La pensione minima cambia

La pensione minima cambia: ecco i nuovi importi degli assegni

8 Dicembre 2021   
Pensione più alta per milioni di italiani che da gennaio si ritroveranno con assegni più sostanziosi. Attenzione, però, al caro-bollette che potrebbe assorbire ogni beneficio
Alessandro Ferro 

La buona notizia per chi percepisce la pensione è che, dal primo gennaio dell’anno prossimo, gli importi saranno più alti grazie alla rivalutazione dell’1,7%. La misura riguarderà ben 23 milioni di italiani che si ritroveranno (finalmente) con un po’ di denaro in più.

Tutti gli aumenti

Come abbiamo trattato di recente sul Giornale.it, tutte le pensioni da 1.500 euro lordi al mese avranno aumenti di 300 euro l’anno (25 euro mensili) mentre, quelle da 2mila euro, vedranno un increemento di 408 euro l’anno (34 euro al mese). In questo modo, il tesoretto impiegato sarà all’incirca di 4 miliardi e si è reso necessario a causa dell’inflazione schizzata fino al 3,8% nel mese di novembre. Più caro è il costo della vita, maggiori dovranno essere gli adeguamenti pensionistici: in sostanza è questa la decisione contenuta nel decreto del 17 novembre scorso del Ministero dell’Economia.

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Cosa succede con le fasce di reddito

Dal mese di gennaio, inoltre, ritorna il “metodo a scaglioni” per le varie fasce di reddito che favorisce quelli medio-bassi. “Si tratta di un passo avanti – afferma Maurizio Benetti, prof. di Economia, a La StampaIl problema della difesa degli assegni pensionistici non riguarda però tanto i livelli bassi, quanto quelli medi che non sono coperti integralmente dalla rivalutazione“. Quindi, come abbiamo visto sul nostro Giornale, l’adeguamento sarà applicato in maniera progressiva dal 100% per gli assegni più bassi al 75% per quelli più alti. In pratica, l’aumento totale sarà applicato sulle fasce pensionistiche che arrivano a quattro volte il minimo (26.680 euro l’anno), al 90% per quelle da quattro a cinque volte e al 75% sopra il numero 5, quindi al di sopra dei 33.475 euro lordi ogni anno. Il costo totale è intorno a 4,7 miliardi.

La rivaluzione pensionistica

Quindi, la pensione minima aumenterà da 515,58 euro a 524,34 euro al mese, l’assegno sociale da 460,28 a 468,10 euro mensili. In questo modo saranno rivalutati anche i valori minimi per le pensioni contributive: “il trattamento di vecchiaia non dovrà risultare inferiore a 702,16 euro mensili mentre la pensione anticipata non dovrà essere inferiore a 1.310,69 euro mensili“. Attenzione, però, perché gli aumenti pensionistici potrebbero essere assorbiti totalmente dal caro-bollette e quindi dall’inflazione. “È difficile dire che livelli raggiungerà l’anno prossimo il tasso d’inflazione. Di sicuro l’aumento dei prodotti energetici è una variabile che si innesta malamente nel tema della rivalutazione delle pensioni. Il rischio è che non si arrivi ad ammortizzare totalmente l’aumento del costo della vita“, afferma a La Stampa Emmanuela Bertucci, avvocato dell’Aduc.

La pensione cambia importo: quando (e come)

Se le cose fossero confermate, quindi, le 300 euro lorde per chi ha una pensione di 1.500 potrebbero non bastare per tutti i rincari legati a luce e gas: bisognerà attendere un altro anno, quindi il 2023, per capire quali saranno i conguagli e le compensazioni Istat legate al carovita.

 

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