Paul Theroux: “La crociata contro Colombo…

STORIA E MEMORIA, IL PENSIERO DELLO SCRITTORE AMERICANO PAUL THEROUX

Invece di abbattere statue, bisogna costruire memoriali per tutte le vittime della Storia. A Boston, la mia città natale, dove nel XVI e XVII secolo migliaia di indiani vennero sterminati dai colonizzatori, non c’è neanche un ricordo di quel genocidio. I crociati contro Colombo dovrebbero sfruttare le loro energie per creare la memoria, non per distruggerla.
(“La crociata contro Colombo un tentativo di cancellare la Storia” intervista allo scrittore Paul Theroux, Repubblica 2 settembre 2017)
Paul Theroux: “La crociata contro Colombo, un tentativo di cancellare la Storia”
L’autore, 76 anni, ha scritto “Mosquito Coast” e, con Bruce Chatwin, “Ritorno in Patagonia”
di ANTONELLO GUERRERA

02 settembre 2017

Paul Theroux: “La crociata contro Colombo, un tentativo di cancellare la Storia”

FOTO ANSA

“LA decisione di Los Angeles di cancellare la celebrazione del Columbus Day giovedì scorso e la “crociata” contro le statue di Cristoforo Colombo sono il tentativo maoista e ignorante di riscrivere o cancellare la storia degli Stati Uniti. La Rivoluzione culturale stile cinese è arrivata anche da noi. Un disastro”. A parlare, molto nettamente, è Paul Theroux, 76 anni, scrittore statunitense bestseller e di famiglia italiana. Sua madre, Anne, faceva di cognome Dittami ed era italoamericana. “Sono l’americano perfetto per rispondere alle sue domande: i miei nonni materni arrivarono da Ferrara e Piacenza, quello paterno era franco-canadese, mentre mia nonna paterna era una nativa indiana dei Menominee, che hanno vissuto in questo continente per seimila anni.

Ho titolo, dunque, per parlare”. Ora, dopo la recente e tragica sfilata dell’ultradestra di Charlottesville, le ambiguità di Donald Trump sull’estremista che ha ucciso una povera ragazza e la polemica sulla demolizione di alcune statue di sudisti e Confederati, l’America fa di nuovo i conti col suo passato e una memoria sempre meno collettiva e condivisa. Stavolta, come già successo a Barcellona tempo fa quando l’ultrasinistra chiese la rimozione della sua statua alla fine della Rambla, nel mirino c’è Cristoforo Colombo. Il navigatore italiano, che scoprì l’America nel 1492 e da sempre collante della comunità tricolore negli Usa, per alcuni è diventato il simbolo della violenza contro gli indiani locali e dell’oppressione della furia coloniale. Ma Theroux, instancabile “viaggiatore letterario” (come si definirono con Bruce Chatwin nel loro celebre Ritorno in Patagonia) e autore di libri che hanno venduto milioni di copie come Mosquito Coast e Bazar Express, non è affatto d’accordo.

Perché, signor Theroux?
“Perché siamo di fronte a un’isterica ondata iconoclasta, disinformata, bigotta, avanzata da persone che non hanno la minima idea di che cosa sia la storia americana. Le statue di Colombo non sono il vero problema. Da mesi oramai c’è un assalto contro ogni simbolo storico”.

Però chi si oppone alle statue di Colombo lo fa proprio per una ragione storica, ossia l’oppressione dei nativi indiani.
“Allora voi in Italia dovreste distruggere tutte le statue di Nerone, Caligola e dei Borgia. Colombo era un gran navigatore, coraggioso, che ha scritto la storia di questo Paese. Non può essere cancellato in questo modo. Le statue di Colombo e altri devono rimanere e spiegate nel loro contesto storico. Voi italiani potreste aiutarci a rinsavire, qui mi sembrano tutti matti”.

Ma il consiglio di Los Angeles ha cancellato il Columbus Day, ora sostituito dall’Indigenous People Day sempre il secondo lunedì del mese, quasi all’unanimità. Non è stata una scelta di pochi.
“Che assurdità. Los Angeles dovrebbe pensare a risolvere i suoi gravi problemi come la violenza in strada e le disuguaglianze, non a queste campagne devianti. Moltissime città negli Stati Uniti hanno strade di nome Columbus. Ora che facciamo? Le cancelliamo tutte?”.

Colombo è sempre stato un simbolo per la comunità italiana in America. È un duro colpo questo per chi come lei ha origini italiane?
“Non è un duro colpo, è un abominio. Ma il problema è più ampio. Invece di abbattere statue bisogna costruire memoriali per tutte le vittime della Storia. A Boston,
la mia città natale, dove nel XVI e XVII secolo migliaia di indiani vennero sterminati dai colonizzatori non c’è neanche un ricordo per ricordare quel genocidio. I crociati contro Colombo dovrebbero sfruttare le loro energie per creare la memoria, non per distruggerla”.

http://www.repubblica.it/esteri/2017/09/02/news/paul_theroux_la_crociata_contro_colombo_un_tentativo_di_cancellare_la_storia_-174483687/