Italia-liberazione – Itália-libertação

GIORNO DELLA LIBERAZIONE
https://youtu.be/4CI3lhyNKfo

Un po’ di storia
Italia-liberazione
Ogni anno, il 25 aprile, il Giorno della Liberazione, o Festa della Liberazione, viene celebrato come festa nazionale.

Il 25 aprile è stata una giornata fondamentale nella storia della Repubblica Italiana, ma anche per la fine della seconda guerra mondiale, con un particolare significato politico e militare. Era il giorno segnato dalla partenza delle truppe nazifasciste dall’Italia e, pochi giorni dopo, dalla fine della seconda guerra mondiale nel 1945.

La data di commemorazione della Festa della Liberazione è stata scelta convenzionalmente, in quanto segnava la liberazione delle città di Milano e Torino, nel nord Italia, ed è stata definitivamente fissata come giorno di commemorazione solo nell’anno 1949, con una legge.

La famosa canzone “Bella Ciao” esprime il periodo della seconda guerra mondiale e celebra la fine dell’occupazione tedesca.

Con l’occupazione dell’Italia durante la seconda guerra mondiale, il Paese finì per dividersi tra i fascisti del Nord, guidati da Benito Mussolini, della Repubblica Socialista Italiana, e sostenitore di Hitler, e l’opposizione del Sud, alleata con gli americani e gli inglesi. .
Per combattere il nazifascismo, l’opposizione si organizza con i cosiddetti Resistenza e Partigiani, soldati impegnati ad espellere le truppe tedesche dall’Italia.

Successivamente la Resistenza italiana darà vita alla nuova Repubblica Italiana, sostenuta dal popolo nel referendum del 1946.

ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE D’ITALIA

«Cittadini, lavoratori! Sciopero generale contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle nostre terre, delle nostre case, delle nostre officine. Come a Genova e a Torino, ponete i tedeschi di fronte al dilemma: arrendersi o perire.»

L’anniversario della liberazione d’Italia, noto anche come festa della Liberazione (o semplicemente il 25 aprile), è una festa nazionale della Repubblica Italiana, che si celebra ogni 25 aprile per commemorare la liberazione dell’Italia dal nazifascismo, la fine dell’occupazione nazista, e la definitiva caduta del regime fascista.

È un giorno fondamentale per la storia d’Italia. Simbolo della Resistenza, cioè della lotta condotta dai partigiani, dall’8 settembre 1943 (giorno in cui gli Italiani seppero dell’Armistizio di Cassibile, appena firmato con gli Alleati), esso ha assunto un significato propriamente politico e militare.

Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI) – il cui comando aveva sede a Milano, proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa, giorni prima dell’arrivo delle truppe alleate; parallelamente il CLNAI emanò in prima persona dei decreti legislativi, assumendo il potere «in nome del popolo italiano e quale delegato del Governo Italiano», stabilendo tra le altre cose la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti, incluso Benito Mussolini, che sarebbe stato raggiunto e fucilato tre giorni dopo.

«Arrendersi o perire!» fu la parola d’ordine intimata dai partigiani quel giorno e in quelli immediatamente successivi.

Entro il 1º maggio tutta l’Italia settentrionale fu liberata: Bologna (il 21 aprile), Genova (il 23 aprile) e Venezia (il 28 aprile). La Liberazione mise così fine a vent’anni di dittatura fascista e a cinque anni di guerra; la data del 25 aprile simbolicamente rappresenta il culmine della fase militare della Resistenza e l’avvio effettivo di una fase di governo da parte dei suoi rappresentanti che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, e poi alla nascita della Repubblica Italiana, fino alla stesura definitiva della Costituzione.

Il termine effettivo della guerra sul territorio italiano, con la resa definitiva delle forze nazifasciste all’esercito alleato, si ebbe solo il 3 maggio, come stabilito formalmente dai rappresentanti delle forze in campo durante la cosiddetta resa di Caserta firmata il 29 aprile 1945: tali date segnano anche la sconfitta definitiva del fascismo.

L’ISTITUZIONE DELLA FESTA NAZIONALE

Su proposta del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, il Re Umberto II, allora principe e luogotenente del Regno d’Italia, il 22 aprile 1946 emanò un decreto legislativo luogotenenziale (“Disposizioni in materia di ricorrenze festive”) che recitava:

Torino, 6 maggio 1945. Sfilata della liberazione in piazza Vittorio Veneto «A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale.»

La ricorrenza venne celebrata anche negli anni successivi, ma solo il 27 maggio 1949, con la legge 260 (“Disposizioni in materia di ricorrenze festive”), essa è stata istituzionalizzata stabilmente quale festa nazionale:

«Sono considerati giorni festivi, agli effetti della osservanza del completo orario festivo e del divieto di compiere determinati atti giuridici, oltre al giorno della festa nazionale, i giorni seguenti: il 25 aprile, anniversario della liberazione;»

Da allora, annualmente in tutte le città italiane – specialmente in quelle decorate al valor militare per la guerra di liberazione – vengono organizzate manifestazioni pubbliche in memoria dell’evento.

Tra gli eventi del programma della festa c’è il solenne omaggio, da parte del Presidente della Repubblica Italiana e delle massime cariche dello Stato, al sacello del Milite Ignoto con la deposizione di una corona d’alloro in ricordo ai caduti e ai dispersi italiani nelle guerre.

“Bella Ciao”

Una mattina mi sono svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi sono svegliato,
e ho trovato l’invasor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna,
sotto l’ombra di un bel fior.

Tutte le genti che passeranno,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Tutte le genti che passeranno,
Mi diranno «Che bel fior!»
«È questo il fiore del partigiano»,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
«È questo il fiore del partigiano, morto per la libertà!»

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DIA DA LIBERTAÇÃO
Um pouco de história
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Todos os anos, em 25 de abril, Dia da Libertação, ou Dia da Libertação, é comemorado como feriado nacional.

O dia 25 de abril foi um dia fundamental na história da República Italiana, mas também para o fim da Segunda Guerra Mundial, com um significado político e militar particular. Foi o dia marcado pela saída das tropas nazi-fascistas da Itália e, alguns dias depois, pelo fim da Segunda Guerra Mundial em 1945.

A data de comemoração do Dia da Libertação foi convencionalmente escolhida, pois marcava a libertação das cidades de Milão e Turim, no norte da Itália, e foi definitivamente fixada como dia de comemoração apenas no ano de 1949, por lei.

A famosa canção “Bella Ciao” expressa o período da Segunda Guerra Mundial e celebra o fim da ocupação alemã.

Com a ocupação da Itália durante a Segunda Guerra Mundial, o país acabou dividido entre os fascistas do Norte, liderados por Benito Mussolini, da República Socialista Italiana, e partidário de Hitler, e a oposição do Sul, aliada dos americanos … e os britânicos. .
Para combater o nazi-fascismo, a oposição é organizada com a chamada Resistência e Partidários, soldados empenhados em expulsar as tropas alemãs da Itália.

Posteriormente, a Resistência Italiana dará vida à nova República Italiana, apoiada pelo povo no referendo de 1946.

ANIVERSÁRIO DA LIBERTAÇÃO DA ITÁLIA

“Cidadãos, trabalhadores! Greve geral contra a ocupação alemã, contra a guerra fascista, pela salvação de nossas terras, nossas casas, nossas fábricas. Como em Gênova e Turim, você confronta os alemães com o dilema: render-se ou perecer”.

O aniversário da libertação da Itália, também conhecido como o Dia da Libertação (ou simplesmente 25 de abril), é um feriado nacional da República Italiana, que é comemorado todo dia 25 de abril para comemorar a libertação da Itália do nazifascismo, o fim da ocupação e a queda final do regime fascista.

É um dia fundamental para a história da Itália. Símbolo da Resistência, isto é, da luta travada pelos partidários, desde 8 de setembro de 1943 (o dia em que os italianos souberam do Armistício de Cassibile, recém-assinado com os Aliados), assumiu um significado estritamente político e militar.

Comitê de Libertação Nacional da Alta Itália (CLNAI) – cujo comando era baseado em Milão, proclamou uma insurreição geral em todos os territórios ainda ocupados pelos nazifascistas, indicando a todas as forças partidárias ativas no norte da Itália que fazem parte do Corpo Voluntário da Liberdade para atacar as guarnições fascistas e alemãs impondo a rendição, dias antes de sua chegada tropas aliadas; ao mesmo tempo, o CLNAI emitiu pessoalmente decretos legislativos, assumindo o poder “em nome do povo italiano e como delegado do governo italiano”, estabelecendo entre outras coisas a pena de morte para todos os hierarquias fascistas, incluindo Benito Mussolini, que seria baleado e fuzilado três dias depois.

“Renda-se ou pereça!” foi a senha dada pelos guerrilheiros naquele dia e nos imediatamente seguintes.

Em 1º de maio, todo o norte da Itália foi libertado: Bolonha (21 de abril), Gênova (23 de abril) e Veneza (28 de abril). A Libertação pôs assim fim a vinte anos de ditadura fascista e cinco anos de guerra; a data de 25 de abril representa simbolicamente o culminar da fase militar da Resistência e o início efetivo de uma fase de governo por seus representantes que conduzirá primeiro ao referendo de 2 de junho de 1946 para a escolha entre monarquia e república, e depois ao nascimento da República Italiana, até a redação definitiva da Constituição.

O efetivo fim da guerra em território italiano, com a rendição definitiva das forças nazifascistas ao exército aliado, ocorreu apenas em 3 de maio, conforme formalmente estabelecido pelos representantes das forças em campo durante a chamada rendição de Caserta assinou em 29 de abril de 1945: essas datas marcam também a derrota definitiva do fascismo.

A INSTITUIÇÃO DO FERIADO NACIONAL

Por proposta do primeiro-ministro Alcide De Gasperi, rei Umberto II, então príncipe e tenente do Reino da Itália, em 22 de abril de 1946 emitiu um decreto legislativo do tenente (“Disposições em ocasiões festivas”) que dizia:

Turim, 6 de maio de 1945. Desfile de libertação na Piazza Vittorio Veneto “Em comemoração à libertação total do território italiano, 25 de abril de 1946 é declarado feriado nacional.”

O aniversário também foi comemorado nos anos seguintes, mas somente em 27 de maio de 1949, com a Lei 260 (“Disposições em ocasiões festivas”), foi institucionalizado permanentemente como feriado nacional:

“Para além do feriado nacional, consideram-se feriados os dias seguintes, para efeitos de observância do calendário completo de feriados e proibição de realização de determinados atos jurídicos, bem como o dia do feriado nacional: abril 25, aniversário da libertação; ”

Desde então, todos os anos em todas as cidades italianas – especialmente naquelas decoradas com bravura militar para a guerra de libertação – eventos públicos foram organizados em memória do evento.

Entre os eventos do programa da festa destaca-se a solene homenagem, do Presidente da República Italiana e dos mais altos cargos do Estado, à capela do Soldado Desconhecido com a deposição de uma coroa de louros em memória dos mortos e italianos desaparecidos nas guerras.

“Bella ciao”

Uma manhã eu acordei,
oi linda, olá! bella ciao! lindo, tchau, tchau, tchau!
Uma manhã eu acordei,
e encontrei o invasor.

Ó partidário, leve-me embora,
oi linda, olá! bella ciao! lindo, tchau, tchau, tchau!
Ó partidário, leve-me embora,
porque sinto que vou morrer.

E se eu morrer como um partidário,
oi linda, olá! bella ciao! lindo, tchau, tchau, tchau!
E se eu morrer como um partidário,
você deve me enterrar.

E enterrar lá nas montanhas,
oi linda, olá! bella ciao! lindo, tchau, tchau, tchau!
E enterrar lá nas montanhas,
sob a sombra de uma bela flor.

Todos os povos que passarão,
oi linda, olá! bella ciao! lindo, tchau, tchau, tchau!
Todos os povos que passarão,
Eles me dirão: “Que linda flor!”
“Esta é a flor do partidário”,
oi linda, olá! bella ciao! lindo, tchau, tchau, tchau!
“Esta é a flor do guerrilheiro, que morreu pela liberdade!”

Renato Rogero