Il Museo ferroviario di Pietrarsa

PIETRARSA: DOVE C’ E’ UNA GRANDE STORIA PUO’ ESSERCI IL FUTURO

“Il Museo ferroviario di Pietrarsa ha un potenziale straordinario, che potrà esprimere nei prossimi anni ed è parte dello sforzo che il gruppo FS sta facendo per competere con i grandi players internazionali. Ci siamo resi contro che le radici robuste nella storia sono uno strumento di marketing”.

Lo ha detto l’ amministratore delegato del Gruppo FS Renato Mazzoncini rivolgendosi al presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella che il 31 marzo ha visitato il Museo, creato dove Re Ferdinando II realizzò nel 1840 il “Reale Opificio Borbonico di Pietrarsa”, la prima fabbrica in Italia di locomotive, rotaie e materiale rotabile. Una delle più importanti d’ Europa.

“Qui nel 1840 c’ era una sorta di Silicon Valley – ha detto il presidente della Fondazione FS, Mauro Moretti – dove lavoravano insieme ingegneri francesi ed inglesi. Era il luogo del primato tecnologico, l’ Ansaldo di Genova fu fondato nel 1852”.

Il Gruppo FS ha investito 15 milioni nel museo ferroviario di Pietrarsa, dove è custodita una precisa ricostruzione della Bayard, la locomotiva della prima ferrovia italiana, la Napoli-Portici, inaugurata dal Ferdinando II di Borbone il 3 ottobre 1839.

I vertici di FS non sono borbonici. Mazzantini è nato a Brescia, Moretti è di Rimini, ma hanno capito e ripetono due cose che i politici meridionali non capiscono o rifiutano di riconoscere: il Regno delle Due Sicilie era una realtà progredita anche industrialmente, e le “radici robuste nella storia” sono la premessa per progredire.

Nell’ ex Real Opificio di Pietrarsa è stata restaurata la grande statua di Ferdinando II in ghisa, fusa dagli operai della fabbrica nel 1852, che è stata mostrata anche a Mattarella. E’ l’ unica statua di Ferdinando II sopravvissuta nel Napoletano ed in Campania, una delle pochissime esistenti.

E cosi’, mentre Emiliano dichiara il suo “no alle battaglie neoborboniche”, mentre De Magistris rifiuta di ricordare anche solo con una strada Ferdinando II, mentre De Luca ironizza sui Borbone, da manager del Nord arrivano riconoscimenti alla grande storia delle Due Sicilie. Ed arriva l’ intuizione che questa storia è la leva per il futuro.

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