato al meglio e via alla festa, siamo stati il primo gruppo ad arrivare…abbiamo visto l’alba, ma abbiamo visto anche il sole tramontare alle 22.30, che bello!!!
Mattinata di relax e pomeriggio a La Coruña, spettacolo. La Rosa dei Venti, la Torre dell’Hercules, shopping, apertivi vari e via a Narón per la cena. Giovedì andiamo a Ferrol, tra pavoni, monumenti, negozi e zattere, trascorre la mattinata. Il pomeriggio andiamo al “mare”, l’acqua gelida dell’oceano, ma il bagno qualcuno l’ha fatto. Tornati a scuola troviamo gli altri gruppi folk, dall’Uruguay “Ballet Folklórico Aborigen”, dal Perù “Corporaciòn Artística ‘Soy del Perù'”, dalla Slovacchia “Conxunto Folclorico ‘Kincso'”…é bastato veramente poco per diventare complici e scatenare la festa del pranzo. Il venerdì comincia il festival, le rappresentanze di ogni gruppo si dirigono nei vari comuni per lo scambio dei doni, il pomeriggio partiamo per Mugardos. Una bomboniera il posto, uno spettacolo l’esibizione. Applausi, applausi e applausi. Di ritorno a scuola festa, come sempre, ma oramai siamo tutti già amici. Sabato mattina, ogni gruppo si è esibito in una cittadina, noi siamo stati a Xuvia e dopo l’esibizione, abbiamo coinvolto il pubblico, non ve la racconto, vi lascio solo immaginare. Nel pomeriggio siamo andati al Pazo de Cultura di Narón, lì, abbiamo toccato la Luna. Un teatro molto bello, un palco grande, di quelli importanti, l’ansia e le emozioni facevano da cornice, poi le note della nostra musica, la nostra tarantella; il pubblico ha iniziato ad accompagnare l’esibizione con battiti di mani, ci ha accompagnato fino all’ultima nota, provate ad immaginare quello che abbiamo avvertito. La domenica, purtroppo, per cause maggiori, non abbiamo potuto visitare ed esibirci a Villalba, ma restare a scuola é stato il coronamento e la conferma delle nuove amicizie e non solo ?? che stavano nascendo. La sera, White Party, indovinate qual è stato il gruppo più white di tutti? Quanto divertimento quella sera, abbiamo riso come pochi e ci siamo scatenati. Il giorno dopo tutti i gruppi in barca, una piacevole mattinata terminata con nuovi acquisti. Verso le 18 partiamo per As Pontes, un’altra bellissima cittadina che ci ha accolto con mille sorrisi, applausi e gioia. Qui, l’ultima esibizione, quella dei saluti, degli arrivederci.
Rientrati in alloggio si sentiva nell’aria che stava per finire il festival. Lo sapevamo, ma è sempre una sensazione strana…riprende la festa, ma iniziano le prime lacrimucce, i primi abbracci, si scambiano numeri di telefono ed anche qualche bacetto. Troviamo fiori in camera, per una ragazza, quando nasce un affetto, un'”amicizia”, che sarà lontana, ma sentita.
É stata una bella Spagna, quella che non ti aspetti…immagini quella che credi di conoscere, quella che hai visto più volte, ma é quella del sud. Questa volta è stato il nord ad averci accolti, ci ha abbracciato tra le sue case tutte attaccate, colorate, col bianco delle vetrate a fare da cornice. L’ordine, la pulizia, il clima strano, tanto caldo e a volte freddo e il vento di A Coruña, le immense onde dell’oceano Atlantico con i suoi surfisti; le cittadine belle, ordinate, con la loro cultura, gli spazi per i bambini; la loro acqua, la loro birra, quelle locali, della loro terra.
Ieri, l’ultimo giorno, valigie chiuse, ultimo pranzo galiziano, e l’arrivederci con i ragazzi degli altri gruppi. Le lacrime non si contavano, gli abbracci, stretti e sentiti, di quelli che ci porteremo per sempre nel cuore. Con qualcuno ci rivedremo, lo sappiamo già, con altri forse no, ma resterà per sempre la Nostra Spagna 2019.
Grazie
Michela

Da un post di Michela Delli Veneri