La trappola sulla rottamazione

La trappola sulla rottamazione Occhio a pagare: c’è la fregatura

È stato prorogato al 1 marzo 2021 il termine di pagamento delle rate di rottamazione-ter e di “saldo e stralcio”: ecco le nuove rateizzazioni e cosa accade ai decaduti. Attenzione, però, alle “trappole”
Alessandro Ferro – Sab, 12/12/2020

Si paga ma c’è una nuova scadenza, diluita nel tempo: il Decreto Ristori-quater (D.L. n. 157/2020) posticipa dal 10 dicembre al primo marzo 2021 il termine ultimo per effettuare il pagamento delle rate della rottamazione-ter e del “saldo e stralcio” in scadenza nell’anno in corso ma senza perdere le agevolazioni previste.

Cosa dice l’Agenzia delle Entrate

In questo modo, i contribuenti interessati (circa 1,2 milioni di italiani) avranno una maggiore flessibilità per poter pagare le rate a causa della continuazione dell’emergenza sanitaria. In questo modo, come si legge sul Corriere, i contribuenti in regola con i pagamenti delle rate 2019 possono beneficiare dell’ulteriore proroga che non comporta oneri aggiuntivi e consente di mantenere i benefici previsti dai due provvedimenti di definizione agevolata. La data del 1 marzo, però, sarà quella definitva in quanto non sono previsti i classifici cinque giorni di tolleranza rispetto al termine di pagamento.

Tutte le rate

Il decreto Ristori-quater introduce novità anche per la rateizzazione delle cartelle ed andare incontro alle difficoltà economiche dovute alla pandemia: il provvedimento stabilisce che per le richieste presentate dal 30 novembre 2020 e fino al 31 dicembre, la soglia del debito viene elevata a 100 mila euro (di norma è fissata a 60 mila), per la quale si può richiedere ed ottenere una rateizzazione fino a 6 anni senza dover presentare necessariamente la documentazione che attesti lo stato di comprovate difficoltà economiche.

Cosa accade ai decaduti

Entro il 31 dicembre del 2021, potranno richiedere una nuova dilazione anche tutti i contribuenti decaduti da precedenti rateizzazioni prima del periodo di sospensione dell’attività di riscossione stabilita dal dl Cura Italia. La nuova richiesta di dilazione non è subordinata al pagamento delle rate arretrate. Il provvedimento riguarda anche i decaduti dalle precedenti rottamazioni previste dai decreti 193/2016 e 148/2017, concedendo la possibilità di chiedere una rateizzazione delle somme ancora dovute entro il 31 dicembre 2021. Lo stesso provvedimento dà la possibilità di usufruire di un periodo più lungo per la decadenza che si verifica con il mancato pagamento di 10 rate, anche non consecutive, (invece delle cinque previste ordinariamente).

E la rottamazione quater?

Però, la tanto attesa rottamazione quater 2021 di cui si parla poco, potrebbe sollevare una marea di polemiche perché ci sarà ancora da aspettare, non prima che entri in vigore la Legge di Bilancio del prossimo anno. Come riporta theitaliantimes, si deve evitare in tutti i modi di evitare l’esplosione di quella che potrebbe essere definita una “bomba sociale” per una situazione economica già compromessa a causa di chiusure e lockdown. La soluzione più semplice potrebbe essere la pace fiscale 2021 con misure per saldo, stralcio e rottamazione ed una proroga del blocco degli atti esecutivi (come cartelle esattoriali, ingiunzioni di pagamento, pignoramenti ecc.) magari fino alla fine del 2021. Sicuramente vanno presi dei provvedimenti per mettere i cittadini italiani in condizioni di non trovarsi con l’acqua alla gola con tutte le difficoltà causate dal Covid.

“Il debito si paga ugualmente”

“Condono, rottamazione quater, pace fiscale, saldo e stralcio…chi più ne ha, più ne metta! Sono tutti strumenti di “definizione agevolata” del debito con lo Stato che hanno un elemento in comune: il pagamento del debito, anche se con “sconti ” più o meno elevati”, ha detto in esclusiva a ilgiornale.it l’Avv.Guglielmo Di Giovanni dello Studio legale Dirittissimo, (tuttorottamazione@gmail.com). “Non tutti i lettori sapranno, però, che prima di decidere se accettare di pagare, ancorché in forma “ridotta”, bisognerebbe verificare, a priori, se sussista – e in che misura – l’obbligo giuridico di versare quanto sembrerebbe ancora dovuto all’Agenzia delle Entrate – Riscossione (già Equitalia)”.

L’avvocato, quindi, mette in guardia da “trappole” sconosciute che a volte giocano brutti scherzi ai contribuenti. “Per queste ragioni è sempre consigliabile confrontarsi con un professionista del settore tributario, con il quale analizzare, ex ante, la propria situazione debitoria (cc.dd. estratti di ruolo), per poter valutare, ex post, se sia possibile, prima di aderire alla “rottamazione” del momento, chiedere che le autorità competenti annullino totalmente, o anche solo parzialmente, il debito”.

È questa la via per evitare di pagare un debito non dovuto, anche soltanto in parte, grazie all’analisi/verifica preventiva con un professionista del settore “soprattutto in vista della prossima annunciata edizione della c.d. “rottamazione quater”!!”, sottolinea e conclude Di Giovanni.