Quale futuro per il centro-destra?

Quale futuro per il centro-destra?

Luca-Zaia-150x150È tutta questione di… ritorno alle origini

Sono totalmente in accordo con quello che dice il prof. Cacciari, e, in genere, non accade sempre. Eppure, potete leggere in questa intervista (“Zaia è l’uomo giusto per esportare al Sud il modello Veneto” Il filosofo: “Incarna una destra moderata e seria ma non sfiderà Salvini. Non è Tosi…” Paolo Bracalini – Gio, 24/09/2020 Matteo Salvini è un «simpatico sbruffone», Emiliano e De Luca «due capibastone che non hanno alcuna possibilità di diventare leader nazionali», la Meloni «deve scontare un’eredità pesante» (quella ex An) prima di poter ambire a guidare il centrodestra.Ma il fenomeno che ha colpito per davvero Massimo Cacciari, nel panorama «sostanzialmente scontato» del voto amministrativo, è la «pazzesca, incredibile affermazione di Luca Zaia in Veneto»).
un’analisi ed una sintesi chiara della situazione socio-politica, dunque culturale, nella quale versa una parte significativa dell’elettorato italiano.

Alcune considerazioni voglio dunque fare in riferimento alla diagnosi e prognosi che Cacciari propone a tutti noi. E, certo, mi auguro che qualche intelligenza ancora esistente nel panorama del centro-destra italiano, si renda conto che sarebbe proprio il caso di ragionare sui concetti che nell’intervista vengono analizzati. Si tratta, in effetti, di considerazioni altamente antropologiche, proprio perché si basano sulle necessità esistenziali che il voto in Veneto ha dimostrato essere essenziali per tutti coloro che si sentono italiani e, nello stesso tempo, desiderano avere un governo territoriale che risponda alle esigenze locali. Questa è l’importanza reale, anche secondo me, del voto del Nord-Est italiano.

Inoltre, i veneti, che conosco bene, sono persone di una evidente e solida concretezza e praticità, quelle stesse che hanno consentito loro di gestire economicamente e produttivamente il loro ruolo nazionale, presentandosi anche come il contro-altare industriale della Lombardia. Una Lombardia, secondo me, in declino da parecchi anni, rispetto, invece, alla continua ascesa del Veneto, appunto guidato da un persona attenta alla storia moderata di questo Paese e soprattutto alla voce della sua gente, come Zaia.

Esiste un asse: Zaia, Maroni e Giorgetti e la loro politica vincerà, e non dovremo attendere molto. E questo accadrà grazie all’Hybris di due persone che sono l’espressione più infantile della politica italiana: Matteo Salvini e Matteo Renzi. Certo, sono entrambi scaltri politici, ma senza la capacità di amministrare il proprio ego debordante, megalomane e presuntuoso. Sono molti i politici con il loro stesso ego, ma sanno gestirlo e nasconderlo bene al pubblico, per emergere nelle situazioni in cui è invece necessario dimostrarlo. Certo, entrambi i Matteo hanno giocato un ruolo importante nella politica italiana, vincolando le azioni governative, in un modo o nell’altro.

simboli-coalizione-centrodestra-150x150 esiste un asseMa gli italiani, mi sembra, oggi vogliono “calma, progettazione e gestione”, anche dell’immigrazione, oltre che nella produzione industriale. Gli italiani vogliono un progetto che resti italiano e si faccia valere in Europa, per quello che la nostra storia ha significato per l’Europa intera.

Ecco, forse, se vincerà la linea Zaia all’interno delle fazioni del centro-destra italiano, possiamo sperare in qualcosa di meglio, rispetto alla visione stantia ed esclusivamente bancaria di questo penoso centro-sinistra, senza idee, proposte e credibilità.

 

Salvini_e_Meloni-150x150 i territoriI territori ci salveranno.

Almeno, lo spero.

 

 

 
alessandro_bertirotti3Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).

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