Stralcio di una lettera di un emigrato in Argentina

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Riceviamo dalla cara amica/Brigantessa Vittoria Longo la seguente testimonianza riguardante un suo caro emigrato in Argentina:

 

RIPROPONGO UNA MEMORIA DI FAMIGLIA
Questo è lo stralcio di una lettera indirizzata al fratello di mio padre, Mario,nato a Pontelandolfo, emigrato in Argentina nel 1950. Ecco cosa accadeva agli emigranti prima di partire: qualcuno ti succhiava il sangue già prima, ed era un “affare”.

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<<Alife 17-3-1949
Carissimo Mario,
mi rimetto la presente per darti nota dell’ottimo stato della mia salute e mia famiglia, come pure nel medesimo tempo prego il buon Dio, di sendire altrettando da te unito in famiglia come pure Michele sua moglie e i bambini. Caro Mario non so se ancora ai subita quella famosa operazione comunque ti faccio i miei migliori auguri, ora poi riguardo a quello affare non so se ti ricordi come rimanemmo, comunque ti chiedo scusa se o tardato tando a darti notizie di quando segue, ma sai volevo vederci chiare nelle cose per darti notizie precise, e siccome e qui presente una persona interessata nell’affare che ora ti spiegherò come gia ti o detto, Dunque ti comunico che riguardo a quell’affare per la partenza in Argentina che si pagavano quarantamila lire per partire cioè 20 prima e 20 dopo si prevede che quella persona interessata, si gratta i soldi di tutti questi mischiati nell’affare, e sono parecchi sai? Comunque ce ancora un filo di speranza speriamo che non si approfitterà di questa povera gente che come immaggini e tutta gente che lavora che a bisogno di emigrare.[…]

P.S. Mio zio ritornerà in Italia nel 1954, ammalato, morirà a soli 28 anni.

Vittoria Longo