A proposito di raccolta fondi

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garibaldiPAG.52 “La Cicala Politica” del 10febbraio 1861

Riceviamo il seguente invito:
COMITATO CENTRALE
PER LA SOTTOSCRIZIONE VOLONTARIA
SPADA DI ONORE SCIABOLA E REVOLVER CARABINA
E SUSSIDI PER LA GUERRA
AL
GENERALE GARIBALDI

Napoli, li 26 dicembre 1860.
Signor Redattore !
L’iniziativa data dal nostro Comitato aiutato dalla stampa di Genova per raccogliere le offerte per un dono al Generale Garibaldi offre al pubblico un grande interesse, e molto più quando il dono per cui è stato istituito il nostro Comitato sia noto essere stato accettato dal Generale il quale ne espose così umilmente l’accoglimento con le grate parole:
Comunque superiore a miei meriti accetto con piacere il dono.

E però che mi fo un dovere indirizzarle il programma d’invito alla soscrizione nonchè un disegno della Spada che forma l’oggetto principale del dono, perchè Ella dia al medesimo tutta quella pubblicitàmche si desidera in simile circostanza.
Dalla lettura del medesimo ella rileverà che il dono si compone di armi di lusso, di armi di guerra, nonchè di una somma che sarà rimessa nelle mani del Generale per la nuova campagna, da una Commissione, nominata dal Comitato.
Ad invitare il pubblico in Italia che pigli parte ad una dimostrazione così bella di gratitudine e di speranza, il Comitato ricorre alla pubblicità del di lei accreditato giornale perchè voglia far nota la presente oltre il programma che ho l’onore d’inviarle, e nello stesso tempo aprire una soscrizione nel di lei Ufficio.
Nel pregarla di accettare i miei rispetti ho l’onore di chiederle far eco con me al nostro Comitato, il quale seguendo il programma dell’illustre Generale, che è quello di tutti i veri italiani che non appartengono ad alcuna fazione ma al partito nazionale, identificato nella sua persona, sono sicuro ch’ella ripeterà con noi:
Viva Italia una libera ed indipendente
Viva il Re Galantuomo Vittorio Emanuele
Viva l’Illustre Eroe Generale.
Il Presidente del Comitato
A. SALVATI.
Presso il nostro Ufficio vengono pertanto aperte le sottoscrizioni per le offerte a favore di questa patriottica dimostrazione, a cui i Lombardi vorranno con gioia associarsi, lieti di poter rispondere per uno scopo sì caro al fraterno appello dei bravi Napoletani.
Nel nostro Ufficio trovasi ostensibile il disegno di questa spada d’onore, nonchè ogni maggiore dettaglio in proposito.
I nomi dei soscrittori colle relative somme offerte verranno pubblicati di mano in mano sul nostro giornale. Dalle provincie si potranno spedire le offerte con vaglia postale in lettera affrancata, coll’indicazione chiara e precisa del nome dell’offerente.
LA REDAZIONE.

LUIGI ROSSETTI, editore-litografo.
ELISEo BORRONI gerente.
Tip. Fratelli Borroni


sea watch ansa 2-2-2

Appello di Sea Watch: raccolta fondi per pagare la multa al capitano Carola in caso di sbarco

La ong chiede donazioni per la difesa legale del capitano Carola Rackete che, se violasse il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane come aveva annunciato di voler fare, “potrebbe affrontare pesanti condanne in Italia”
Redazione
26 giugno 2019 

 “Se il nostro capitano Carola segue la legge del mare, che le chiede di portare le persone salvate sul #seawatch3 in un porto sicuro, potrebbe affrontare pesanti condanne in Italia. Aiuta a difendere i diritti umani, condividi questo post e fai una donazione per la sua difesa legale”.
Questo l’appello pubblicato questa mattina sulla pagina Facebook della ong Sea Watch. Il messaggio fa presagire l’intenzione del capitano della nave, Carola Rackete, di proseguire nell’intento annunciato ieri di sbarcare a Lampedusa i 42 migranti che si trovano ormai da 14 giorni a bordo della nave, nonostante il divieto del ministero dell’Interno. “Sono responsabile per le 42 persone salvate in mare e che non ce la fanno più. Le loro vite sono più importanti di qualsiasi gioco politico”, aveva detto il capitano Rackete in un’intervista a Repubblica.

Ieri la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha rigettato il ricorso presentato dalla Sea Watch per ottenere l’autorizzazione allo sbarco in Italia. “Questa mattina abbiamo comunicato ai naufraghi la decisione della Corte di rigettare il ricorso. Sono disperati. Si sentono abbandonati. Ci hanno detto che la vivono come una negazione, da parte dell’Europa, dei loro diritti umani”, ha scritto la ong su Twitter.

Da :  https://www.today.it/attualita/raccolta-fondi-sea-watch.html