Raffica di controlli in arrivo

Raffica di controlli in arrivo: le partite Iva col fiato sospeso

Lavoratori autonomi e piccole imprese sono nel mirino del Fisco: nel triennio 2021-2023 l’Agenzia delle Entrate si è posta l’obiettivo di effettuare 340mila controlli fiscali contro questa categoria di contribuenti
Alessandro Ferro – Mer, 24/02/2021

Il Fisco ha un obiettivo molto chiaro: effettuare 340mila controlli nel triennio 2021-2023 su professionisti, lavoratori autonomi e piccole imprese.

Qual è il piano

L’Agenzia delle Entrate vuol combattere in ogni modo l’evasione fiscale e si evince dal potenziamento dei controlli all’interno del cosidetto “Piano delle performance” nel periodo in esame. “Per quanto attiene la pianificazione per il triennio 2021-2023 l’Agenzia, nel rispetto delle priorità politiche da perseguire, ha individuato quattro aree strategiche (Servizi, Prevenzione, Contrasto e Risorse), in cui sono individuati gli obiettivi che intende raggiungere, le azioni da mettere in atto e gli indicatori volti a misurare il grado di conseguimento degli stessi obiettivi”, si legge sul documento.

Come riportato da Italiaoggi, l’azione di recupero di quanto non viene dichiarato a livello fiscale si concentrerà in maniera principale sull’adempimento collaborativo che avrebbe già consentito il raggiungimento di importanti risultati negli anni appena trascorsi. L’Agenzia delle Entrate ha un obiettivo molto ambizioso: per contrastare l’evasione fiscale, si cercheranno di recuperare circa 14 miliardi di euro nell’anno in corso, 15,36 miliardi nel 2022 e 15,32 miliardi nel 2023. Come vedete, cifre enormi e di tutto rispetto che chiederanno uno sforzo notevole considerando anche gli attuali scenari economici e il perdurare della crisi anche sull’anno in corso a causa della pandemia Covid-19.
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Quale strategia?

Secondo quanto riportato sul documento (clicca qui), le attività strategiche per contrastare l’evasione fiscale saranno improntate alla progressiva riduzione del ‘tax gap’ da realizzarsi attraverso un’attività di controllo sempre più mirata ed efficace grazie ad un ulteriore affinamento delle tecniche di analisi e valutazione del rischio oltre ad un più attento monitoraggio dei comportamenti dei soggetti ad elevata pericolosità fiscale. È in quest’ottica che il legislatore ha pensato di sostituire gli studi di settore con i cosiddetti “indicatori sintetici di affidabilità fiscale”, grazie ai quali sarà più facile rintracciare chi commette l’evasione.

La stangata potrebbe colpire le piccole imprese ed i liberi professionisti messi in ginocchio dalla crisi pandemia i cui effetti sono stati eccezzionali: alcuni settori di attività tra quelli in elenco sul codice Ateco, hanno fatto i conti con chiusure prolungate imposte dai vari Dpcm e quindi, il coinvolgimento in una prossima verifica fiscale, potrebbe rappresentare una vera e propria beffa oltre ad un’ulteriore mazzata. Per queste categorie, quindi, sarà fondamentale prestare particolare attenzione all’affidabilità fiscale che potrà emergere dalle stime degli Isa (Principi di revisione internazionale): potrebbero essere i bassi punteggi degli indicatori a costituire il fattore di innesco di una delle 340 mila verifiche programmate dal Fisco.
Dichiarazioni dei redditi precompilate

Un altro piano che sta mettendo a punto il Fisco prevede, nell’arco del triennio 2021-2023, il raggiungimento del 15% di modelli 730 precompilati trasmessi dal contribuente sul totale dei 730 ricevuti dall’Agenzia. È per questo che si continuano ad arruolare intere categorie di soggetti economici come scuole ed Istituti scolastici pubblici e privati, fondamentali per la trasmissione delle informazioni necessarie per la predisposizione delle dichiarazioni precompilate. Insomma, il Fisco non ha intenzione di fare sconti.