Il bonus da 1400 euro per Natale

Il bonus da 1400 euro per Natale: chi lo avrà (e cosa è)
12 Novembre 2021   
Nessun “bonus regali” per le famiglie italiane in vista del Natale ma buoni spesa per quelle più bisognose come prevede il Dl Sostegni-bis: ecco come funziona

Alessandro Ferro  

Si avvicina il periodo natalizio e si pensa già ai primi acquisti e regali, magari con il bonus erogato dal governo per l’occasione. Nulla di più sbagliato, però, perché quello che si legge da più parti non è un incentivo per le festività.

Cos’è il bonus spesa (che esisteva già)

La verità è che si tratta di buoni spesa per le famiglie che si trovano in difficoltà economica. Non, quindi, un voucher da 1.400 euro per i regali di Natale erogato a chiunque. È Il Riformista a mettere in guardia dal non cadere nella “trappola” del web. Di questi buoni spesa ne parla il Dl Ristori rifinanziato dal governo grazie al decreto legge Sostegni-bis del maggio 2021. Il sussidio statale è nato per far fronte all’emergenza Covid-19 che ormai affrontiamo da oltre un anno e mezzo.

Il buono spesa non è destinato ai regali ma all’acquisto di alimenti o altri beni di prima necessità, come sono i prodotti per l’igiene personale o per la casa. Gli importi ed il numero dei bonus sono stabili a seconda del Comune di residenza e variano da un minimo di circa 100 euro a un massimo di 600-700 euro. Dal momento che in alcuni casi ci sono famiglie più numerose e bisognore, ecco perché il sussidio, ottenuto più di una volta, può portare alla cifra complessiiva di 1.400 euro.

Come vengono divisi i fondi

La somma complessiva stanziata da Palazzo Chigi per il 2021 ammonta a 500 milioni di euro i cui fondi sono stati divisi tra i diversi Comuni con due criteri ben precisi: “una quota pari al 50% del totale del fondo in base alla popolazione residente di ciascun Comune; il restante 50% del fondo in proporzione alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ogni Comune e il valore medio nazionale“, si legge sul regolamento scritto in Gazzetta Ufficiale. In sostanza, è un compito che spetta ai Comuni italiani come gestire il denaro messo a disposizione dallo Stato. In base ai bandi, ogni singola amministrazione ha deciso quali famiglie possono farne richiesta (primo criterio reddito Isee) e quanti soldi mettere a disposizione.

Successivamente, il criterio con il quale vengono assegnate le somme dei buoni spesa variano in base al numero del nucleo familiare (più o meno figli) e gli importi cambiano da città in città. In alcuni casi, c’è stata l’approvazione anche di ulteriori sussidi da erogare entro il 2021 da cui è nato l’equivoco che si trattasse di un “bonus natalizio”.

 

https://www.ilgiornale.it/news/economia/linganno-bonus-natalizio-ecco-realt-cos-1988680.html