Turismo e vacanze all’epoca del Coronavirus

Turismo e vacanze all’epoca del Coronavirus
Lucia Gangale – 8 Luglio 2020

Dopo l’attentato dell’11 settembre 2001, come si ricorderà, il settore dei viaggi fu molto colpito, in particolare il settore del trasporto aereo. Ora il Covid-19 sta imponendo di revisionare il nostro modo di fare e di concepire l’esperienza del viaggio. I tempi sono durissimi per il settore turistico. Oltre 7 milioni di italiani resteranno a casa, in parte – diciamo soprattutto – per problemi di denaro, in parte perché non si sentono sicuri. Infatti la fase emergenziale non è ancora passata e non sappiamo quando tutto tornerà, effettivamente, alla normalità. È notizia di questi giorni che gli alberghi non impazziscono per il bonus vacanze, per ottenere il quale occorre imbarcarsi in una complessa procedura online, e che anzi molte strutture lo hanno già rifiutato. E comunque, è un dato di fatto, le nostre città d’arte non stanno intercettando flussi dall’estero. Gli italiani fanno ricerche in rete che riguardano appartamenti e baite di montagna, anzi a questo proposito c’è già qualche appassionato di montagna che prevede che la pandemia condurrà molte persone a rivalutare il turismo montano. Anche la destinazione collinare regge, in particolare la vacanza tra i vigneti di Langa, Umbria e Trentino, con annesse esperienze degustative e sensoriali.

Anche questa volta il settore del volo subisce pesanti ripercussioni di un evento di portata planetaria, e infatti una ricerca di Deloitte, una delle più grandi aziende di servizi di consulenza e revisione del mondo, rivela che la fase di lockdown ha sostanzialmente “congelato” la domanda e l’offerta di servizi di trasporto passeggeri. Se a marzo 2019 le merci trasportate ammontavano a 97,6 mila tonnellate, a marzo 2020 questo valore è sceso a poco più di 64 mila tonnellate. Le persone quest’estate eviteranno come possono di prendere l’aereo e, potendolo fare, preferiranno i viaggi in treno, come il TGV, il treno che che parte da Torino e passa per Milano per arrivare a Parigi.

Tutto ciò anche perché viaggiare in aereo comporterà delle regole più stringenti, come il cambio di mascherina ogni quattro ore ed il divieto del bagaglio a mano (anche se ciò sembra riguardare i bagagli a mano di grandi dimensioni). È fatto divieto di volare per coloro che sottoposti al controllo del termoscanner abbiano una temperatura corporea superiore a 37,5 gradi.

Il cambio di abitudini si rileva anche dal fatto che, mentre prima l’aereo era il mezzo preferito per i vacanzieri, ora si preferisce spostarsi con mezzi propri. Inoltre la vacanza preferita sarà quella che porta a rifuggire i luoghi presi d’assalto dal turismo di massa, e a rifugiarsi tra antichi borghi ed in una natura incontaminata, all’insegna di un turismo lento fatto di passeggiate, bici, trekking, visite guidate. Un turismo sostenibile, che valorizza l’ambiente. Anche perché sulle spiagge si prevede un aumento del costo degli ombrelloni che oscilla tra il 10 e il 20 percento.

 

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