Il corallo di Torre del Greco

Il corallo di Torre del Greco: una produzione che tutto il mondo ci invidia

Valentina Cosentino

Il corallo di Torre del Greco è una delle produzioni eccellenti della nostra terra, una storia dal sapore antico e dai risvolti decisamente passionali.
Torre del Greco è famosa nel mondo per una cosa in particolare: il corallo.
La storia è di quelle antiche che rimanda addirittura al XV secolo quando le prime navi coralliere, dedite esclusivamente alla pesca del corallo, iniziarono a spingersi oltre la ristretta area Tirrenica ed arrivare un po’ in tutto il mediterraneo.
I torresi erano di fatto dei maestri nella pesca del corallo, tanto da rivaleggiare con genovesi e livornesi. Sono già degli ultimi anni del settecento la legislazione emanata da Ferdinando per cercare di regolamentare la pesca del corallo, e al 1790 risale la fondazione, proprio a Torre, della Reale Compagnia del Corallo, per lavorare e vendere il corallo pescato.
Ma è solo qualche anno più tardi, il 1805, che si deve segnalare come data d’inizio della vera e propria lavorazione del Corallo a Torre.
La Storia che si intreccia con le storie, o meglio le storie che danno vita alla Storia. Ed ecco che sul finire del secolo o forse nei primi anni del 1800 qui a Torre capita un marsigliese, uno straniero come tanti , ma esperto nella lavorazione del corallo.
Paolo Bartolomeo Martin aveva imparato nei prestigiosi laboratori marsigliesi l’arte di incidere il corallo, ma, a seguito della crisi dei laboratori francesi a causa della rivoluzione, era sbarcato una bella mattina di sole nel porto di Torre a cercare maggiore fortuna.
Paolo Bartolomeo, genovese d’origine, animo inquieto e forse non fatto per una vista stanziale, si barcamenava con una serie di lavori per la nascente industria di lavorazione del corallo, ma i torresi erano essenzialmente pescatori e ben poco conoscevano della nobile arte dell’incisione. Forse pensava di rimanere qualche anno e poi andare via, magari a cercare miglior fortuna.
Ma la storia, o la leggenda forse, narra che fu l’amore, un grande ed inatteso amore che cambiò il corso delle vicende ed impedì al nostro marsigliese di ripartire.
Infatti, Paolo, si innamorò della bella sorella di uno dei pescatori di corallo con cui aveva a che fare ogni giorno alla ricerca dei pezzi migliori per la sua arte.
Gli bastò un attimo per capire che da Torre non sarebbe più andato via. E fu così che chiese al governo borbonico il permesso per aprire una prima bottega per la lavorazione del corallo a Torre. Permesso regolarmente accordato e concesso nel 1805.
All’amore si deve, dunque, l’inizio di questa prestigiosa lavorazione che oggi porta nel mondo il nome delle nostre terre.
Ormai dalla fine degli anni ottanta, complici i cambiamenti e la globalizzazione del mercato, le coralliere di Torre non esistono più, ma le aziende continuano a lavorare in maniera eccelsa il corallo che comprano sui più prestigiosi mercati nazionali ed internazionali e restituiscono un prodotto finito tra i più prestigiosi al mondo.
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