Conti correnti, rischio “blocco”

I conti correnti in pericolo ​Dall’1 gennaio rischio “blocco”

Le nuove regole dell’Eba mettono a rischio i correntisti. Basta un mancato pagamento da 100 euro per finire all’inferno
Ignazio Stagno – Sab, 12/12/2020

Una vera e propria mazzata sui conti correnti. Dall’1 gennaio cambia di fatto tutto e chi risulterà moroso passerà le pene dell’inferno col proprio conto.

A segnalare cosa cambia è uno studio di Unimpresa che mette in guardia tutti i correntisti da quello che potrebbe accadere da gennaio. Dal prossimo gennaio cambiano le regole per la gestione dei conti “in rosso”: gli addebiti automatici non saranno più consentiti, infatti, se i clienti non avranno sufficienti disponibilità liquide sui loro depositi bancari. C’è il rischio, pertanto, di un improvviso stop ai pagamenti di utenze, stipendi, contributi previdenziali, rate di finanziamenti. A dettare il nuovo corso per i correntisti è il nuovo regolamento messo sul campo dall’Eba, l’autorità bancaria europea. Bastano solo tre mesi di mancati pagamenti per una cifra minima di soli 100 euro per far scattare l’allamre rosso che può portare al blocco dei Rid. Infatti l’istituto di credito dovrà segnalare il cliente alla centrale rischi e di classificare tutta la sua esposizione come “crediti malati”. Il nuovo quadro regolatorio, che non è stato sufficientemente spiegato dalle banche, è preoccupante.

Non saranno più possibili nemmeno piccoli sconfinamenti e questo vuol dire, per molti artigiani, commercianti, piccoli imprenditori e anche per molte famiglie, non poter più usufruire di quelle piccole forme di flessibilità che, specie in questa fase così critica a causa degli effetti economici della pandemia Covid, sono fondamentali per far fronte ai pagamenti di utenze o altri adempimenti, come gli stipendi e i contributi previdenziali, le rate di finanziamenti e mutui”, commenta il vicepresidente di Unimpresa, Salvo Politino, secondo il quale “c’è il rischio di una fortissima stretta al credito, conseguenza inevitabile delle segnalazioni alla centrale rischi e della riclassificazione degli affidamenti della clientela in caso di piccoli arretrati”. Insomma con questo nuovo sistema si mette a rischio in modo serio la liquidità per le piccole e medie imprese piegate dal Covid, ma si mette anche a rischio la tenuta del bilancio familiare di chi si è trovato in difficoltà proprio a causa della pandemia. Questo nuovo regolamento infatti non solo mette in pericolo le casse della aziende ma anche quelle dei nuclei familiari. E di conseguenza su questo fronte bisognerà registrare anche una stretta sull’erogazione del credito.

Con le segnalazioni da parte degli istituti di credito di fatto potrebbe scattare la chiusura totale dei rubinetti per i finanziamenti. La procedura prevede infatti l’immediata sospensione del Rid (la disposizione automatica di pagamento) qualora venga accertata la mancanza di fondi per eseguire il pagamento. Immediatamente il correntista diventa “moroso” e da qui parte la segnalazione che può definitivamente rovinare il conto