Riflessioni di Maria Pia 10°

Il braciere. La gabbietta di ferro e la copertina, quella un po’ usurata, con piccoli buchetti dove infilavo le dita. Ricordo che solo mio padre non sedeva mai accanto al braciere, non capivo il perché, ora lo so: preferiva fossimo noi, le sue donne, a riscaldarci. A chi ci faceva visita, la seconda domanda dopo: “vuoi il caffè?”, nelle giornate gelide, era: “ti vuoi sedere accanto al braciere?” E si discorreva di tutto: delle malattie, delle gioie, del futuro; l’uno accanto all’altro, in un piccolo spazio, intorno ad un piccolo legno rotondo, gomito a gomito, al caldo. Io leggevo, ascoltavo e leggevo. La signora Maria, che chiamavano: “la corriera” perché era “longa longa” (alta alta) come un pullman (corriera), tuonava: “ma tua figlia legge sempre?”, mamma scuoteva la testa, papà, quando c’era, sorrideva sornione… Buon lunedì “caldo caldo” a tutti. (ma poi torno).

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Diveniamo così astuti e prudenti con l’incalzare del Tempo, che a volte basta un gesto, una parola, uno sguardo, un respiro, per scappare dalle persone. Stanchezza? Senso di protezione? Logorio?
“È proprio tanto buffo che un uomo che ha attraversato la vita e conosciuto migliaia di persone finisca per preferire i maiali?” (RYSZARD KAPUSCINSKI) Mp

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“Amiamoci incondizionatamente. Non aspettiamo che il “caso” capovolga la formica, affinché essa veda il cielo.”
Quando questa guerriglia con l’ Invisibile finirà, sotto un albero di fico, racconteremo d’amore a chi ancora non c’era, quell’amore che ci ha permesso di combattere senza armi, di salvarci senza barricate, di ritrovarci, perché non è la stretta di mano o l’abbraccio che fanno la differenza, quanto la Poesia delle parole, in questo momento duro. (ma poi torniamo insieme).

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Pioggia e noia…e quando mi annoio divento “scema”.
Parliamo della “singletudine covidiana”. Gli uomini: harem virtuale, soluzione d’incastri (chat triplicate, assenze strategiche, piano regolatore di flussi). Le donne: look a mezzo busto, foto piccanti, poesie a go go, aforismi a go go, competizione (chi sta sveglia più a lungo di notte, ovviamente a spiare).
Poi ci sono gli uomini sposati da analizzare attraverso 4 categorie: “non sono sposato”, sono sposato ma…lei indossa il pigiamone ed è banale, sono sposato ma…lei è malata, stiamo lì lì per separarci.
Donne sposate: sono sposata ma mi maltratta, viviamo da separati in casa, in una coppia aperta ma sotto lo stesso tetto, lacrima facile, petto in/di fuori, o cosce.
Quelli che: “solitudine nun te temo”: Pastina serale, copertina, aiutino manuale, sbirciatina in web, Nitzsche a mezzanotte, libri da cucina.
Pioggia e noia…e quando mi annoio divento “scema”. (ma poi torno).

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