Gas, a ottobre rischio stangata

Gas, a ottobre c’è il rischio stangata da 173 euro

29 Settembre 2022
Il Giornale l’aveva previsto ai primi di agosto, gli esperti confermano il paradosso: il prezzo del gas italiano (all’ingrosso) cala, mentre le bollette dei circa sette milioni di clienti a canone concordato rischiano di crescere del 120%

Felice Manti

Il Giornale l’aveva previsto ai primi di agosto, gli esperti confermano il paradosso: il prezzo del gas italiano (all’ingrosso) cala, mentre le bollette dei circa sette milioni di clienti a canone concordato rischiano di crescere del 120% anche per colpa di Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, che oggi comunicherà il prezzo del gas di ottobre.

Facciamo ordine. Il prezzo dell’energia ai clienti tutelati prima del 31 luglio era noto da un mese e fisso per tre mesi. «Questo sterilizzava il rischio prezzo per il cliente finale – spiega un trader di una multiutility – qualunque fosse il consumo». Con la nuova metodologia in vigore da agosto voluta dall’Autorità – stop al volatile indice olandese Ttf, meglio l’indice italiano Psv – il cliente finale tutelato «è esposto completamente al mercato e il prezzo sarà legato a tutti i prossimi eventi climatici e geopolitici sfavorevoli», spiega l’operatore. «La decisione di Arera potrebbe comportare un esborso aggiuntivo fino a 500 euro annui e solo per la spesa gas», dice il Codacons, che basa la stima sui dati dei primi 8 mesi del 2022. Secondo uno studio di Facile.it solo a ottobre il rincaro medio sarebbe di 173 euro. Per contro i fornitori si trovano con il pericolo (ignoto e imprevedibile ma molto probabile) di trovarsi in bolletta. La morosità dei clienti si ripercuoterà su tutta la filiera e a queste condizioni dei 250 operatori solo una trentina potranno salvarsi dal rischio default.

Una fregatura e un paradosso. Grazie al nostro clima, agli stoccaggi pieni e al piano di risparmi da 8 miliardi di metri cubi annunciato dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, gli operatori come Eni, Enel e Edison vendono il nostro gas all’estero, anche a buon mercato. Il vantaggio in bolletta, da domani mensile anziché bimestrale? Nessuno, casomai arriverà con gli eventuali extraprofitti. Intanto i condomìni si attrezzano. A Milano alcuni amministratori hanno già comunicato che i riscaldamenti partiranno una settimana dopo (a fine ottobre), dureranno 10 ore anziché 13 e finiranno una settimana prima. E sono già partiti gli avvisi ai «cattivi pagatori»: basta arretrati o restiamo al freddo, come è già avvenuto a Roma (lo scrive Repubblica). «Per i condomìni la spesa del riscaldamento del prossimo inverno triplicherà, ammesso che il gas ci sia e che lo possano pagare», scrive sul suo blog l’esperto Edoardo Beltrame.

 

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