Voler bene alla vita

Leggi la recensione a cura di Mary Sellani per La Gazzetta del Mezzogiorno👇

Voler bene alla vita
di Marcello Veneziani
20 Marzo 2024

Tra le virtù intellettuali di Marcello Veneziani, autore di saggi di storia delle idee, di cultura politica, nonché di testi letterari e teatrali, quella che forse affascina di più i lettori contemporanei in generale è il suo essere soprattutto un filosofo civile. Infatti i suoi libri più letti sono quelli basati sulla trattazionedelle problematiche della società moderna, sulla complessità del mondo attuale, sul disamore globale, sul disagio esistenziale. A questi temi ha dedicato i suoi lavori più recenti, Dispera bene, La cappa, Scontenti, tutti usciti con la casa editrice Marsilio, che insieme costituiscono appunto la ‘trilogia della critica del presente’; una critica in cuiegli indaga le ragioni del risentimento diffuso, del narcisismo, dei desideri egoistici in cui “Io ama Io”,della libertà soffocata, della dignità calpestata, edove contano solo la tecnica e il mercato. Ma dopo aver affrontato questi temi che assume come punti di partenza anziché di arrivo, Veneziani approdaora alla sfida più ardua: indicare una via d’uscita dal malessere, dalla solitudine e dal nichilismo per ritrovare la gioia di vivere e di essere al mondo in armonia con l’universo e con la nostra anima.Lo fa con il suo libro appena uscito, proL’amore necessario. La forza che muove il mondo, ugualmente edito da Marsilio nella collana Nodi (218 pagine, € 18,00). Sono pagine vitali e suggestive in cui s’intrecciano esperienze, storie e riflessioni con intelletto d’amore, al cui centro risiede una verità semplice, elementare, assoluta: “amare significa pensare il bene e praticarlo.E’ questa l’essenza dell’amore, il nucleo più ristretto e la definizione più estesa dell’amore, il suo senso più alto e più profondo, comprensivo di ogni specie d’amore, rivolto all’Essere in tutti i suoi gradi. “Chi pensa il male genera il male, fa del male agli altri e a se stesso, alleva il male dentro di sé, è succube del male. Chi pensa il bene si dispone verso il lato luminoso e numinoso della vita, favorisce il corso benefico degli eventi e vive meglio” sottolinea Veneziani. In questo senso la vita, come ci appare, è certo il frutto della contesa perenne tra Amore e Odio, per cui quando prevale solo il primo c’è l’Uno, quando si afferma solo il secondo c’è il Caos. Ecco allora che noi, per essere, non possiamo far altro che essere in lotta con noi stessi, e per tenere a bada la prepotenza dell’odio dobbiamo confidare nella potenza dell’amore. Pertanto, ciò che dobbiamo veramente temere, secondo l’autore, non è la lotta in noi stessi tra amore e odio, alla quale non possiamo sottrarci, ma l’indifferenza che si nasconde spesso nelle forme della pigrizia, dell’isolamento, della vanità, della stupidità, e persino dell’intelligenza sotto le mentite spoglie di quella Artificiale. Per noi esseri umani, l’amore – insiste il Veneziani filosofo – è come lo spirito nascente e ascendente verso la luce (“L’amor che move il sole e l’altre stelle”) della Commedia di Dante, o come principio cosmico alla maniera di Empedocle, o come il “motore immobile” di Aristotele, o come l’Eros platonico – che, in fin dei conti, tutto è tranne che asessuato, bensì carnale, umano, ombroso e tenebroso, perché solo lottando e liberandoci costantemente possiamo uscire a “riveder le stelle”. A questo punto Veneziani propone un percorso di un’ascensione attraverso i nove gradi dell’amore (suddivisi per ogni capitolo del libro, una lettura impegnativa ma edificante): la vita, la coppia, la famiglia, la patria, il mondo, la sapienza, il destino, Dio, la verità. “Quando avverti che tutto sta crollando, non resta che ripartire da ciò che salva, che genera, che unisce, che origina, ovvero dall’ amore necessario”, proprio come nel titolo del volume. Necessario in quanto vincolo, che mette in gioco tutto te stesso, che è dedizione, al di là dei dispositivi di sicurezza. “L’amore libero finisce, resta l’amore necessario”. “L’amore è la sola schiavitù che rende liberi”. Insomma amare è prediligere, aver cura, amare persone, mondi, natura, principi, e visioni. E’ amore dell’ essere, rispetto a chi insegue la tentazione del non essere”.
Mary Sellani (La gazzetta del Mezzogiorno, 25 febbraio)