Energie rinnovabili e Transizione Ecologica(?).

fronte sannita

 

Comunicato Stampa

Si rimane onestamente senza parole a leggere il resoconto del convegno organizzato dal sindaco di Foiano di Val Fortore, Giuseppe Ruggiero, pubblicato su Ottopagine sulle energie rinnovabili e Transizione Ecologica(?).

Quello stesso comune di Foiano di Valfortore che presentò il ricorso al TAR (supportato dai comuni di Reino, San Marco dei Cavoti, Molinara, Montefalcone di Valfortore, Baselice, Ginestra degli Schiavoni, Castelvetere in Val Fortore e Castelfranco in Miscano) contro le delibere di G.R. 532/2016 e 533/2016 che volevano mettere ordine in Campania ad una situazione oramai incontrollata ed incontrollabile di installazioni eoliche e di fotovoltaico a terra.

Evidentemente quei sindaci incapaci politicamente di gestire al cosa pubblica cercavano “vita facile” con le convenzioni “fuori dal D.M. 10/09/2010” per compensazioni ambientali per i danni prodotti dalle installazioni di impianti eolici.

Quindi se la Regione Campania non ha una regolamentazione come tutte le altre regioni per il corretto inserimento degli impianti eolici e fotovoltaici lo dobbiamo ai suddetti comuni.

Ed il connubio ANEV, Legambiente, comune di Foiano di Valfortore non è un caso ma una specifica strategia di attacco ai territori ed alla sua trasformazione da agricolo, silvo-pastorale e montano in “aree industriali”

Ritenere gli impianti eolici strumenti per abbattere la CO2 significa offendere l’intelligenza umana.

L’ANEV ha precisi interessi per installare più “pale eoliche” possibili chiedendo anche di velocizzare le procedure e far superare per legge i vincoli ambientali, naturalistici e vincoli di zone agricole pregiate per poter meglio sfruttare a loro piacimento tutto il territorio disponibile ed anche quello ad oggi indisponibile.

E come ogni Lobby che ha referenti e riferimenti nel Governo Centrale sicuramente riusciranno a portare a termine il loro progetto.

In realtà all’ANEV ed ai sindaci “pro-eolico” interessa poco dell’abbattimento della CO2, del riscaldamento globale e di tutte quelle “preoccupazioni ambientali” create ad arte perché vogliono mano libera per speculare ed i sindaci a stipulare convenzioni per compensazioni ambientali “fuori dalla legge” supportati da associazioni “finte ambientaliste” come Legambiente.

Si parla degli obbiettivi raggiunti di abbattimento di CO2 con l’eolico ma si guardano bene dal mostrare i dati oggettivi.

La produzione di energia eolica in Italia è pari a circa il 5,5% dell’energia elettrica consumata.

Per fare un esempio l’energia eolica a mala pena riesce a soddisfare il 5,4% delle perdite di energia elettrica in rete.

Per fare un altro esempio la produzione dell’eolico riesce a coprire a mala pena l’energia elettrica consumata dal 50% delle famiglie italiane per tenere i LED degli elettrodomestici accesi in “attesa di accensione” .

Una quota ridicola ma che costa ai cittadini italiani (dati 2020) tra cessione di energia alla rete, certificati verdi e vendita dei certificati verdi circa 3.243.796.112 euro andati interamente nelle tasche degli industriali dell’eolico. Tutto al netto di contributi ed elargizioni a favore delle rinnovabili versate dello Stato e della Comunità Europea.

Quindi si sarebbe dovuto parlare di “profitti eolici” e non di risparmio di CO2!

Quando si fanno certe dichiarazioni bisogna essere onesti intellettualmente e dire che quell’abbattimento di CO2 è una CO2 lorda e non netta.

Una macchina eolica non nasce dal nulla, non è una “creazione divina!”

E’ una macchina che ha un “costo di CO2” che bisognerebbe mettere in conto calcolando (e noi lo abbiamo fatto) qual’è la produzione di CO2 dall’estrazione dei minerali, al trasporto dalle cave alle fonderie, alla sua fusione, alla fusione dei minerali, alla sua costruzione, al trasporto, costruzione del campo eolico, all’installazione dell’impianto, all’attività stessa della macchina, alla sua manutenzione, alla sua dismissione, al suo smaltimento ed al ripristino dei luoghi.

Bisogna spiegare al lettore che una macchina eolica produce energia mediante una turbina che funziona per 8.760 ore all’anno consumando energia elettrica proveniente da fossile quindi produce CO2.

E nelle sue pochissime ore di funzionamento pari a 1.550 ore/anno (circa 65 giorni su 365) in cui è in produzione comunque funziona attingendo energia elettrica dalla rete e quindi da fossile.

Si stima che una pala eolica in un anno consumi circa il 16,5% di energia elettrica proveniente da fossile rispetto alla sua produzione.

Per non parlare delle fondazioni in cemento armato su pali profonde oltre 30 metri.

In termini di consumo di suolo una sola pala eolica brucia circa 10.000 mq di territorio tra piazzole, scarpate, sbancamenti, scapitozzature di colline e cime di montagne, piste di collegamento ecc….

Tutto al netto dei danni procurati agli habitat, alla fauna ed all’avifauna, alle risorse naturali, ai boschi ed ai sottoboschi, alle falde acquifere ed alle sorgenti, ai pascoli, all’agricoltura ecc…ecc… argomenti che meritano un capitolo a parte.

Ma questo in “certi convegni” non ne parleranno mai.

Nemmeno associazioni “ambientaliste” come Legambiente!

Ma l’obbiettivo principe dei produttori di eolico, come ogni industriale, non è certo l’etica; non sono dei mecenati ma sono i profitti.

E come dicevamo prima e senza andare troppo nei dettagli, dai nostri calcoli risulta che nel 2020 agli imprenditori l’eolico ha fruttato 3 miliardi 243 milioni 796 mila 112 euro!

Somma a carico interamente dei cittadini che oltre a perderci territori, salute, sicurezza, tranquillità, valore degli immobili, vincoli sulle proprietà che una pala impone con la sua presenza, devono anche “pagare” bollette elettriche salatissime per “soddisfare” agli industriali dell’eolico per pagare una finta energia rinnovabile che in realtà produce solo inquinamenti e danni alle persone ed ai territori.

Quindi l’eolico non abbatte alcuna CO2 ne riduce il riscaldamento globale ma è finalizzato esclusivamente a produrre “profitti, semplicemente profitti!

 

Cerreto Sannita, 4 dicembre 2021

Il Presidente   Giuseppe Fappiano

 

Foto dalla rete: Eolico – Foiano Di Valfortore – 4.0 Mw