Tre opere di Caravaggio da vedere a Napoli

Tre  opere di Caravaggio da vedere a Napoli

Napoli è talmente ricca di opere d’arte che è veramente difficile averne traccia completa e parlarne in maniera sintetica.
Tra le tante opere esistenti in città ci sono anche tre magnifici quadri di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, il primo grande autore del barocco italiano.
Personaggio dal grande talento, Caravaggio, nella sua breve vita (morì a 39 anni), visse per due volte a Napoli sia nel 1606, quando vi rimase per un anno ai Quartieri Spagnoli, sia nell’ultimo periodo della sua attività, nel 1609, quando ritornò a Napoli rimanendovi fino al 1610 .
I suoi quadri sono stati realizzati tra il 1592 (prima opera conosciuta – “Ragazzo che monda un frutto” – conservata a Firenze) e il 1610 (ultima opera conosciuta – “Martirio di Sant’Orsola”, realizzata e conservata a Napoli) poche settimane prima della sua drammatica morte avvenuta a Porto Ercole. Tante delle sue magnifiche opere sono state realizzate in città nei due periodi in cui l’artista vi ha vissuto.
Napoli oggi conserva ben tre opere di Caravaggio che da sole meritano un viaggio in città: vediamo quali sono.

Il Martirio di sant'Orsola confitta dal tiranno. 1610 Banca Intesa - Napoli - Olio su Tela cm. 154 x 178. Questo quadro fu attribuito al Caravaggio per merito del prof Ferdinando Bologna, lo vide nel salone della villa Doria in contrada Buccoli ad Eboli di proprietà dei Baroni Romano-Avezzana nel lontano 1954. Quest'opera fu l'ultimo dipinto di Michelangelo Merisi, è di dimensioni più grandi alla maggior parte delle storie rappresentate da Caravaggio con figure a metà ed è l'unico a non aver un tema biblico: il dipinto racconta in modo essenziale la leggenda di sant'Orsola, la quale davanti alle porte di Colonia fu concupita da un principe degli Unni e poi uccisa con una freccia. Nella notte profonda, che rende più oscuro anche il racconto, il guerriero dalla sfarzosa armatura occupa la parte sinistra del quadro. Egli è troppo vicino per poter rappresentare il volo della freccia dall'arco al corpo della santa, ma è anche troppo lontano per poter entrare in una di quelle rappresentazioni plastiche di un gruppo di figure per le quali Caravaggio è famoso. In un gesto, la santa colpita al cuore guarda il punto in cui è penetrata la freccia. E' circondata da tre soldati appena abbozzati, l'ultimo a destra dietro la santa riprende i tratti del cosiddetto autoritratto del “Bacio di Giuda” che si trova nella National Gallery of Ireland di Dublino.

Cominciamo dall’ultima opera della sua vita che è il bellissimo “Martirio di Sant’Orsola”, opera dipinta nel 1610, a poche settimane dalla sua drammatica morte. Il dipinto fu commissionato dal banchiere genovese Marcantonio Doria, la cui famiglia aveva per protettrice proprio Sant’Orsola, e fu eseguito dal Caravaggio in poco tempo proprio perché era in procinto di fuggire da Napoli. Nel 1972 fu acquistato dalla Banca Commerciale Italiana, ed è oggi in mostra nella splendida Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano, sede di Banca Intesa, nella centralissima Via Toledo 185.

La-Flagellazione-di-Cristo-Museo-di-Capodimonte
La Flagellazione di Cristo – Museo di Capodimonte

Altro grande dipinto realizzato dal Caravaggio nel 1607 è la “Flagellazione di cristo”, altra versione di un quadro già dipinto ma stavolta commissionato da Tommaso De Franchis, membro di un’importante famiglia di magistrati. L’opera fu ordinata per adornare la cappella di famiglia nella monumentale basilica di San Domenico Maggiore e fu pagata al Merisi oltre 290 ducati. Il quadro è famoso per la ricerca artistica sulla luce che illumina appieno solo il corpo del Cristo mentre tutto il resto è nell’ombra. È conservato nel Museo Nazionale di Capodimonte sulle colline cittadine in via Miano 2.

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Le sette opere di Misericordia – Pio Monte della Misericordia

L’ultima delle opere del Caravaggio conservate, e dipinte a Napoli, è la splendida “Le sette opere di Misericordia”, un olio su tela realizzato tra la fine del 1606 e l’inizio del 1607. Fu commissionata su incarico della Congregazione del Pio Monte della Misericordia per volere di Luigi Carafa-Colonna, membro della stessa, la cui famiglia protesse Caravaggio nella sua fuga da Roma. L’opera, bellissima, concentra la missione della Congregazione del Pio Monte della Misericordia riportandone le opere caritatevoli svolte. Nel quadro è rappresentata un’esaltante visione d’insieme di diversi personaggi e sembra ambientata in un vicolo di Napoli. È conservata nel cuore del centro storico, presso la chiesa e la Quadreria del Pio Monte della Misericordia, in Via dei Tribunali 253.