Più fibre nella dieta

Con più fibre nella dieta si allontana il rischio di demenza

20 Aprile 2022
Con più fibre nella dieta si allontana il rischio di demenza

Una dieta ricca di fibre è legata a minor rischio di demenza invalidante. Questi i risultati di una ricerca da poco pubbIicata su Nutritional neuroscience, che ha valutato le abitudini dietetiche di 3.700 adulti sani di mezza età, seguiti per un massimo di 20 anni.

I ricercatori hanno valutato il consumo di fibre alimentari totali, solubili e insolubili, attingendo ai dati del Circulatory risk in communities study (Circs), uno studio di coorte comunitario in corso che coinvolge cinque comunità in Giappone. I partecipanti (n = 3.739) avevano un’età compresa tra 40 e 64 anni (età media, 51 anni). Una valutazione dei potenziali fattori di rischio per la demenza disabilitante è stata effettuata al momento dell’effettuazione dei questionari sulle abitudini alimentari.

Le persone coinvolte sono state seguite per una media di 19,7 anni (1999-2020). La demenza disabilitante è stata definita come una condizione neurodegenerativa con necessità di assistenza a lungo termine, classificata anche in base alla presenza/assenza di una storia di ictus.

I ricercatori hanno diviso i partecipanti in quattro quartili, in base alla quantità di fibra consumata dichiarata nei questionari. Un primo dato a emergere è stato che gli uomini tendevano a consumare meno fibre totali rispetto alle donne. Durante il follow-up, 670 partecipanti hanno sviluppato una demenza invalidante.

L’assunzione totale di fibre è risultata inversamente e linearmente associata al rischio di demenza: rispetto al quartile più basso, i tre a consumo crescente hanno evidenziato una diminuzione del rischio progressiva pari al 17, 19 e 26%. L’associazione è stata confermata anche dopo l’aggiustamento per potenziali fattori confondenti, come l’indice di massa corporea, la pressione sistolica, l’uso di farmaci antipertensivi, il colesterolo totale, i farmaci per abbassare il colesterolo e il diabete. La relazione inversa è risultata più evidente con le fibre solubili e limitata alla demenza senza storia pregressa di ictus.

I meccanismi di base ipotizzati potrebbero essere legati all’azione delle fibre sul microbiota intestinale: una disbiosi, infatti, potrebbe generare neuroinfiammazione, fattore chiave nell’insorgenza di fenomeni neurodegenerativi. È anche possibile, concludono gli Autori, che la fibra alimentare possa ridurre altri fattori di rischio come peso corporeo, pressione arteriosa, lipidi e glicemia. (n.m.)

https://www.nutrientiesupplementi.it/attualita/item/1969-con-piu-fibre-nella-dieta-si-allontana-il-rischio-di-demenza?fbclid=IwAR1Sr0wGcxXGMaYrGNqAwbafpB5is9PEY0oaauj200_UvrwqfKHVtTuVhIw