Diario di Carlo Perugini 2018- al mercato XI

Domenica mattina, c’è il sole, vado al mercato di Dongdaemun.
Mi piace andare al mercato quando c’è il sole.
Camminare e’ tutta un’altra cosa.
Vorrei comprare una crema d’Aloe vera al 99% qui molto comune. Camminando tra le bancarelle lancio un’occhiata alla merce esposta ma non mi fermo a guardare.
Qui se ti fermi per più di un secondo a guardare si avvicina subito il venditore (molto spesso venditrice) e ti chiese come può esserti utile.
E a me scoccia rispondere ogni volta: “no, grazie, volevo solo guardare”.
Poi, quando sono nelle viscere più oscure del mercato, in un vicolo strettissimo e disseminato delle merci più strane, commetto l’errore fatale: una bancarella con vari vasetti di unguenti e pomate e erbe officinali attira la mia attenzione. Per più del fatidico secondo.
Allora una ragazza, graziosissima coreana, esce dal “vascio” alle spalle della bancarella e mi fa: “Annyeonghaseyo !!” Che più o meno vuol dire ciao.
Le dico, in inglese, che non voglio nulla grazie e sono li per guardare e lei mi sorride annuendo. Mi viene in mente che rassomiglia in modo spiccicato all’emoticon dello smile.
È impressionante sul suo faccino tondo il sorriso a forma di “u”.
Le sorrido anch’io, ma non sono alla sua altezza e poi mi giro e me ne vado.
Avrò fatto dieci passi, quando l’ala dell imbecillità oscura il mio cervello.
Un cartello aveva attirato la mia attenzione sulla bancarella appena vista:TAX FREE. Vuol dire che, semplicemente mostrando il passaporto, posso non pagare le tasse e risparmiare circa il 10% sul prezzo esposto.
Allora torno indietro. La signorina è ancora lì e le chiedo se mi può applicare il tax free. Lei sorride ancora di più, se mai fosse possibile e mi risponde “ Han !! Han !!” Che vuol dire “Si!” In coreano. Allora le chiedo la pomata che cercavo. Lei la prende e me la mostra. Poi aggiunge che se entro dentro (il vascio) mi fara’ vedere altre offerte speciali. Io, senza minimamente titubare entro nel retrbottega e mentre guardo le altre merci esposte, la ragazza mi chiede il passaporto per controllare il tax free mi dice. Poi chiama una sua amica nella stanza a fianco e le da il mio passaporto. Poi mi chiede, gentilmente, se voglio un tea ??.
Accetto e continuo a guardare gli unguenti. Affascinato.
Lei mi dice di sedermi. Va di la’ a prepararmi il tè.
Torna con una tazza fumante di ??.
Solo quando sto per bere il te, mi sorgono i primi dubbi. Tentenno nel bere il tè . Lo annuso. Lei nota la mia diffidenza e mi fa un discorso che non capisco. Poi, in inglese, mi dice che è onorata di incontrare una persona importante come me. Questo mi allarma tantissimo perché io non sono “Persona importante “. Le dico che non voglio il tè o qualsiasi cosa sia e la vedo contrariarsi. Non ha più il sorriso da Smile. Chiedo cortesemente di riavere indietro il mio passaporto. Lei chiama la sua amica, dice qualcosa in coreano e poi discutono, senza che io capisca niente. La discussione dura molto.Molto più del previsto.
Infine lei toglie il mio passaporto dalle mani della sua amica e me lo porge. Non aspettavo altro e mi allontano senza voltarmi.
Penso che mi è andata bene. Per questa volta….

Carlo Perugini

IMG_0369
IMG_0371
IMG_0372
IMG_0373