Le scoperte nella necropoli di Alezio

Olive per accompagnare i defunti nell’aldilà e un bambino sepolto con il sonaglio: le scoperte nella necropoli di Alezio
di Gennaro Totorizzo

 La prima campagna sistematica di ricerche archeologiche nella necropoli messapica di Monte d’Elia ad Alezio, in provincia di Lecce condotta dal laboratorio di archeologia classica dell’Università del Salento
09 Gennaio 2021

Sono state riportate alla luce una piazza cerimoniale, diverse tombe – come quella di un bambino – e oggetti che appartengono ai corredi funerari. E anche delle olive, che servivano ad “accompagnare” il viaggio nell’aldilà. La prima campagna sistematica di ricerche archeologiche nella necropoli messapica di Monte d’Elia ad Alezio, in provincia di Lecce, è stata fruttuosa. A condurla, il laboratorio di archeologia classica dell’Università del Salento, con la direzione del docente Giovanni Mastronuzzi, la concessione del Mibact e in accordo con la Soprintendenza.

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La tomba di un bambino morto 2.300 anni fa nella necropoli messapica di Alezio
di GINO MARTINA
17 Ottobre 2020

“Sono emersi nuovi fondamentali dati per la conoscenza della civiltà messapica”, annuncia il docente. I ritrovamenti risalgono al periodo che va dal 320 al 250 avanti Cristo, circa. Gli scavi hanno consentito di recuperare informazioni sulla morfologia dell’area, e in particolare sull’andamento del rilievo collinare che ospita la necropoli di Alezio. È stata anche identificata una grande piazza cerimoniale attorno alla quale erano disposti gruppi di tombe appartenenti a nuclei di famiglie o clan: era infatti il punto d’arrivo della processione che portava il corpo del defunto dalla sua abitazione al luogo del seppellimento.

E elementi interessanti sono stati rinvenuti nello scavo di sepolture non intercettate nelle indagini degli anni Ottanta: in una fossa, ad esempio, erano accumulati i resti di 12 individui: “Abbiamo rinvenuto alcuni oggetti appartenenti ai corredi: una lucerna, un piatto, una “trozzella” – tipico vaso della civiltà messapica – due pesi da telaio e un puntale di giavellotto”. Gli oggetti erano utili anche a identificare il sesso del defunto nella cerimonia di inumazione e a indicare il rango.

È stata ritrovata pure la tomba di un bambino, sepolto in un piccolo sarcofago con alcuni oggetti come un bicchiere per il vino e un sonaglio. E, attorno a queste tombe, c’erano diverse deposizioni secondarie, nelle quali venivano deposti i resti dei defunti provenienti dalla tomba principale, “liberata” per accogliere un nuovo defunto. E proprio in una di queste, è stata fatta una scoperta sorprendente: “Un dato di straordinario rilievo è rappresentato dal rinvenimento di olive, quali offerte alimentari destinate ad accompagnare il viaggio nell’aldilà”, aggiunge il docente.

Ora i reperti saranno analizzati da un team del quale fanno parte Ivan Ferrari e Francesco Giuri, ricercatori del Cnr – Ispc, dagli archeologi professionisti Patricia Caprino e Francesco Solinas e dalle studentesse di Archeologia Irina Bykova e Elisa Lauri. In base ai risultati, potrà essere programmata una nuova campagna di ricerche sul campo, a partire dalla prossima primavera, in accordo con la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce.
https://bari.repubblica.it/cronaca/2021/01/09/news/scavi_alezio-281855581/