Difendete la laicità dello Stato

𝐃𝐢𝐟𝐞𝐧𝐝𝐞𝐭𝐞 𝐥𝐚 𝐥𝐚𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐢 𝐧𝐮𝐨𝐯𝐢 𝐜𝐥𝐞𝐫𝐢𝐜𝐚𝐥𝐢
Egregio Presidente Draghi ed egregi confratelli della Loggia Laica del Grande Occidente, se volete davvero difendere la laicità dello Stato, del governo e del Parlamento italiano, dovete prendere meglio la mira.

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Difendete la laicità dello Stato dai nuovi clericali

Egregio Presidente Draghi ed egregi confratelli della Loggia Laica del Grande Occidente, se volete davvero difendere la laicità dello Stato, del governo e del Parlamento italiano, dovete prendere meglio la mira. Scappucciatevi per vedere bene la realtà circostante. Non è la Chiesa cattolica apostolica romana, e tantomeno la Chiesa bergogliana, umanitaria e accogliente, a vagheggiare il ritorno a uno Stato confessionale, prono ai precetti religiosi e teso a restaurare la devozione popolare. Per una volta – in modo magari maldestro, “gesuitico” e un po’ vile, appellandosi al Concordato – la Chiesa ha perorato il suo contrario, ha sposato una causa che più laica non si può: si è richiamata alle leggi, alla libertà di pensiero e di espressione, messa in pericolo dalla Legge Zan. Non è ingerenza nella vita laica dello Stato e della politica italiana – nemmeno paragonabile alle numerose ingerenze della Chiesa bergogliana in tema di migranti, modelli sociali ed economici, giudizi politici e ideologici – ma al contrario chiedeva di fermare l’ingerenza di una legge, col relativo strascico d’intimidazione psicologica e ideologica, nella vita dei cittadini, non solo credenti e praticanti, se solo trasgrediscono ai precetti della nuova religione bioetica imposta al culto di tutti i cittadini.

Se volete difendere davvero la laicità dello Stato, della politica, del governo e del parlamento italiano, abbiate il coraggio di affrontare il nuovo clericalismo e la nuova inquisizione che stanno instaurando in Italia e in occidente le leggi, le proposte, i comitati di vigilanza, denuncia e sconfessione, che sorgono qua e là nel nostro Paese a difesa e protezione della nuova religione umanitaria fondata sull’antifascismo, l’antirazzismo e l’antiomotransfobia. Una religione anti, molto curiosa, imperniata sul principio di “odiare gli odiatori”, “perseguitare i persecutori”, farsi intollerante con gli intolleranti. Con la differenza che i presunti odiatori, persecutori e intolleranti sono in larga parte inermi, innocui e non dispongono del potere e delle armi di cui dispone la nuova Macchina dell’Inquisizione che dovrebbe colpirli a norma di legge.

Ormai in Europa non ci sono più nemmeno i cattolici popolari a frenare questa deriva clerico-progressista: sono intruppati con la Van Der Lewen nella stessa processione a punire chi non rispetta il nuovo catechismo e non s’inginocchia al passaggio dei Santi. Il meccanismo ideologico-punitivo si fonda su un’inversione: ogni tentativo di difendere la famiglia o proteggere i bambini o di tutelare la sovranità nazionale e la civiltà in pericolo, viene letta e condannata al contrario come attacco a gay e trans o razzismo contro neri e migranti. Vedi il caso Orban.

Se prestate attenzione e ragionate con la mente sgombra e non tramite riflessi condizionati, imbecillità di gregge e conformismo ideologico, vi accorgerete che si sta applicando alla vita quotidiana, alla vita laica di tutti i giorni, un protocollo clericale fatto di processi alle intenzioni, catechismi impartiti in tutte le sedi, a cominciare dai bambini, caccia alle streghe, battesimi e cresime progressiste o al contrario scomuniche, esorcismi e sospensioni a divinis, inginocchiatoi e santini, devozioni e ricorrenze, nel nome di quel canone ormai sacro che ci nausea ripetere per l’ennesima volta: il politically correct e i suoi derivati tossici, le sue varianti, i suoi codicilli.

Se entrate nel dettaglio vi renderete conto che la blasfemia, l’oltraggio alla religione, la bestemmia e la dissacrazione posti una volta a tutela della religione vengono trasferiti pari pari alle nuove categorie protette: neri senza g di mezzo, femministe del me-too, omotrans e affini, rom e altre categorie minori. Non si può nemmeno fare una battuta su di loro, è ritenuta e punita come blasfemia. Puoi raccontare una barzelletta dissacrante su Dio (purché non sia Allah), puoi fare battute pesanti sulla Madonna e irridere tutti i Santi, per non dire dei loro devoti e sacerdoti; ma prova a scherzare su una di queste categorie o farne la caricatura. Ti inguai, a volte ti rovini per sempre, ti macchi la fedina penale come se fosse il peccato originale. Vite onorate, laboriose, generose sono state compromesse solo da una battuta, un giudizio, sugli Intoccabili sullodati: il peccato mortale è stato applicato alla lettera in questi casi con tutti i provvedimenti punitivi del caso. E così le leggi che colpiscono i reati d’opinione, deferiti alla Nuova Laica Inquisizione, la Congregazione del Sant’Uffizio. Il gay pride sarà il prossimo Ognissanti, a Natale si festeggerà il bimbo in Provetta o l’Abortino, a Pasqua si ricorderà non il Risorto ma l’Insorto, il Salvatore Nero.

Come chiamate tutto questo se non clericalismo, riduzione della laicità a uno stato confessionale, regime teocratico col nuovo Dio Nero-Arcobaleno? E come chiamate i nuovi imam, i nuovi muezzin, i nuovi Ayatollah che queste leggi stanno partorendo nei tribunali, nelle commissioni di vigilanza, nei comitati politici? Clero, sono clero alle cui dirette dipendenze lavora la polizia psicopolitica, i nuovi battaglioni della Santa Fede. Il servizio d’ordine del Pci e di Lotta Continua è diventato ora milizia di stato della Nuova Religione Umanitaria. E se non ti puniscono in modo esemplare, ti intimano quanto meno di cospargerti il capo di cenere: Chiedi Scusa! Inginocchiati! Fai la penitenza! Recita l’atto di Contrizione, dieci Avemarie al gay profanato, cento Paternoster al Migrante dissacrato, ricordati di Santificare le lesbiche…

Insomma, il nuovo clericalismo da cui dovremmo difendere la laicità dello Stato e delle istituzioni è proprio quello che state elevando sugli altari e i tribunali a norma di legge.

MV, La Verità (27 giugno 2021)