Fasce orarie, consumi ed elettrodomestici

Fasce orarie, consumi ed elettrodomestici: ecco i possibili effetti del taglio del 5%

15 Settembre 2022
L’Ue si prepara a varare un regolamento per l’uso dell’energia. Cosa dobbiamo attenderci da un possibile taglio del 5% nelle ore di punta

Federico Garau

Crisi energetica e taglio obbligatorio ai consumi elettrici, di questo si sta parlando nelle ultime ore, con l’Unione europea prossima a legiferare per affrontare l’inverno ormai prossimo. Dalla crisi sanitaria alla crisi energetica, dunque. A Bruxelles si parla di ridurre del 10% i consumi elettrici su base mensile, mentre il taglio obbligatorio giornaliero nelle ore di punta sarà fissato al 5%.

Tale regolamento europeo non sarà immediatamente operativo, dovrà prima essere recipito dai veri Paesi membri dell’unione. In Italia, ad esempio, sarà molto probabilmente il governo che seguirà l’esecutivo di Draghi a doversene occupare, decidendo le modalità di applicazione del taglio obbligatorio del 5% nelle ore di maggior consumo.

Dovranno essere stabilite, ad esempio, le fasce di intervento sui contatori (pertinenza delle società di distribuzione), e le modalità tramite cui individuare le priorità di modulazione della potenza erogata agli utenti. A tal proposito, dovrà esserci una delibera di Arera, ossia l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente.

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Le fasce orarie interessate

Ma quali saranno le fasce orarie che verranno interessate dal taglio di energia? Si fa riferimento agli orari di punta dei consumi, ossia quegli orari in cui si intensificano i consumi. Secondo i dati riportati da Terna, nella giornata di ieri la fascia oraria “più calda” è stata registrata dalle 9 alle 12 del mattino e dalle 16 alle 18, con un picco massimo fra le 11 e le 15 (potenza di 48,3 gigawatt e un consumo di oltre 48 gigawatt).

Ci troviamo, però, ancora in estate. Si prevede che in inverno, a causa della maggior presenza di ore buie, gli orari di maggior consumo possano essere registrati prima. Al momento, il record di maggior consumo in Italia è stato 60,5 gigawattora, raggiunto alle ore 15 del 22 luglio del 2015.

Ecco come interverrano con la riduzione

Società come Enel, Unareti e Areti possono intervenire riducendo la potenza energetica agendo direttamente sui contatori digitali. Per ora hanno facoltà di “depotenziare” un contatore dopo esplicita richiesta del cliente o dell’operatore, in caso di cliente moroso. Una situazione ben diversa, rispetto ad agire su milioni di utenze a seguito di un’imposizione europea.

Detto questo, con un taglio dei consumi nelle ore di picco, quali elettrodomestici potranno essere utilizzati? Gran parte delle utenze domestiche è tarata su una potenza di 3 kilowatt, anche se nei contratti è previsto un margine e la corrente rimane generalmente stabile fino a un 3,3 kilowatt (fino a tale limite, il contantore “non salta”).

Con un taglio del 5%, si raggiungerebbe una riduzione di 0,15 kilowatt. Non troppo, in realtà. Alcuni potrebbero non farci neppure caso. Ma in altre condizioni, l’uso contemporaneo di certi elettrodomestici potrebbe effettivamente portare ad un precoce raggiungimento della soglia limite. Basta pensare al forno, che può arrivare a consumare fino a un 1 kilowatt di potenza, allo scaldabagno, o all’accensione di molte lampadine.

È tutto molto vario. Bisogna considerare molte variabili. Nel novero degli elettrodomestici più energivori troviamo le cucine a induzione, i forni, i phon e le piastre per capelli e anche le stufe elettriche. Se l’energia erogata cominciasse a non essere più sufficiente per alcuni nuclei familiari, sarà possibile chiedere un aumento della potenza, ma avrà ovviamente un costo, secondo quanto previsto nei singoli contratti.

https://www.ilgiornale.it/news/economia/crisi-energetica-e-taglio-5-cosa-ci-dobbiamo-aspettare-2066956.html