La scatola delle sardine

La scatola delle sardine

Soldi_e_sardine-150x150È tutta questione di… scheletri nell’armadio.

È proprio vero che il diavolo fa le pentole e non i coperchi.

Nel leggere questa notizia,(Quella società di Santori & Co. all’insaputa di tutte le sardine Giallo sulla “6000 Sardine E.T.S”, soggetto giuridico creato dai quattro fondatori del movimento di piazza per raccogliere fondi -Fabio Franchini – Sab, 28/12/2019 – Sono appena nate ma già iniziano a bisticciare. Il movimento delle sardine, infatti, è scosso da un mistero che coinvolge Mattia Santori, Roberto Morotti, Andrea Garreffa e Giulia Trappoloni, ovvero i quattro ideatori e fondatori della protesta di piazza in “forma ittica”). è praticamente impossibile che il proverbio sopra citato non giunga alla mente. Mi direte che, in effetti, non vi è nulla di nuovo. Ed è proprio qui, nella presenza delle solite andature mistificatorie politiche e italiane che vorrei soffermarmi a riflettere con voi.

Si presentano, questi giovani vecchi pesci (sardine) come l’espressione della reazione all’avanzata di Salvini, proponendosi come i moralizzatori della civiltà italiana, in nome di quella accoglienza (in sintonia con il Vaticano, sempre più espressione di logiche di potere intestine) che produce denaro. Certo, una vera accoglienza permetterebbe ai propri ospiti di vivere in condizioni umane, senza per questo ridurre in condizioni disumani gli accoglienti. Ma questa dimensione logica, ossia di un benessere diffuso ed integrante, sembra essere aliena dalla logica neuro-cognitiva sardinesca.

Un logica, però, che non fa certo difetto quando deve sostenere economicamente una campagna elettorale in chiusura, quella attuale emiliana, per favorire il candidato del PD che ha persino vergogna ad inserire il simbolo del partito nei propri manifesti elettorali. Insomma, mi sembra che i segnali che il nuovo mercato ittico che avanza siano espressione della più vecchia, desueta e primitiva politica. Il fatto è, però, che senza soldi non si cantano messe (altro proverbio particolarmente efficace, sia per il Vaticano e per i politici, da sempre). Dunque, anche in questo caso, come sta accadendo nel Movimento 5 Stelle, le questioni legate ai segreti economici di pochi, a sfavore dei molti che aderiscono credendo che qualcosa di diverso davvero sia nato, dettano le regole del gioco.

Bene. Queste considerazioni dovrebbero, spero, permettere agli elettori emiliani di sapere quale tipo di pesci hanno in casa, e specialmente in quale scatola da supermarket abitano le sardine moralizzatrici. In altre parole, abitano in una scatola che si sta costruendo a suon dei soliti soldi, senza dei quali nessuna azione moralizzatrice sarebbe possibile.

Giusto, dico io. Però, almeno, avere l’accortezza, la furbizia politica, di dire la verità ai propri sostenitori e proprio pubblico, per un periodo di tempo ragionevole anche se limitato, rispetto alla scatola economica che permette tutto questo, sarebbe cosa sana e giusta.

Ma, capisco che in questo periodo politico italiano avere qualche cosa di sano e giusto sia decisamente innovatore, talmente originale da sembrare realmente inattuabile.

E, forse, è vero.

 

alessandro_bertirotti3Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).