Basta lasciare le donne sole

Didascalia all’immagine scritta nella newsletter, dal Direttore e Redattore del giornale on line UNOeTRE.it, Ignazio Mazzoli.

MaterMatuta_di_Rocco_Lancia_450“Il volto di donna dimezzato è stato il simbolo del 25 novembre 2020. L’opera, ora completa è di Rocco Lancia. Spesso questo artista ha affrontato il tema con la sua pittura. E’ un’anteprima. Per l’occasione Rocco Lancia sta dipingendo una MaterMatuta violentata. Nella mitologia romana era la Dea Primordiale, la dea della natura, colei che dava la vita agli uomini, agli animali e alla natura. Le popolazioni italiche (tra cui anche i volsci) la veneravano. Insomma un grande rispetto per Lei. Nei tempi questa figura ha cambiato religione (molte rappresentazioni della madonna con il bambino richiamano questa figura), ma sempre c’è stato un rispetto per questa donna.Ai tempi odierni non c’è più rispetto per Lei, la Donna, La divinità della Natura… Rocco Lancia ha dipinto metà figura che richiama la scultura ritrovata in Toscana e l’altra metà con una donna piena di lividi. L’opera complessiva è alta 2,40m e larga 1,75 m. Il messaggio che vuole dare l’artista è che questa giornata non deve essere ricordata solo il 25 novembre, visto che tutti i giorni succedono episodi di violenze.”
Cospicui ritrovamenti sono avvenuti in località La Pedata, tra cui l’eccezionale monumento cinerario della MATER MATUTA, la Dea della Maternità, o Bona Dea e pure Tufltha. Essa rappresenta con tutta probabilità, una defunta con il suo bambino e, nella sua bellezza, riflette certamente la grande arte greca. La testa, mobile, fungeva da coperchio e ugualmente mobili sono i piedi. Il corpo, che fa un tutt’uno con il tronco, fu probabilmente ricavato da un unico blocco di pietra. Molto bella è la testa, con capelli divisi sulla fronte, trattenuti da una tenia (una fascia) e ricadenti sulle tempie in bande ondulate; il volto è ovale con grandi occhi a mandorla, sottolineati da pesanti palpebre; il naso è diritto e la bocca con labbra carnose, che ne accentuano l’espressione serena e pensosa insieme. Nell’interno della statua, insieme alle ossa combuste, furono rinvenuti: uno spillone d’oro con decorazione granulare; un anello d’oro massiccio decorato da una figura di guerriero in rilievo; due orecchini a spirale filigranati; un balsamario greco, a testa femminile. Nel 1888 la MATER MATUTA fu venduta dal proprietario del terreno dove fu rinvenuta, Sig. Pacchiarotti, al Museo Archeologico di Firenze, e dove subì dei danni rilevanti durante l’alluvione del 1966 e dove si trova tutt’ora, dopo uno stupendo intervento di restauro; mentre nel nostro Museo Archeologico delle Acque è esposta una splendida copia.I Matralia erano la festa dedicata nell’antica Roma, alla dea Mater Matuta, Dea del mattino e del’aurora, e quindi del nascere degli uomini e delle cose, assimilabile alla divinità greca Ino-Leucotea Da qui deriva forse una località lucchese, ad est dove nasce il sole??
Stop alla violenza. Basta lasciare le donne sole

Tutti gli uomini dalla parte delle donne senza eccezioni

di Valentino Bettinelli

Il 25 novembre è una delle due giornate, insieme all’8 marzo, in cui tutti, indistintamente, parlano delle donne. Dibattiti, ragionamenti e pensieri che, in realtà, dovrebbero essere una costante e non appartenere solamente a queste giornate dove istituzionalmente si riconosce il ruolo della donna.

Quello della violenza nei confronti delle donne è un fenomeno in costante aumento e che va limitato ed interrotto, attraverso campagne di sensibilizzazione mirate, soprattutto tra gli uomini e nelle più giovani generazioni. È proprio tra i ragazzi e i bambini che bisogna intervenire al fine di evitare che, crescendo, diventino dei potenziali violentatori o stupratori. I dati che periodicamente vengono diffusi dalle associazioni che si occupano di tutela delle donne sono inquietanti: una violenza che cresce e, oltretutto, si modifica anche con il tempo. Alle sevizie fisiche e lo stupro, infatti, si sta aggiungendo, in maniera sempre più presente, la modalità del revenge porn, ovvero la diffusione di immagini private al fine di screditare la figura della donna. Una violenza subdola. Uno stupro psicologico inaccettabile ed inqualificabile che, purtroppo, vede protagonisti tanti presunti uomini, che credono di poter ribadire in questo modo il loro ruolo di “sesso forte”.

Altro dato rilevato negli ultimi mesi, quello della crescita esponenziale delle violenze domestiche. Un periodo di isolamento e lockdown che ha portato ad un aumento di casi, troppo spesso non denunciati dalle donne vittime di tali violenze.

Quello della denuncia è un altro passo di civiltà che va fatto. È impensabile che una donna debba sentirsi in difficoltà nel denunciare atti di violenza e, soprattutto, non ascoltata dalle autorità e dallo stato. Non si possono lasciare sole le donne, reiterando in questo modo le sevizie da loro subite. C’è bisogno di interventi seri e dialogo tra istituzioni penali e civili, affinché in pochissimo tempo si possano affrontare le situazioni di potenziale pericolo che una donna vive. Donna vittima, molto spesso, insieme ad altre vittime allo stesso modo innocenti, ovvero i figli. Questi troppe volte poco considerati nel fenomeno, ma costretti a vivere un’esistenza tra violenze fisiche e psicologiche. Bambine e bambini, ragazze e ragazzi, a cui viene negato il diritto all’infanzia, all’adolescenza. La negazione del diritto di crescere in ambienti sani, senza dover vivere situazioni che pongono loro stessi in estremo pericolo.

Oggi, come detto all’inizio, è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ma il tema va trattato tutti i giorni, senza limitarsi alle occasioni universalmente riconosciute, ricordando anche il 1522, numero che può davvero salvare la vita di molte donne. In questa ottica, la stessa informazione ha un ruolo centrale, nella diffusione di messaggi costanti per la formazione e l’informazione di ogni cittadino. Non è accettabile, dunque, che si scada in articoli di dubbio gusto in cui la vittima viene definita “ingenua”, oppure dove si continui a parlare di presunti “abiti succinti” delle donne violentate.

Questa è una lotta per le donne e per la società tutta, per elevare la cultura generale in tema di diritti. Il diritto di esistere. Il diritto di essere se stesse. Il diritto di essere ascoltate. Il diritto di non essere lasciate sole; oggi 25 novembre, domani, sempre.

Valentino Bettinelli
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25 novembre 2020

 

BETTINELLIValentino Bettinelli, nasce a Frosinone il 19/12/1992. Dottore in Scienze politiche. Vive a Ceccano dove ha svolto il servizio civile presso la Biblioteca comunale di questa città.
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