Via le mascherine all’aperto

Covid: da venerdì stop alle mascherine all’aperto, forse ad aprile anche al chiuso
Stop alle mascherine all’aperto ma è obbligatorio averle con sé e utilizzarle in caso di assembramento, si legge nell’ordinanza del ministro Speranza che vale fino al 31 marzo. In Campania ordinanza di De Luca mantiene l’obbligo all’aperto

Covid: da venerdì stop alle mascherine all’aperto, forse ad aprile anche al chiuso
Ansa

Via le mascherine all’aperto dall’ 11febbraio ma sempre in tasca in caso di assembramenti, stadi pieni al 75% da marzo, discoteche che si preparano a riaprire, mentre la curva dell’epidemia continua a scendere rapida. Da aprile, essendo entrati in una nuova fase, ha detto il sottosegretario Costa, “si allenteranno le misure come le mascherine al chiuso e il Green Pass’.

Su questa possibilità però, poi fonti qualificate di governo frenano. Non c’è alcun automatismo che possa definire da ora la decadenza dell’obbligo dell’uso delle mascherine al chiuso a partire dal primo aprile, ovvero successivamente alla eventuale fine dello stato di emergenza. Tutto dipenderà dall’andamento del quadro epidemiologico, dicono ipotizzando l’utilizzo dei dispositivi di protezione anche dopo il 31 marzo.

Ad avviare il nuovo corso è l’arrivo dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, che dall’11 febbraio non renderà più obbligatorio indossare le mascherine all’aperto, ma bisognerà comunque portarle sempre in tasca per proteggersi in caso di assembramenti mentre resta l’obbligo di indossarle al chiuso. Il provvedimento è in linea con le indicazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), per il quale “in ambienti all’aperto in cui il distanziamento non è possibile, va considerato l’utilizzo di mascherine per il viso”.

Viene specificato inoltre che l’obbligo “non sussiste quando, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantito in modo continuativo l’isolamento da persone non conviventi. Sono fatti salvi, in ogni caso, i protocolli e le linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico”. “Le disposizioni sull’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie – prosegue il documento – sono comunque derogabili esclusivamente in applicazione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico”.

Si precisa inoltre che l’uso della mascherina “integra e non sostituisce le altre misure di protezione dal contagio”.Obbligatorio, fino al 31 marzo, portare sempre con sé la mascherina e indossarla anche all’aperto in caso di assembramento, secondo quanto prevede l’ordinanza. “Fermo restando quanto diversamente previsto da specifiche norme di legge o da appositi protocolli sanitari o linee guida, nei luoghi all’aperto – si legge nel documento – è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé i dispositivi di protezione delle vie respiratorie e di indossarli laddove si configurino assembramenti o affollamenti”.

La decisione non viene però accolta in Campania, qui resta obbligatorio l’uso della mascherina anche all’esterno “in ogni luogo non isolato”.come prevede un’ordinanza firmata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca con la quale si disciplina l’uso delle mascherine di protezione “in relazione a quanto stabilito dall’ordinanza del Governo”. L’ordinanza raccomanda “ai soggetti che utilizzano mezzi di trasporto, di linea e non di linea, di indossare correttamente – a tutela della propria e della altrui sicurezza – i dispositivi di protezione delle vie respiratorie in tutte le aree terminal (ivi compresi banchine, moli e binari) nonché all’ingresso e a bordo dei mezzi di trasporto, durante tutto il tragitto, ferma l’osservanza delle ulteriori disposizioni vigenti per la prevenzione del rischio di contagi”.

Si preparano a entrare in una nuova fase anche gli stadi, nei quali il primo marzo la capienza sale al 75% per le strutture all’aperto e al 60% per quelle al chiuso, come annunciato dal ministro Speranza e dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. Se la situazione epidemiologica lo consentirà, potrà anche essere avviato un percorso per portare la capienza al 100%. Si attendono invece decisioni riguardo allo stato d’emergenza in scadenza il 31 marzo. “L’obiettivo del governo è che non venga prorogato dopo il 31 marzo e confido che ci siano le condizioni per non prorogarlo”, ha affermato qualche giorno fa il sottosegretario alla Salute Andrea Costa.

Quanto al Green pass, Costa ha indicato una possibile data di progressivo allentamento a partire dalla seconda metà di marzo. “Faccio un ragionamento semplice e di buon senso”, ha spiegato: “Il Green pass è stato molto utile per incentivare la vaccinazione e allora dobbiamo tenere presente che è fondamentale somministrare la terza dose perché è quella che ci protegge maggiormente dalle conseguenze gravi dalla malattia. E allora – ha detto Costa – se consideriamo che nel nostro Paese circa 48 milioni di cittadini sono vaccinati e 35 milioni hanno ricevuto la dose booster, significa che abbiamo circa 13 milioni di dosi da somministrare. Se procediamo con questo ritmo – ha sottolineato – è facile pensare che per metà marzo avremo completato la dose booster a 48 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e, così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni, con la solita gradualità inizieremo un allentamento delle misure”.
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