Intervista a Enzo Di Brango

PAROLA D’AUTORE – Intervista a Enzo Di Brango] Conosciamo meglio le penne che hanno scritto per Passaporto Nansen.

IMG_1518– Chi è Enzo Di Brango?
“Nasce nel 1958 ad Aquino (FR) da madre napoletana che fin dai tempi dell’asilo gli ha inculcato l’amore per il Sud.
Dopo la maturità classica si iscrive a Sociologia a Roma e vive, attivamente, la rivolta del ’77 che contribuirà fortemente a delineare la sua formazione politica. Poco più che ventenne viene eletto consigliere comunale nel comune di nascita, carica che confermerà nella successiva consigliatura (1985).
Nel 1988 si trasferisce definitivamente a Roma intraprendendo a tempo pieno l’attività sindacale con la Cgil. È del 2007 il suo primo lavoro editoriale, un manuale di orientamento sulla previdenza complementare. A ridosso dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia riprende i suoi studi meridionalistici pubblicando saggi e articoli con la storica rivista Quaderni del Sud diretta da Francesco Tassone entrando, nel contempo, nel comitato di redazione. Nel 2012 esce il suo primo libro a carattere meridionalista, L’Italia si cerca e non si trova (Qualecultura ed. 2012) e, sempre nel 2012 inizia la collaborazione con l’edizione italiana di Le Monde diplomatique nella rubrica “Diploteca”. Successivamente ha curato per Capone editore la riedizione de I moribondi di Palazzo Carignano di Ferdinando Petruccelli della Gattina, ha pubblicato il romanzo storico L’arca della salvezza (Albatros 2015) con il quale è stato finalista al premio internazionale “Mario Luzi” e, con Valentino Romano, Brigantaggio e rivolta di classe (Nova Delphi 2017).”

– Perché fai il lavoro che fai?
“Amo scrivere e condividere. Ritengo la divulgazione un mezzo necessario contro l’imbarbarimento generato dalle inopinate “verità assolute” che circolano come teoremi inattaccabili. Credo nella divulgazione e nel necessario conseguente dibattito. Per questo scrivo e non lo chiamo lavoro ma, semplicemente, utile vivere.

– Perché hai deciso di far parte della redazione “fluida” di PN?
“L’invito a collaborare con PN oltre che onorarmi mi consente di proseguire nella mia logica di vita: divulgare, condividere, dibattere.”

– C’è un libro che ti ha cambiato la vita?
Parrà strano, non c’entra nulla con il mio ostentato meridionalismo, ma un libro che mi ha aperto la strada ad una visione conflittuale del mondo è stato ‘Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare’ di Luis Sepulveda.”

– E una canzone da ascoltare quando si vuol pensare e un film quando si vuol ridere?
“Amo Claudio Lolli, tutte le sue canzoni, in particolare ‘Da zero e dintorni’. Per ridere, senza ombra di dubbio alcuno, la trilogia di ‘Amici miei’.”

– Qual è la tua definizione di Passaporto Nansen?
“PN è il Luogo. Genius loci, come si dice pomposamente quando ci si vuole dare arie da intellettuali, io appartengo alla specie anaerobica! In PN si può liberamente esternare il proprio pensiero, senza filtri, con il piacere del contraddittorio vero, quello che ci fa crescere giorno dopo giorno.”

Intervista a cura di Elisa Toma